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Bruno Scabini: da pilota a copilota di successo

pianta scabini, rally 100.000 trabucchi

Bruno Scabini è stato uno dei copiloti rally italiani più apprezzati negli anni ’70. Ha gareggiato come ufficiale per il Fiat Rally Team nel Campionato Mondiale Rally, al fianco di alcuni dei migliori piloti italiani, come Maurizio Verini, Fulvio Bacchelli, Giorgio Pianta, Sergio Barbasio, Roberto Cambiaghi e altri.

Bruno Scabini, milanese nato il 23 giugno 1940 e deceduto il 15 agosto 1994, ha iniziato la sua carriera come pilota rally. Ha corso una stagione con la Fiat 125 privata nei rally italiani alla fine degli anni ’60 con Maurizio Verini come navigatore. I due hanno corso di nuovo insieme, ma il successo è arrivato quando le loro posizioni nell’abitacolo sono state invertite. Scabini si è messo in luce per la prima volta nel 1968, quando ha preso parte alla prima edizione del Rally dell’Isola d’Elba, poi prova del Campionato Italiano Rally, affiancando un altro noto navigatore che si cimentava nella guida, Mario Mannucci, diventato poi una leggenda delle corse al fianco di Sandro Munari. La coppia ha concluso con un solido sesto posto assoluto su una Lancia Fulvia HF da 1,3 litri iscritta dal Jolly Club.

Quando alla fine degli anni ’60 nasce il Fiat Rally Team con il fattivo contributo del direttore sportivo Gianfranco Silecchia, Bruno Scabini viene ingaggiato come copilota di Ferdinando Tecilla su una Fiat 125S di serie. Nel 1970 la coppia si classifica al decimo posto assoluto al Rallye Sanremo-Sestriere. Poi la scuderia presenta un nuovo potente modello da rally, la Fiat 124 Sport Spider e nel 1972 Scabini torna insieme al suo vecchio amico Maurizio Verini, che nel frattempo viene ingaggiato anche dalla Fiat come pilota ufficiale, gareggiando nel Campionato Italiano Rally.

Nel 1973 Sergio Barbasio, due volte Campione Italiano Rally, lascia la squadra rally Lancia HF dopo aver lavorato con loro in continua collaborazione per più di cinque anni, ed entra a far parte del Fiat Rally Team. Bruno Scabini ha corso al suo fianco nel Mondiale Rally, e al Rallye Sanremo sono arrivati ​​quinti, su Fiat Abarth 124 Rally. La stagione successiva, quando Fulvio Bacchelli, giovane e promettente pilota italiano, viene ingaggiato dalla Fiat, l’esperto Scabini viene scelto come copilota. Correranno insieme per due anni.

Scabini è diventato una parte fondamentale nello sviluppo della nuova Fiat Abarth X1/9 Prototipo da 1,8 litri che è stata utilizzata in numerosi rally nazionali. La vettura ha corso nella categoria Prototipi, non potendo partecipare alle gare del Campionato Mondiale Rally. Giorgio Pianta e Bruno Scabini presero la vettura al suo debutto nel 1974, nel Rally di Sicilia-Targa Florio ma non arrivarono al traguardo per un problema all’albero di trasmissione. Successivamente Scabini ha copilotato Bacchelli sulla Fiat Abarth X1/9 Prototipo ottenendo due vittorie assolute, nel Rally Alpi Orientali del 1974 e nel Rally 100.000 Trabucchi.

Tornando alla Fiat Abarth 124 Rally, Fulvio Bacchelli e Bruno Scabini ottengono un sesto posto al Tour de Corse 1974 e un degno quarto posto assoluto al Rallye di Monte-Carlo 1975, terzo di tre Fiat Abarth 124 Rally consecutive, dietro i vincitori Munari-Mannucci su Lancia Stratos e i compagni di squadra Fiat Hannu Mikkola e Jean Todt, secondi, e Markku Alén e Ilkka Kivimäki, terzi. Nel 1976, Bruno Scabini si unisce a Roberto “Bobo” Cambiaghi, Campione Italiano Rally in carica, chiudendo ottavo al Rallye di Monte-Carlo.

La Fiat Abarth X1/9 si ferma “ufficialmente” a favore di una nuova fuoriserie Fiat da sviluppare, la Fiat 131 (ma la verità non è proprio questa). Pianta, sempre con Scabini come copilota, vince il Giro Automobilistico d’Italia 1975, al volante di un prototipo ad ala alta dotato di motore 6 cilindri da 3,2 litri, denominato Fiat Abarth 031.

Nel 1975 debutta nel Rally 100.000 Trabucchi la nuova Fiat Abarth 131 Rally con Pianta-Scabini (ritirati) e alcune settimane dopo, alla sua seconda partenza in un rally la vettura vinse il Valli Piacentine, con a bordo Bacchelli-Scabini. La vettura è stata omologata nell’aprile del 1976 con motore 4 cilindri da 1995 cc .

Nel 1977 Bruno Scabini tornò con Verini, ottenendo il suo miglior piazzamento in carriera, secondo assoluto al Rallye Sanremo, su una Fiat Abarth 131 Rally ufficiale, dietro ai compagni di squadra Jean-Claude Andruet e Christian Delferrier. Poi Scabini con Verini fu terzo al Rally San Martino di Castrozza del 1977 e con Bacchelli concluse con un bel terzo posto al Tour de Corse. Nel 1978 ha corso al fianco del campione italiano di rally Adartico Vudafieri su una Lancia Stratos e infine nel 1979 ha navigato di nuovo Bacchelli su una Pirelli-Lancia Stratos ufficiale nel Rallye di Monte-Carlo.

Poi lasciò il Fiat Rally Team e si unì a Verini nella MRT – Mauro Rally Tuning di Mauro Nocentini, che preparava le Alfa Romeo ufficiali da rally. Dal 1980 al 1982 Verini e Scabini hanno guidato la Alfa Romeo Alfetta Turbodelta nei rally italiani ed europei. Quando nel 1983 il team MRT divenne il team di rally ufficiale di Citroën Italia, il duo passò a una Citroën Visa Chrono Gruppo B con cui conquistarono la vittoria assoluta al Rally Conca d’Oro di Palermo, prova del Campionato Italiano Rally 1985. Questa è stata l’ultima vittoria di rally per Bruno Scabini, che poi ha cambiato attività ed è diventato il direttore sportivo del team MRT.

Nel 1988 Scabini passa alla Greco Gomme Racing, ricoprendo il ruolo di amministratore delegato. Era una figura rispettata sulla scena del rally italiano, e forniva pneumatici a numerosi team di rally. Ha partecipato occasionalmente come copilota a rally italiani, la sua ultima uscita risale al 1988 quando ha corso con Alessandro Bollini su una Lancia Rally 037 privata. Ci ha lasciati dopo una lunga malattia, lunedì 15 agosto 1994, all’età di 54 anni. Era marito di Pinuccia e papà di Enola e Marco.