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Ti presento Franco Cunico, alias Jimmy il Fenomeno

Franco Cunico festeggia la vittoria del Rallye Sanremo iridato

Franco Cunico, Gianfranco all’anagrafe, Jimmy il Fenomeno per i fans, non è mai stato un pilota ”normale”. Fino al 2012 è stato uno dei più invidiati professionisti dei rally italiani. I suoi successi, tanti e sempre tutti molto spettacolari, gli valsero negli anni d’oro il soprannome che ancora lo contraddistingue. È noto e apprezzato, da me e da molti altri, da altri un po’ meno, oltre che per la sua caparbietà e per la sua professionalità, per il suo temperamento, sempre molto spontaneo e diretto.

“Jimmy il Fenomeno” per i fans, all’anagrafe Gianfranco Cunico o più amichevolmente Franco Cunico, l’ultimo pilota italiano ad essersi potuto permettere il lusso di avere scritto sulla carta d’identità la parola Pilota alla voce Lavoro. Il mondo del rally è stato testimone di molte leggende, ma pochi nomi risuonano con la sua stessa intensità. Franco, per gli amici, è un pilota eccezionale, ma anche un uomo di carattere, diretto, ironico, a volte sarcastico e tagliente, ma preciso ed estremamente professionale in tutte le occasioni.

Franco Cunico è universalmente ricordato su tutte con la Ford Sierra e con la Subaru Impreza WRC, con cui correva in un combattutissimo Campionato Italiano Rally. Qualcuno lo ricorda anche durante la parentesi vincente tra le auto storiche con la Porsche 911. Cunico non è mai stato un pilota normale. Franco ha dedicato la sua vita alla cultura dell’adrenalina delle corse automobilistiche, diventando una figura di spicco nel panorama internazionale del rally. Con una carriera lunga e ricca di successi, Cunico ha scritto la storia del rally con le sue gesta audaci e la sua abilità di guida senza compromessi.

Fino al 2012 è stato uno dei più invidiati professionisti dei rally italiani. I suoi successi, tanti e sempre tutti molto spettacolari, gli valsero negli anni d’oro il soprannome appunto di Jimmy il Fenomeno. È noto e apprezzato, oltre che per la sua caparbietà e per la sua professionalità, per il suo temperamento, sempre molto spontaneo e diretto. Nasce a Vicenza l’11 ottobre del 1957.

Le prime gare di Franco Cunico

Il suo esordio nelle competizioni avviene nel 1977 al Rally delle Valli Piacentine, dove è costretto al ritiro per incidente. Al Rally San Martino invece viene già notato da un giovane giornalista, in seguito diventato uno dei più noti direttori di giornali automobilistici, tra cui Quattroruote, oltre che prestigiosa firma delle pagine motori di diversi quotidiani nazionali, come la Repubblica: Carlo Cavicchi. L’anno successivo, Cunico partecipa al Trofeo Autobianchi A112 classificandosi quarto. Ma lo vincerà nel 1979, aggiudicandosi ben sette delle dieci gare in calendario.

Nel 1980, Cunico viene chiamato dalla Lancia a guidare la Lancia Stratos con i colori dei concessionari Lancia Italiani in alcune prove del Campionato Italiano Rally. Riesce subito a mettersi in mostra al Rally della Costa Smeralda, dove si piazza terzo dietro a Bernard Darniche sulla Lancia e Stig Blomqvist con la Saab. La Ford nel 1981 lo chiama a guidare la nuova Fiesta Gruppo 2 ma con questa vettura i risultati scarseggiano e si fa notare solo per un secondo posto assoluto al rally della Liburna ed un decimo in Costa Smeralda.

L’ingaggio in Fiat con Sergio Cresto

Nel 1982 diventa pilota ufficiale di Fiat con la Fiat Ritmo e con il navigatore Sergio Cresto, poi perito tragicamente in Corsica con il pilota finlandese Henri Toivonen. Nel 1983 un programma ad alto livello con la Lancia Rally 037 dove a fine campionato vince il titolo Italiano di Gruppo B e giunge secondo assoluto nella classifica finale ad un solo punto da Miki Biasion ma disputando una gara in meno dell’avversario, il Rallye Sanremo. In questa stagione trionfa alla Rally Targa Florio, Colline di Romagna, Liburna e Aosta.

L’anno successivo, non essendo stato riconfermato da Lancia, conosce due manager (Mannini e Zonca) che gli propongono un programma privato con la Porsche turbo di Gruppo 4. La vettura è velocissima ma forse troppo sofisticata per i rally ed i risultati non arrivano. Nel frattempo terminava la sua carriera Tony Fassina che abbandonava le competizioni e chiudeva la carriera a metà della stagione in corso.

Il Team Volta, con lo sponsor Goldie Italia e la scuderia Bologna Corse, individuano in Cunico il degno successore. Già alla prima gara, il rally dell’Isola d’Elba, Cunico trionfa in coppia con Sghedoni. Seguono dei risultati in altri rally che permettono a Cunico di finire il Campionato Italiano al secondo posto dietro al favorito Adartico Vudafieri. Nello stesso anno ha la possibilità di utilizzare al rally di Bilbao (Spagna) la Ferrari 308 Gruppo 4 giungendo secondo.

Nonostante le doti dimostrate in questi inizi di carriera, Cunico nel 1985 non riesce ad entrare in modo continuativo in una squadra ufficiale ma viene avvicinato da Zonca che con il proprio team Tamauto lo coinvolge come pilota professionista. È l’inizio di una serie di prestazioni che sfociano in risultati di valore assoluto nonostante la presenza di team ufficiali: vanno segnalate le vittorie a Tenerife, Ciocco, Monza, Rally 1000 Miglia.

La collaborazione si protrae fino al 1987 anno in cui la Lancia chiede a Cunico di portare al debutto la nuova Lancia Delta di Gruppo N affidando alla struttura Tamauto la gestione sportiva e finanziati nuovamente dai Concessionari Lancia Italiani. Questo sodalizio porta alla conquista del Campionato Italiano Rally Gruppo N.

Cunico con la Ford Focus WRC nell'International Rally Cup
Cunico con la Ford Focus WRC nell’International Rally Cup

Gianfranco Cunico va nel WRC con Ford

Il 1988 segna per Cunico l’inizio di una collaborazione tecnico sportiva con la Ford diventando così il primo pilota italiano ad essere chiamato da un costruttore straniero a collaborare. Questo rapporto durerà fino al 1998 ottenendo in questi dieci anni risultati che ne segnarono la propria carriera. Quell’anno ed il successivo conquista del titolo italiano di Gruppo N con la Sierra Cosworth e quindi, nel 1990, Cunico viene convocato a Boreham, sede della Motorsport, per partecipare allo sviluppo della nuova Sierra 4×4 che dovrà partecipare al mondiale nell’anno successivo.

Collaborano a questo programma come piloti collaudatori anche Malcom Wilson (attuale manager di Ford nel Mondiale) e Colin McRae. Al debutto al Rally 1000 Laghi del 1990 Cunico è costretto al ritiro per incidente quando, a poche prove dal termine, occupava il nono posto assoluto, e non meno sfortunato fu il successivo rally di Sanremo, terminato con la rottura dell’acceleratore quando occupava la seconda posizione. In questa stagione Cunico partecipa anche al Campionato Inglese rally.

Conclusa questa esperienza in Inghilterra Cunico ritorna in Italia con un programma della Ford Italia con la nuova Sierra Cosworth 4×4 Tamoil sotto la direzione di Carlo Micci (Direttore sportivo Ford). Una prima vittoria al 1000 Miglia seguita da quelle di Pescara e Messina lo collocano al secondo posto nella classifica finale del Campionato Italiano Rally alle spalle di Dario Cerrato (Lancia). Da segnalare anche il terzo posto finale ottenuto al Tour de Corse (Campionato del Mondo) con la vettura Ford Sierra 4×4 del Team Mike Little.

Nel 1992 continua la presenza di Ford Italia con Cunico nel Campionato Italiano Rally con vittorie assolute al Ciocco, Limone e Rally del Salento. A fine anno al Rally di Monza Cunico debutta con la nuova Ford Escort Gruppo A ottenendo un terzo posto. Il 1993 verrà sicuramente ricordato per la conquista da parte di Cunico del Rally di Sanremo, gara valida per il Campionato del mondo rally, ottenuta con un team privato (Promotosport) con la collaborazione del team manager Penariol. Cunico sarà ricordato per essere il secondo pilota italiano dopo Fassina a vincere una gara di mondiale utilizzando una vettura privata.

L’anno successivo la Martini Racing con la scuderia Jolly Club (patron Roberto Angiolini) diventano partners ufficiali della Ford Italia per partecipare al Campionato Italiano Rally e Cunico viene chiamato a guidare la vettura Ford Escort Gruppo A. Suo direttore sportivo è Bortoletto e questo sodalizio porterà a numerose vittorie assolute ma soprattutto alle vittorie consecutive nei Campionati Italiani Assoluti del 1994, 1995 e 1996.

Con la direzione sportiva di Claudio Bortoletto (Jolly Club) e Carlo Micci (Ford Italia) il sodalizio ottiene numerose vittorie contribuendo a impreziosire l’immagine Martini nel Motorsport. Nel 1998 arriva in Italia la versione WRC (World Rally Car) della Ford Escort e inizia anche la collaborazione del navigatore Luigi Pirollo (co-driver) con Cunico.

Gianfranco Cunico nel Campionato Italiano Rally Autostoriche con la Porsche 911
Gianfranco Cunico nel Campionato Italiano Rally Autostoriche con la Porsche 911

Jimmy il Fenomeno diventa manager

Dopo dieci anni di ininterrotti rapporti, finisce la collaborazione tra Cunico e la Ford per cominciare quella con la Subaru Italia nella persona del suo responsabile marketing Alberto Zambelli e la neo nata scuderia Aimont del patron Uzzeni. Al debutto vi è subito la vittoria al rally del Ciocco seguita da quella al 1000 Miglia e alla Targa Florio. La Subaru Italia con Cunico parteciperà nell’anno 2000 e 2001 al Campionato Italiano Terra con la Impreza WRC ottenendo in entrambi gli anni la vittoria di campionato e 10 vittorie assolute su 16 partecipazioni.

Vi è poi una svolta nella carriera del pilota Cunico: egli è infatti chiamato nel 2002 a ricoprire il ruolo di team manager presso la struttura N.Tecnology referente nelle competizioni per il gruppo Fiat in qualità di responsabile dei programmi sportivi rally. Questa collaborazione durerà per tutto l’anno dove Cunico si occuperà anche dello sviluppo della Punto Super 1600 e di altre vetture del gruppo Fiat.

A fine anno Cunico ritorna alle gare con una Mitsubishi del Team Nocentini ottenendo un quarto posto assoluto al 7 Comuni. Dopo questo risultato nel 2003 conclude un accordo con il team Rally Project per correre il campionato italiano con una Mitsubishi di Gruppo N seguito nel 2004 da alcune partecipazioni con la Renault Clio Super 1600 del Team Autorel con vittoria assoluta al rally Valli Piacentine.

Nel 2005 si accorda con il Team Prorace per correre con una Mitsubishi ottenendo alcune vittorie di Gruppo ed ha la possibilità, al rally dell’Altopiano di Asiago nel 2006, di partecipare con una Ford Focus WRC alla gara e di ottenere una vittoria assoluta in coppia con il navigatore Rudy Pollet. Decide quindi negli anni successivi di partecipare alle gare riservate alle auto storiche dove utilizza una Porsche RS Gruppo 4 del 1972 del Team Guagliardo con la quale ottiene alcune vittorie di prestigio tra le quali quelle all’Isola d’Elba valida per il Campionato Europeo e alla Targa Florio.

Nel 2009, oltre ai successi tra i rally storici, come ad esempio quella del 2 Valli di Verona con la Porsche del Team Guagliardo, si laurea campione della serie International Rally Cup, campionato in cui ha corso con la Ford Focus WRC. Il 2011 vede Cunico varcare la soglia delle 300 presenze, partecipando al Campionato Italiano Rally con il team Delta Rally Racing e dove ottiene il Trofeo Csai Indipendenti e giunge terzo assoluto (primo dei piloti non ufficiali).

Nel 2012, a causa di un grave incidente occorso mentre si allena in bici, senza dirgli addio, abbandona lo sport che tanto gli ha dato nel corso della sua lunga carriera e a cui lui ha dato altrettanto. Durante la stagione 2016 ricopre il ruolo di tutor tecnico per Skoda Motorsport Italia, seguendo Umberto Scandola per tutte le gare del Campionato Italiano. Pilota senza mezze misure, né peli sulla lingua, e una sete insaziabile di vittorie. La sua ossessione era vincere. Essere secondo significava aver perso. Il suo ritorno ai rally storici nella stagione 2019, è l’ennesima conferma del carattere e della forza di un Leone che risiedono in un pilota eccezionale.

Conclusioni su Jimmy il Fenomeno

Oltre ai suoi risultati sulle strade di rally, Franco Cunico ha lasciato un’impronta significativa sulla disciplina del rally. La sua guida aggressiva e il suo stile spettacolare hanno ispirato una nuova generazione di piloti, che cercano di emulare la sua abilità e la sua determinazione. Il suo nome sarà per sempre associato alle grandi battaglie e alle emozioni che solo il rally può offrire. Cunico rimane una delle icone più amate e rispettate nella storia del rally. La sua carriera di successo, caratterizzata da vittorie internazionali e una dedizione incondizionata al suo sport, ha reso Cunico una leggenda del rally. Il suo spirito competitivo e la sua abilità di guida senza paura hanno ispirato e continueranno a ispirare i futuri piloti, lasciando un’impronta indelebile nella storia del motorsport.