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Jean Ragnotti, Renault e i rally di traverso

Jean Ragnotti, Renault Clio Maxi

Nel 1973, in Formula 3 ottiene qualche piazzamento. Nei rally, con la 12 Gordini e con Jacques Jaubert alle note, si piazza quindicesimo al ”Monte”. È l’anno in cui Jean Ragnotti firma il contratto con la squadra ufficiale Renault. L’anno dopo è straordinariamente terzo al Safari Calédonien, al volante della Bmw 2002 Ti. Nel 1975 si ritira al “Monte” con la Alpine A110 e si aggiudica il Safari Calédonien con la Datsun Violet e Jean-Pierre Aujoulet sul sedile di destra.

Il “mago” delle Renault. Il migliore interprete della della R5 Turbo. Jean Ragnotti è il pilota che nel mondo dei rally iridati si è conquistato fama, rispetto e ammirazione grazie ai suoi numeri spettacolari e funambolici, senza mai fregiarsi di qualche alloro particolare. Nasce a Carpentras, città della Francia situata nel dipartimento di Vaucluse, nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, il 29 agosto del 1945. Trascorre la maggior parte della sua carriera correndo per Renault. Nel Campionato del Mondo Rally vince tre gare, è tre volte secondo e tre volte terzo.

Affamato di successi, faceva di tutto per provare ancora una volta il sapore della vittoria, il gusto del primo gradino del podio. Spettacolare come pochi, sicuro, incisivo, molto regolare e, per questo, circondato da tifosi, antipatie e rivalità. Nei confini nazionali e continentali ha vinto tanto, ne Mondiale Rally e nella serie antesignana ha vinto meno. Ma ha corso molto ed ha dannatamente entusiasmato intere platee di spettatori. Nel periodo d’oro, in cui i rally erano una importante vetrina per il turismo e per gli sponsor.

Il suo non è un palmares ricco di record e di primati degni di campioni del mondo, ma è il pilota che è riuscito a conquistare a colpi di traversi e freni a mano il numeroso pubblico assiepato ai bordi delle prove speciali di ogni rally che disputava. Con stile e personalità uniche, riesce a trasformare il suo nome in una delle più importanti leggende europee. La carriera del funambolico pilota francese è altalenante. Infatti, alterna periodi di rally a parentesi in pista. Sempre per Renault. La sua “seconda Casa”. Un amore. Il grande filo conduttore della sua vita.

Jean Ragnotti, Renault 5 Maxi Turbo
Jean Ragnotti, Renault 5 Maxi Turbo

Un pilota Renault molto precoce

Ad appena sei anni inizia a guidare la Renault Juvaquatre del padre. Appare molto sicuro e a suo agio. A quindici disputa una gimkana per trattori. Compiuta la maggiore età e conseguita la patente di guida, trova lavoro come autista. Il debutto in gara avviene nel 1967, a bordo di una Renault 8 Gordini sul circuito di Miramas. Ad ottobre di quello stesso anno è al via del Rally Petrole d’Istres. Si piazza incredibilmente terzo assoluto e primo di Gruppo 2. Si iscrive al Vaucluse. Chiude sesto, secondo di Gruppo 2.

Nella stagione 1968 partecipa alla Coppa Renault 8 Gordini in circuito. Vince il Gruppo 1 nelle gare di velocità in salita. Nel 1969, coadiuvato da Pierre Thimonier partecipa al Neige Glace. Al Mistral, rally sterrato, è nono assoluto. Poi vince la classe nella Mont Ventoux, una cronoscalata disputata con una Fulvia HF, e finisce quinto al Vaucluse, dove corre con la Nsu Prinz. Si mette definitivamente in mostra al Tour de Corse: primo in Gruppo 1. Prosegue con il secondo posto di classe al Criterium de Cevennes. Infine, con la Opel Kadett GT/E vince il Gruppo 1 al Coupe des Alpes.

Dall’anno in cui viene istituito il Campionato Internazionale Costruttori, quindi dal 1970, prende il via in quarantaquattro gare internazionali valide per la massima serie, di cui quarantuno valide per il Mondiale Rally. Siccome gli piacciono i multipli del numero tre, nel WRC si aggiudica novanta prove speciali. Restando alla stagione 1970, va detto che Thimonier investe tutti i suoi risparmi nella carriera di entrambi. Con la Kadett GT/E sono primi di Gruppo 1 al “Monte”, undicesimi assoluti. Alla premiazione Ragnotti si presenta con la cravatta. È la prima volta che ne indossa una.

Quell’anno, tra Francia e Paesi confinanti, è settimo al Lyon-Charbonnières (primo in Gruppo 1), secondo al Tulip Rally, sesto a Lorraine, a Ginevra e al Mont-Blanc, settimo in Spagna e tredicesimo Andernach-Nürburgring-Saint Amand. Il 1970 lo chiude al quinto posto della serie continentale e al secondo di quella francese. Con la Commodore GSE vince il Gruppo 1 al Trofeo Opel sul circuito del Nürburgring. Lascia il lavoro e tenta la via del professionismo nei rally. Nel 1971 è undicesimo al “Monte” (primo di Gruppo 2, suo il miglior tempo assoluto sulla PS Burzet), sesto al Lyon-Charbonnières-Stuttgart, quinto ad Hessen. Nelle altre gare rimedia solo ritiri.

Decisamente più regolare la stagione successiva, in cui è nono al Monte-Carlo, settimo al Critérium Neige et Glace, decimo al Lyon-Charbonnières-Stuttgart-Solitude, terzo all’Olympia, decimo al Tour de France e settimo al Critérium des Cévennes. In quel 1972 si alterna tra Opel Ascona 400, Opel GT Proto, Chevrolet Camaro Z28, Lancia Fulvia Coupé HF, Jide 1600 e Ligier JS2. In pista è decimo con Jean-Claude Andruet alla 24 Ore di Spa, con l’Alfa Romeo 2000 GTV. La “prima vita” rallistica di “Jeannot” si chiude qui. Il pilota francese, infatti, per un po’ di tempo si impegna in pista. Poi sparisce per qualche anno. In realtà, le gare di velocità sono solo una parentesi in cui Ragnotti matura ulteriori esperienze e non scompare completamente dai rally.

Jean Ragnotti
Jean Ragnotti

L’ingaggio ufficiale di Jean Ragnotti

Nel 1973, in Formula 3 ottiene qualche piazzamento. Nei rally con la 12 Gordini e con Jacques Jaubert alle note, si piazza quindicesimo al “Monte”. È l’anno in cui firma il contratto con la squadra ufficiale Renault. L’anno dopo è straordinariamente terzo al Safari Calédonien, al volante della Bmw 2002 Ti. Nel 1975 si ritira al “Monte” con la Alpine A110 e si aggiudica il Safari Calédonien con la Datsun Violet e Jean-Pierre Aujoulet sul sedile di destra.

La stagione successiva vince il Tour Auto de la Réunion ed è quarto al Tour de Corse con l’Alpine-Renault A310 V6. Per il resto, solo ritiri. Vince ancora il Safari Calédonien nel 1978 coadiuvato da Christian Delferier, ma soprattutto è secondo nel Principato, al Tour Auto de la Réunion, è terzo in Costa D’Avorio e a fine anno si ritrova nono nella Coppa Fia Piloti. L’anno successivo, prima stagione ufficiale del WRC, è undicesimo al “Monte”, terzo in Kuwait, quarto all’Acropoli e secondo al Tour de Corse con Jean-Marc Andrié sulla Renault 5 Alpine.

Questa regolarità di piazzamenti, gli consente di classificarsi in settima posizione assoluta nella graduatoria generale del neonato Mondiale Rally Piloti. È la seconda stagione con la Renault 5 Alpine (anche se in realtà il debutto con questa vettura risale al Sanremo 1977, rally che lo vede terminare in settima posizione), la prima più soddisfacente a livello di risultati. Devo aprire una parentesi. Uno dei periodi più floridi della carriera del driver di Carpentras è proprio questo, caratterizzato dalla mitica Renault 5, evoluta fino alla sua versione più estrema, la Maxi Turbo, del 1986.

Oltre ad essere una vettura a cui gran parte degli appassionati erano legati, perché è il prototipo perfetto che trasforma l’auto di tutti i giorni in un bolide da rally, è l’auto con cui un Ragnotti maturo riesce a trasformarsi nel “mago del volante”, andando a vincere il Tour de Corse del 1985, gara che ha già vinto nel corso della stagione 1982. Ma andiamo con ordine. La sua “seconda vita” rallistica riparte nel 1980, al volante della R5, con cui, come detto, corre con diverse versioni, dalla Alpine Turbo alla Maxi Turbo Gruppo B, fino al 1986.

La stagione in cui torna a tempo pieno nei rally, “Jeannot” vince il Lyon-Charbonnieres, Lorainne e Mont-Blanc. Si piazza secondo in Polonia e al Critérium des Cévennes (dove è già al volante della R5 Turbo) ed è terzo assoluto al Jean Behra. Alla fine è campione di Francia e sesto nel Cer. Quell’anno partecipa alla Parigi-Dakar con una Volkswagen Iltis. Termina nono assoluto. L’anno successivo vince il Monte-Carlo ed è secondo al Valais e quinto al Rac. In pista, nella Coppa Renault Europa, chiude al secondo posto.

Nel 1982 è terzo al Critérium Alpin-Behra, è primo al Tour de Corse iridato e al Tour Auto de la Réunion e si ritira in Costa D’Avorio. E ovviamente, corre anche in circuito. Quella successiva è un’annata condizionata dai ritiri, due incidenti (Tour de Corse e Antibes) e problemi vari (Acropoli e Tour de France). Si consola con un settimo piazzamento al “Monte” e con un decimo posto finale nel WRC. Ragnotti “vola” nel 1984: quinto in Portogallo, primo al Critérium Alpin-Behra, terzo al Tour de Corse, secondo al Terre de Provence e in Germania al Vorderpfalz, settimo al 1000 Pistes, primo al Mont-Blanc e al Tour de France e quarto ad Antibes.

Il 1984 è la stagione che lo consacra con la Renault 5 Turbo. Di nuovo campione di Francia, ottavo nell’Europeo e tredicesimo nel Mondiale Rally. S’inizia il 1985, anno del debutto della R5 Maxi Turbo, con un secondo posto al Critérium de Touraine, a cui seguono due ritiri (Garrigues e Critérium Alpin-Behra) due successi consecutivi, uno al Tour del Corse e uno alla 24 Ore di Ypres, un quinto posto all’Halkidiki, altre due vittorie di fila, Tour de France e Critérium d’Alsace, e un incidente al Var. A fine anno è solo quarto nel Campionato Francese Rally e tredicesimo nel WRC, ma ha regalato tanti di quei traversi che i giornalisti sono pronti a dedicargli un capitolo a parte nella storia dei rally.

Dalla Renault 11 alla Clio Maxi

Dopo l’abolizione del Gruppo B da parte della Fia, per le stagioni 1986 e 1987 guida la Renault 11 Turbo Gruppo A, che però non è assolutamente competitiva come lo era la 5 Maxi Turbo Gruppo B. Decide di dividersi di nuovo tra rally e pista, con un maggiore impegno nella velocità.

Dopo gli anni passati nella categoria SuperTurismo, dove corre con la Renault 21 4×4 Turbo equipaggiata da un motore da oltre quattrocento cavalli e con l’albero di trasmissione in fibra di vetro, torna a calcare le scene del rallismo. Si mette prima alla guida di una Renault 5 GT Turbo Gruppo N (1990, quarto nel Campionato Francese Rally) e poi della Clio Williams 1800 16v (1991 e 1992, terzo nel Cfr), per sedere infine nella Clio Williams 2000 16v (1993 e 1994, anni in cui vince solo il Tour Auto de la Réunion) e concludere in bellezza con la Maxi (1995). È lui a consentire alla dinastia delle Clio di evolvere. È lui, “Jeannot”, ad occuparsi del loro sviluppo.

Nel 1995, calibra la potentissima Clio Maxi, progettata secondo i criteri del Gruppo A con variante Kit Car. Lo stesso lavoro di sviluppo lo porta avanti con buoni risultati con la Mégane Maxi, che fa il suo esordio rallistico nel 1996, anno in cui riesce a chiudere al quarto posto il campionato transalpino della specialità. L’anno in cui fa debuttare la Mégane, “Jeannot” decide di appendere il casco al chiodo, anche se è al via come apripista d’eccezione in diversi rally dal 1998 al 2006. Nel 2007 torna al vecchio amore: l’Alpine Renault A110 1800 e vince il Rallye National d’Automne La Rochelle, una competizione per auto d’epoca.

Il pubblico lo acclama come se il tempo si fosse fermato, orde di appassionati accorrono attirati dal suo nome, che ormai nell’immaginario collettivo è sinonimo di traversi. Jean Ragnotti regala ancora spettacolo e comunica emozioni, come faceva quando correva da professionista e quando gli organizzatori, per assicurarsi pubblico sulle speciali, lo invitavano come apripista. L’anno dopo si aggiudica la finale della Coupe de France Rally. Nel 2012 e nel 2013 è il più veloce a Rochelle e al Critérium, mentre nel 2014 fa suo il Saintonge.

Le vittorie Mondiali di Ragnotti

  • 1981 – Monte Carlo
  • 1982 – Tour de Corse
  • 1985 – Tour de Corse

Tutti i copiloti di ”Jeannot”

  • 1970 – Pierre Thimonier
  • 1971 – Pierre Thimonier
  • 1972 – Pierre Thimonier, Jean-Pierre Rouget, Jacques Jaubert
  • 1973 – Jacques Jaubert
  • 1975 – Pierre Thimonier
  • 1976 – Jacques Jaubert, Jean-Marc Andrié
  • 1977 – Jean-Marc Andrié
  • 1978 – Jean-Marc Andrié
  • 1979 – Jean-Marc Andrié
  • 1980 – Jean-Marc Andrié
  • 1981 – Jean-Marc Andrié, Martin Holmes
  • 1982 – Jean-Marc Andrié
  • 1983 – Jean-Marc Andrié
  • 1984 – Pierre Thimonier
  • 1985 – Pierre Thimonier
  • 1986 – Pierre Thimonier
  • 1987 – Pierre Thimonier
  • 1990 – Gilles Thimonier
  • 1991 – Gilles Thimonier
  • 1992 – Gilles Thimonier
  • 1993 – Gilles Thimonier
  • 1994 – Gilles Thimonier
  • 1995 – Gilles Thimonier
  • 1996 – Gilles Thimonier