Il futuro del WRC secondo la FIA: elettrico vs ibrido

Toyota GR Yaris Rally1

Parlando di cosa ci riserva il futuro e soprattutto a quelli che per la FIA sono i rally regionali (che per noi sono nazionali), le auto da rally come le conosciamo (col motore endotermico) dovrebbero man mano sparire in pochi anni. Secondo una fonte vicina al Promoter WRC, è intenzione della Federazione Internazionale dell’Automobile che entro il 2030 avere due terzi di auto elettriche e un terzo ibride a sfidarsi sulle prove speciali di tutto il mondo.

Per la prima volta dalla stagione 2013, il campione del mondo rally in carica non parte con l’intenzione di difendere la corona iridata, l’ottava in carriera. Oltre all’assenza di Sébastien Ogier, l’arrivo di nuovi regolamenti si traduce ovviamente in una totale redistribuzione delle carte in tavola, dei valori in campo come li abbiamo visti fino al 2021. Quindi, la corsa al titolo WRC 2022 si preannuncia molto aperta.

In un’intervista con l’Autosport inglese, Elfyn Evans ha confermato questa analisi, aggiungendo che non si considera il pilota numero 1 della Toyota. “Penso che il prossimo anno sarà molto aperta la lotta, diciamo che ora ci sono molti piloti che sono molto veloci e difficili da battere, e ovviamente ci saranno molte incognite con il regolamento ibrido. Può essere persino molto difficile ipotizzare l’auto migliore. Bisogna vedere cosa ci riserverà il futuro”.

“Sarò senza dubbio il più anziano dei piloti e forse il più esperto, ma sappiamo che lo status all’interno di Toyota è lo stesso per tutti. Non c’è un pilota con più supporto di un altro. Andiamo tutti molto d’accordo. È anche bello avere Seb ancora coinvolto e possiamo spingerci a vicenda come abbiamo fatto quest’anno”.

Evans dice “bisogna vedere cosa ci riserverà il futuro”. Giusto. I rally internazionali sono destinati ad una profonda revisione nei prossimi anni, perché la FIA si è impegnata ad arrivare al 2030 con solo rally elettrici e ibridi (resta da vedere come si regoleranno le varie federazioni nelle rispettive gare nazionali)… Era inevitabile. Quello che era evitabile, e se n’è accorto anche il nuovo presidente FIA, Mohammed Ben Sulayem era il raddoppio dei costi. Un’operazione perversamente inspiegabile…

Tornando a cosa ci riserva il futuro e soprattutto a quelli che per la FIA sono i rally regionali (che per noi sono nazionali), le auto da rally come le conosciamo (col motore endotermico) dovrebbero man mano sparire in pochi anni. Secondo una fonte vicina al Promoter WRC, è intenzione della Federazione Internazionale dell’Automobile che entro il 2030 avere due terzi di auto elettriche e un terzo ibride a sfidarsi sulle prove speciali di tutto il mondo.

Inoltre, le auto ibride dovrebbero utilizzare solo carburante proveniente da una fonte sostenibile, come già avviene in alcuni Paesi. Non si conoscono per ora i dettagli di questo passaggio, ma è certo che, se questo cambiamento verrà attuato e porterà anche cambiamenti significativi alle modalità e al modo in cui si svolgono le gare, con inevitabili cambiamenti e un possibile aumento delle zone di ricarica/cambio batterie.

Sebbene l’elettrificazione possa avvicinare un numero maggiore di Costruttori a questo sport, in particolare i numerosi marchi cinesi che producono solo veicoli di questo tipo, al momento non sono note nemmeno le implicazioni per i costi finanziari per i rally. L’unica cosa che è certa è che la stessa FIA, brancolando nel buio, adesso ha ripreso in considerazione il “progetto R5 Plus” affossato da Toyota col tacito benestare di Hyundai e di M-Sport, scelta che ha portato alla fuga di Renault e di altri Costruttori.