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Quando Vudafieri fece diventare ”scemo” Mikkola

Vuda, Tour de Corse 1983

Inizia la prova speciale: la 037 marchiata Totip va come un fulmine lungo la strada lunghissima di quella PS di 96 chilometri. Dopo una trentina già percorsi, di colpo il lancista pesta sui freni fino quasi a fermarsi. Di colpo appare la griglia con i quattro anelli del finlandese nello specchietto retrovisore della 037. Mikkola supera la Lancia che procede lenta in prova. Ed è allora che scatta la strategia!

Tour de Corse, tappa del Mondiale Rally 1983. Durante la gara, come sempre avveniva nelle squadre ufficiali, arriva l’ordine di scuderia su chi avrebbe dovuto mantenere questa o quella posizione e chi avrebbe dovuto vincere la gara fra i propri equipaggi. Sino a quel momento la gara vede tre Lancia in testa, con Markku Alen, Rohrl secondo e Vudafieri in terza posizione, seguiti da Hannu Mikkola su Audi Quattro e quinto Attilio Bettega sull’ altra Berlinetta torinese.

Allora Cesare Fiorio, prima della partenza della prova di Liamone, cala gli assi e dice a Vudafieri: “Devi far di tutto per far arrivare quarto Attilio!”. Il Veneto replica deciso: “…tranquillo, ci penso io!”. Partono Vuda e Gigi Pirollo verso la prova speciale e nel tragitto Gigi chiede a Adartico: “…ma cosa dici ci penso io?!… Come fai a pensarci te?!”. Il veneto, pacato, risponde: “Non preoccuparti, ho un idea!”.

Inizia la prova speciale: la 037 marchiata Totip va come un fulmine lungo la strada lunghissima di quella PS di 96 chilometri. Dopo una trentina già percorsi, di colpo il lancista pesta sui freni fino quasi a fermarsi.

“Sta’ a guardare!”, dice “Vuda” a Pirollo. Di colpo appare la griglia con i quattro anelli del finlandese nello specchietto retrovisore della 037. Mikkola supera la Lancia che procede lenta in prova. Ed è allora che scatta la strategia! Vudafieri butta giù il pedale del gas e si mette all’inseguimento dell’Audi, fino a raggiungerla e ad incollare il paraurti della 037 al codino della tedesca, per alcuni chilometri, senza mai mollare.

Poi, di colpo, frena e lo lascia andare. E poi, ancora, di nuovo alla carica, raggiungendo Mikkola, standogli dietro fino quasi a tamponarlo per quanto gli è attaccato. Poi nuovamente pestone sui freni e lo lascia riprendere terreno. E così, ancora e ancora, un tira e molla infinito. “Guarda che così lo fai diventare scemo!”, grida Gigi Pirollo nell’interfono a “Vuda”.

Ed infatti, poco dopo, proprio per la tensione che il tedesco aveva accumulato e per l’esasperazione che il campione veneto gli aveva provocato, si distrae ed esce di strada, staccando una ruota. I due lancisti si fermano per assicurarsi che Mikkola ed Hertz stiano bene, ma vedendo il danno capiscono subito che il finlandese è fuori dai giochi.

Non è stato un gioco sporco, ma un gioco di strategia psicologica – e i rally sono anche questo tra le loro meravigliose mille sfaccettature – di quelle che si attuavano quando i rally erano guerre in cui vincere con merito era l’unico obiettivo.