Attilio Bettega: storia dell’uomo e del campione in un libro

Attilio Bettega: l'uomo, il campione

A trentanni dal terribile incidente del Tour de Corse, in cui perse la vita Attilio Bettega, Guido Rancati ricostruisce la storia, lasciando che a raccontarlo sia chi lo conosceva bene.

Questo libro non è un freddo elenco di risultati sportivi, bensì è il miglior modo di rendere omaggio ad un campione vecchia scuola, che sapeva essere umile con gli umili e forte con i forti, mai arrogante, mai spavaldo, e che nel mondo rallistico nazionale e internazionale è ancora ricordato per la sua grande gentilezza e umanità. Un vero campione con la “C” maiuscola.

Attilio Bettega ha concluso il suo percorso su questa terra quando il figlio Alessandro aveva appena quattro anni, troppo pochi per permettergli di avere ricordi diretti di suo padre. Cresciuto e diventato a sua volta protagonista nei rally si è reso conto del segno profondo che ha lasciato tra la gente e a trent’anni dal tragico schianto in Corsica ha avuto l’dea di ricordarlo con un libro che non voleva essere, e non è, un asettico elenco di risultati.

Attraverso i racconti di chi aveva avuto modo di apprezzarne le qualità di pilota e le straordinarie doti umane, ha preso forma un mosaico che dà la misura della caratura di un campione e di un uomo che sapeva cosa voleva e si batteva con tutte le sue forze per ottenere quello che voleva.

Senza isterismi, senza rinunciare a quel suo modo di fare che gli permetteva di farsi voler bene dalle persone per bene. Ma le varie tessere tratteggiano anche un’epoca forse irripetibile, e questo ne rende la lettura consigliabile sia a chi sente il morso della nostalgia sia a chi di quegli anni ne ha sentito solo parlare.

Era nato il 19 febbraio 1953, a Molveno, dove la famiglia Bettega gestisce ancora oggi un hotel. La passione per le auto era fortissima, se ne innamorò presto ed iniziò andando a vedere le gare che si svolgevano in zona. A diciannove anni decise di debuttare. Lo fece con la Fiat 128 Coupé di famiglia, ovviamente nel rally di casa, il San Martino di Castrozza.

Concluse la prima gara con un quarantaduesimo piazzamento assoluto. Nel 1973 passò all’Opel Ascona 1900 Gruppo 1 preparata dal “mago” Virgilio Conrero. Vinse la sua classe nel Campionato Triveneto Rally. Dal 1974 al 1976 corse con una un’Opel Kadett GT/E preparata da Carenini.

Quando nel 1976 la Fiat lanciò il Trofeo A112 Abarth 70 HP, Attilio capì che si trattava dell’occasione giusta per emergere. Si guardò in giro, bussò alla porta del Jolly Club, poi intercettò Luigi Tabaton, patron della Grifone, che trascorse un periodo di vacanza vicino a Molveno. Il farmacista genovese lo conosceva di fama, guardava i suoi tempi e gli affidò una vettura preparata da Albanese.

Delle quattordici gare in calendario il trentino ne vinse cinque e fece sua la classifica finale. In premio, a fine stagione, ebbe una Lancia Stratos Alitalia per disputare il Valle d’Aosta. In coppia con la moglie Isabella Torghele partì all’attacco, senza alcun timore reverenziale nei confronti del compagno di squadra Sandro Munari e alla fine si piazzò secondo, vicinissimo al “Drago”, che a sua volta era al suo ultimo successo in carriera.

Pilota ufficiale Lancia, Bettega morì il 2 maggio 1985 in seguito ad un brutto incidente occorso al Tour de Corse. Il navigatore, “Icio” Perissinot si salvò. Ma in questo libro, si parla solo di quel meraviglioso uomo e campione che era il pilota di Molveno. Bettega: just Attilio.

la scheda

ATTILIO BETTEGA: L’UOMO, IL CAMPIONE

Autore: Guido Rancati

Copertina: morbida con alette

Pagine: 137

Formato: 15,2 x 22,8 centimetri

Editore: Inpagina

Prezzo: 20 euro

Peso: 322 grammi

ISBN: 978-8-8940845-0-4

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