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Tour de Corse 1995: Bruno Thiry e il grande rimpianto

Tour de Corse 1995

Ad un certo punto (+11”), il belga si accorge di un problema: un terribile rollio all’anteriore destro. Pazzesco. Impensabile un problema sulle strade impegnative del Tour de Corse 1995. E poi, proprio in quel momento. Bruno deve affrontare la sua più grande sfida del fine settimana: riparare lui stesso la sua Escort.

La stagione 1995 era composta da soli otto eventi e furono iscritti quattro Costruttori: Subaru, Mitsubishi, Ford e Toyota, e otto piloti avevano un programma completo. Troviamo così Didier Auriol, il campione del mondo in carica, Juha Kankkunen, Colin McRae, Carlos Sainz, François Delecour, Tommi Mäkinen, Armin Schwarz e Bruno Thiry. Al via del Tour de Corse, quarto appuntamento stagionale, a questi otto ufficiali si aggiungono in particolare Piero Liatti, rinforzo per Subaru, oltre che Andrea Aghini, su Mitsubishi.

Fin dai primi chilometri di venerdì mattina, Bruno Thiry (Ford) mostra una forma strepitosa, dominando in particolare François Delecour (Ford), il migliore degli altri per una bella doppietta provvisoria delle Escort. Quinto a MonteCarlo e sesto in Svezia ma anche in Portogallo, Thiry sta chiaramente giocando ad un altro livello all’inizio della gara. A più di venti secondi, Didier Auriol è al terzo posto, seguito a ruota da McRae, Aghini, Liatti e anche Kankunen.

Nel pomeriggio Thiry è meno veloce e il suo compagno di squadra Delecour si ferma a 6” la sera del primo giorno. A mezzo minuto c’è Auriol, arretrato, seguito da un bravissimo Aghini, il miglior rappresentante di Mitsubishi. In Subaru, McRae ha avuto un pomeriggio nella media, mentre Sainz ha fatto un po meglio a 51” dal comando.

Sabato mattina, Thiry ha mantenuto il ritmo della mattina precedente, con due nuove zampate tra cui una molto autoritaria, con 10” rifilati a Delecour (+16” complessivi). Segue Auriol (+40”). Quarto, Aghini è a più di un minuto di distanza, così come Sainz e Liatti. Bruno Thiry sembra il vincitore naturale di questa gara e corre veloce verso il successo.

Nel pomeriggio Delecour fatica, al contrario di Thiry che firma ancora scratch e si unisce a Calvi con oltre 30” di vantaggio su padre Freine Tard, seguito a 2” da Auriol. Gli altri sono decisamente battuti con Sainz, Liatti, Aghini e McRae a più di 1’ di distanza ma tutti raggruppati in un fazzoletto di pochi secondi.

Domenica il programma è ancora lungo con 177,62 chilometri divisi in otto speciali. Nelle prime quattro PS, Thiry continua a librarsi sull’Isola della Bellezza prendendosi gioco dei suoi ultimi avversari, siglando altri quattro migliori tempi assoluti. Dietro di lui la concorrenza non ha più la forza di reagire, ma resta sfarzosa la lotta per il secondo posto tra Delecour e Auriol, separati da 3” a favore di Auriol: 3” interminabili. Solo lui, Thiry, può perdere questa gara.

Ad un certo punto (+11”), il belga si accorge di un problema: un terribile rollio all’anteriore destro. Pazzesco. Impensabile un problema sulle strade impegnative della Corsica. E poi, proprio in quel momento. Bruno deve affrontare la sua più grande sfida del fine settimana: riparare lui stesso la sua Escort. Nonostante trenta minuti di lavoro sotto l’occhio vigile dei meccanici quasi impotenti, perché era vietato toccare la vettura, il belga non riesce a riportare in buone condizioni la sua Ford.

L’equipaggio numero 8 non ha altra scelta che arrendersi in un clima strano, dove l’ingiustizia di questi regolamenti è sulla bocca di tutti. È un attimo. Sono i rally. Auriol diventa il nuovo leader virtuale, 9” davanti a Delecour. Tre ore dopo e due speciali dopo, il pilota della Toyota vince per 15” contro il suo rivale, mentre Aghini, estremamente costante per tre giorni, si è assicurato un bel terzo posto in finale. In Subaru, le tre Impreza si susseguono dal quarto al sesto posto con Sainz, McRae e Liatti.

Bruno Thiry non avrà più l’opportunità di vincere una gara iridata in tutta la sua carriera nel WRC, dovrà accontentarsi di un titolo di campione europeo nel 2003. Nel 2015, il suo copilota di allora, Stéphane Prévot, ha ricordato questa vicenda del Tour de Corse 1995, svelando un aneddoto: “Per vent’anni, ogni settimana qualcuno mi parlava di questo Tour de Corse. Se l’avessimo vinto, lo avrebbero dimenticato subito. Non ho la Coppa sul caminetto a casa, ma rimane un ottimo ricordo. Siamo stati in testa dalla prima alla ventesima prova speciale su un totale di ventidue PS. Tutti lo ricordano. Tutti lo sanno”.

Il reportage completo di questa gara è disponibile sul libro 100 anni di Storie di Rally 2 o su questo sito nella sezione premium