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Kajetan Kajetanowicz: il nuovo che avanza in Europa

Kajetan Kajetanowicz: il nuovo che avanza in Europa

Pilota polacco, Kajetan Kajetanowicz ha iniziato ad affermarsi sei anni prima del primo successo nella serie continentale aggiudicandosi a man bassa la vittoria assoluta delle gare tra i confini nazionali a bordo di una Gruppo N. Ha vinto in casa sua, a Liepaja, che si trova nel nord del Paese, è stata per molti anni una “città chiusa”, della quale i russi, governanti della Lettonia fino al 1991, ne negarono persino l’esistenza.

Qual è il campionato di rally più vecchio del mondo? Di sicuro non il Campionato del Mondo, che è nato “solo” nel 1973, anche se il Campionato Piloti è iniziato nel 1979. In realtà, il campionato più vecchio è il Campionato Europeo Rally, noto con l’acronimo ERC e con quello italiano CER, che ha debuttato nel 1953 (solo tre anni dopo che Giuseppe Farina vinse il primo Campionato del Mondo di Formula 1) e che da allora si è sempre svolto sulle strade più belle e più difficili di tutta Europa. Nel 2019 ad aggiudicarsi la serie continentale per la seconda volta di fila è stato il pilota polacco Kajetan Kajetanowicz, con la vittoria del Rally di Liepaja e al volante di una Ford Fiesta R5 gommata Pirelli.

Il pilota polacco, che ha iniziato ad affermarsi sei anni prima aggiudicandosi a man bassa la vittoria assoluta delle gare tra i confini nazionali a bordo di una Gruppo N, ha concluso in testa il Campionato di cui era alla guida già dalla seconda gara di marzo. Liepaja, che si trova nel nord del Paese, è stata per molti anni una “città chiusa”, della quale i russi, governanti della Lettonia fino al 1991, ne negarono persino l’esistenza. Liepaja era una base militare importantissima dove era dislocata la famosa Flotta Baltica.

Ormai l’atmosfera è molto diversa. La Lettonia fa parte dell’Unione Europea, la sua popolazione è molto ricettiva e aperta al turismo: ecco perchè il Rally Liepaja è stato aggiunto al calendario dell’ERC. Tuttavia, anche se l’era comunista è storia ormai, le strade percorse dai piloti sono ancora ricche di oscuri segreti nascosti. Come in Finlandia, le tappe sono molto veloci e larghe, e queste caratteristiche le rendono difficili.

Quando la strada è larga, è più difficile andare veloci”, cispiega Kajetanowicz. Devi scegliere la traiettoria in maniera estremamente precisa, come un pilota da pista e sulle prove speciali lunghe ciò fa una grande differenza”. Inoltre, tappe lunghe e veloci comportano che le auto Gruppo N più pesanti, come ad esempio la Mitsubishi Lancer o la Subaru Impreza, abbiano un potenziale vantaggio, perchè se il peso le rallenta nelle prove con curve a causa di accelerazione e frenata, nelle PS veloci possono sfruttare al massimo la loro velocità estrema.

Ed è proprio questo fattore che Alexey Lukyanuk, l’unico rivale di Kajetanowicz per il titolo, ha sfruttato in Lettonia. Nel Rally di Estonia 2019, che aveva caratteristiche molto simili al rally lettone, Lukyanuk guidava una Gruppo N gommata Pirelli, e si è aggiudicandoto la vittoria contro auto tecnicamente superiori, vincendo così ogni prova speciale.

Anche in Lettonia Lukyanuk ha guidato una vettura Gruppo N, anche se con le prove un po’ più lente, è arrivato al secondo posto. Il risultato lo aveva comunque soddisfatto, visto che poteva ambire ad un’ottima posizione nel Campionato Europeo Rally. Il dominio di Kajetanowicz non è mai stato seriamente minacciato: era alla guida del campionato dalla seconda gara in Irlanda, mentre il culmine della stagione è stata la vittoria in casa, in Polonia.

Kajetan Kajetanowicz: anatomia di un campione

Che cosa rende Kajto così speciale? La sua capacità di capire la strada e di abbinare gli pneumatici alle sue condizioni si è rivelata una componente fondamentale del suo successo… Oltre all’approccio di accettare le cose così come sono, piuttosto che preoccuparsi eccessivamente dei perchè e dei percome. Prendiamo, ad esempio, il pomeriggio in cui ha vinto il campionato. Con tre sole prove che lo separavano dal suo destino, Kajto stava tranquillamente gustando un bel piattone di pasta: il piatto prediletto dai piloti, che così fanno una bella scorta di preziosi carboidrati.

È così che la cucinate voi la pasta?”, ha chiesto, con la forchetta in mano. “Perchè non sono sicuro. Forse è troppo morbida. Non dovrebbe essere un pochino più dura? Comunque molto buona”. Se qualcuno lo avesse udito avrebbe pensato che stesse parlando di pneumatici. Dopo tutto, è stato proprio Maurizio Boiocchi, general manager technology di Pirelli, che ha detto che creare un buon pneumatico è come cucinare un buon risotto…