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Federico Boglietti e l’amore ritrovato 21 anni dopo

Federico Boglietti e l'amore ritrovato 21 anni dopo

Federico Boglietti inizia quasi per gioco nel 1987 al fianco di Graziano Espen nel Trofeo Opel con una Kadett GSI Gruppo N. Prosegue nel 1991 sulla Sierra 4×4 di Repetto con Gianmarco Enrico e poi con Giorgioni con il quale inizia nel 1992 vincendo il Rally 1000 Miglia a Brescia. Sale quindi sulla Sierra Cosworth 4×4 Gruppo A di Repetto al fianco di Gianmarco Enrico.

Copilota con un titolo tricolore sulle spalle torna a correre dopo ventuno anni. Al Rally di Alba 2020 Federico Boglietti torna a navigare Stefano Giorgioni e riforma la coppia che nel 1992 inizia la scalata vittoriosa al Campionato Italiano Rally Aperol. Nel 1999, dopo un brutto incidente, decide di appendere il casco al chiodo al termine di una carriera ricca di successi e di soddisfazioni e da quel momento trascorre un ventennio lontano dai rally.

Con la Ford Sierra Cosworth di Repetto, nel 1991, Federico Boglietti contribuisce alla conquista del titolo vinto da Gianmarco Enrico nel Campionato Italiano Aperol, che poi con Giorgioni, esordiente sulla Sierra del medesimo preparatore alessandrino, viene puntualmente vinto l’anno successivo. Ma nel suo palmares figurano anche il Trofeo Nazionale Opel nel 1990 con la Kadett Gruppo N e Gianmarco Enrico, la classe nel Campionato Italiano Rally per Autostoriche nel 1992 e 1993, oltre a numerose vittorie in singole gare.

Federico Boglietti inizia quasi per gioco nel 1987 al fianco di Graziano Espen nel Trofeo Opel con una Kadett GSI Gruppo N. Prosegue nel 1991 sulla Sierra 4×4 di Repetto con Gianmarco Enrico e poi con Giorgioni con il quale inizia nel 1992 vincendo il Rally 1000 Miglia a Brescia. Sale quindi sulla Sierra Cosworth 4×4 Gruppo A di Repetto al fianco di Enrico, con sui disputa alcune gare della Coppa Italia.

Si alterna tra le auto moderne e i rally storici al fianco di Gualtiero Giribaldi, sulla Porsche 356 e sulla Lancia 037 e nel medesimo anno con Mario D’Ambra porta al debutto la Kadett GSI ex Bruno Thiry vincendo la classe al Rally del Grappolo. Al fianco di Giovanni Manfrinato, come ufficiale Ford Italia, corre il Rally della Lana del 1993 e il XX Miglia del Monferrato del 1994. Nel 1994, passa poi al fianco del compianto Emanuele Garosci portandolo al debutto nel Campionato Italiano con la Lancia Delta Gruppo A di Balbosca.

Con Garosci corre l’ultima gara nel 1997 al Rally di Diano Marina sulla Ford Escort Gruppo A di Mauro Nocentini. Passa, quindi, al fianco dell’ex collaudatore Abarth Valter Rostagno, disputando alcune gare con la Delta Gruppo A del Jolly Autosport. Ultima gara della sua carriera è stato il Rally Team 971 del 1999 sulla Subaru Gruppo A della Aimont Racing sempre a fianco di Rostagno, finito purtroppo a poche prove dalla fine con un violento incidente.

“Smisi dopo quel violento incidente – ricorda Boglietti – non per la botta in sé, in tutti gli anni che avevo corso ne avevo prese ben altre ma per il fatto che mi ero ripromesso che il giorno che avessi avuto pensieri riguardanti qualcosa che era all’esterno della vettura da gara io avrei serenamente appeso il casco al chiodo. Cosi avvenne perché all’inizio di quella PS dove noi avemmo l’incidente c’era colei che sarebbe diventata, di lì a poco, la mamma di mio figlio e il primo pensiero, uscito dalla macchina, andò a lei, segno inequivocabile che era giunto quel momento”.

Federico Boglietti è un affermato manager, funzionario di una importante holding italiana nel settore Militare e della Cyber Security, per la quale gestisce importanti programmi nazionali. Ha deciso di rimettere il casco in testa e di riprendere in mano il quaderno delle note per correre con la Hyundai i 20 R5 il 2 agosto 2020 e nuovamente al fianco di Stefano Giorgioni, insieme per rinverdire un fulgido passato.

“Dopo 21 anni da quel Team 971 del 1999 sulla Subaru Aimont Racing a fianco di Rostagno e con un figlio ormai grande e mio primo supporter – dice sempre Boglietti – l’opportunità di sedermi a destra di un pilota ed un amico come Stefano Giorgioni e su una R5 che mi incuriosiva alquanto è stata facile da cogliere. Cosi abbiamo fatto un test insieme per vedere se toglievo la ruggine e se c’era ancora feeling e abbiamo deciso di iniziare la nuova avventura al Rally di Alba 2020. Rinnovata quindi la licenza, mi sono ritrovato pronto ad infilarmi il casco e la tuta, oggi pure l’Hans che non esisteva 21 anni fa, e ad indossare i cronometri ai polsi per riprendere la mia avventura da dove la avevo interrotta certo di poter ancora dare il mio contributo con la dovuta professionalità”.