Ingvar Carlsson: il rallista con base a Nyköping
Anche se già nel 1971 e nel 1972 partecipa al Rally di Svezia, valido per la serie internazionale riservata ai Costruttori, ufficialmente il suo debutto nel WRC porta la data del al 1974, quando si presenta al via del Rally del Portogallo con una Datsun 260Z. Problemi di motore costringono lui e Andreasson Sölve al ritiro. Prima del Portogallo, vince lo svedese Dackefejden ed è quattordicesimo, con Roland Jonsson, all’Arctic. Successivamente è terzo al Mälarrallyt al volante della Saab V4. Si ritira per incidente al Rac, coadiuvato da Bo Reinicke sulla Fiat 124 Abarth Rally.
Ha sulle spalle quarantadue gare nel Mondiale Rally, due successi iridati, una seconda e una terza piazza e cinquantasei prove speciali vinte nel WRC. Ingvar Carlsson nasce il 2 aprile del 1947 a Nyköping, in Sevzia. Nella sua città vivrà tutta la sua intensa vita. Quella sportiva, quella professionale e quella amorosa e lì chiuderà gli occhi per sempre il 28 ottobre del 2009. Nel World Rally Championship vince le sue uniche due gare nella stagione 1989.
Carlsson inizia nei rally nel 1966, correndo nei confini nazionali con una Volvo PV544. I risultati rintracciabili a memoria d’uomo partono dal 1969. Dal quel Östgötarallyt in cui è quarantaduesimo assoluto e dodicesimo della classe 10 con la Volkswagen 1500. L’anno dopo lo ritroviamo al Kesoil navigato da Lars-Göran Berg sulla Bmw 2002. Si piazza diciottesimo assoluto e terzo di classe. Il primo podio della sua vita. Nel 1971 disputa una sola gara, la classica “gara dell’anno”. Allo Svezia valido per il Campionato Internazionale Costruttori chiude tredicesimo.
Quella 1972 è una stagione già più intensa. Il risultato dell’anno precedente nello Svezia gli procura qualche sponsor. Disputa sei gare, quattro con la Bmw 2002 e due con la 2002 Tii. Un ritiro allo Smålandsrallyt, due successi di fila nel Skilling 500 e nel Bergslagsrallyt, sesto allo Svezia (Campionato Internazionale Costruttori), quinto in Sozia (Campionato Europeo) e diciassettesimo al Kesoil. L’anno successivo, con Lars-Göran Berg, vince di nuovo lo Skilling 500, è costretto al ritiro al Östgötarallyt e anche al Rac.
Anche se già nel 1971 e nel 1972 partecipa al Rally di Svezia, valido per la serie internazionale riservata ai Costruttori, ufficialmente il suo debutto nel WRC porta la data del al 1974, quando si presenta al via del Rally del Portogallo con una Datsun 260Z. Problemi di motore costringono lui e Andreasson Sölve al ritiro. Prima del Portogallo, vince lo svedese Dackefejden ed è quattordicesimo, con Roland Jonsson, all’Arctic. Successivamente è terzo al Mälarrallyt al volante della Saab V4. Si ritira per incidente al Rac, coadiuvato da Bo Reinicke sulla Fiat 124 Abarth Rally.
Con la vettura italiana lo ritroviamo allo Svezia nel 1975, dove si piazza quinto, addirittura in vantaggio sul compagno di squadra Markku Alén. Quell’anno è ancora tredicesimo al Valvolinekannan, con la Bmw 2002. Il ritmo delle gare diminuisce, ma la qualità si eleva. Il 1976 è l’anno in cui Carlsson vince uno dei rally nazionali preferiti, il Dackefejden, si ritira in Svezia con Sven-Roine Hasselberg per problemi di motore e centra un buon terzo posto al Barum con Jonsson. Nella stagione successiva vince di nuovo il Dackefejden e si ritira in Svezia con Hasselberg per la rottura del carburatore della Bmw 2002.
Nelle due stagioni successive corre al volante della Bmw 320. E’ terzo di classe al Vinterpokalen e al Smalandsrallyt e vince il Jämt. Colleziona un solo ritiro: allo Svezia, a causa della rottura della trasmissione. Come si è visto, il pilota svedese collabora per molti anni con Bmw, con una “parentesi Mercedes” nel 1980: undicesimo al “Monte” con la Mercedes 280 CE, decimo allo Svezia con la Bmw 320 con alle note Hasselberg, quinto in Portogallo con la Mercedes 450 SLC, si ritira all’Acropoli perché va a fuoco la 280 CE e poi con la stessa vettura fa un incidente in Nuova Zelanda. La stagione si conclude con un undicesimo posto al Nordic Rally. In questa stagione lo naviga anche Claes Billstam.
Una sola gara nel 1981, un ritiro. Alla Bmw 323i si spacca la sospensione sulle prove speciali dello Svezia. Nel 1982 cambia copilota, sceglie Christian Bodén. Si ritirano allo Svezia, sono undicesimi al South Swedish valido per l’Europeo e si classificano secondi al Monroe. A fine stagione è quarto nella Nordic Cup. Sei gare nel 1983 portano quattro ritiri, una quinta e un’undicesima posizione rispettivamente al Vorderpfalz e allo Svezia. Nel 1984 salta dalle Bmw 323i alle 635 CSI e corre anche con Mazda, iniziando a svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo della RX-7 Gruppo B a trazione posteriore. Si aggiudica l’Östgöta con la Bmw 323i, si ritira a Monte-Carlo con la mazda 323 per rottura motore, è tredicesimo allo Svezia iridato con la Mazda 323, si ritira a Tenerife perché il propulsore della Bmw 635 CSI alza bandiera bianca, è quarto al Nolia, si ritira all’Acropoli con la Mazda RX-7 per cedimento del differenziale.
E ancora, è primo in Polonia, valido per l’Europeo, ed è secondo nella Repubblica Ceca, anche questo rally valido per la serie continentale. La stagione si avvia alla fine. Si classifica terzo al Treklubbar con la Bmw 323, poi colleziona tre ritiri di fila, uno con la Bmw 635 CSI e due con la Mazda RX-7: Corte Inglés, Köln-Ahrweiler e Rac. Nel 1985, coadiuvato da Benny Melander, porta la RX-7 sul terzo gradino del podio dell’Acropoli iridato, oltre che sul secondo del Rallye Škoda e del Lindisfarne Rally. E’ anche ottavo in Svezia e decimo al Rac. A fine stagione è sedicesimo nel WRC.
Quella successiva sarebbe la stagione più importante della storia dei rally e del Gruppo B. Ingvar, navigato da Jan-Olof Bohlin, rimedia un successo a Stoccolma e un secondo posto al Pyhrn Eisenwurzen, ma con la Mazda 323 4WD. Si ritira a Monte-Carlo, in Svezia, Bohemia, 1000 Laghi, Malarrallyt, Forest Stages e Rac, sempre per problemi della macchina, di motore, elettrici e meccanici. Nel 1987, in seguito al bando delle Gruppo B, Mazda fa debuttare con Per Carlsson la 323 4WD Gruppo A, in via di sviluppo dall’anno precedente.
Paradossalmente, Carlsson si trova avvantaggiato proprio grazie alla sua grande esperienza con una tipologia di vettura “normale”. È quarto al “Monte” e allo Svezia. Si ritira in Portogallo per un errore, in Argentina per cedimento dello sterzo e al 1000 Laghi per rottura motore ed è secondo al Varta. Chiude diciassettesimo nel WRC. L’anno successivo si prosegue con la 323 dagli occhi a mandorla. Arriva una piazza d’onore allo South Swedish e una vittoria in Australia. Si ritira a Monte-Carlo, per incidente, e in Portogallo.
Con tre stagioni di rodaggio in Gruppo A, centra il suo primo successo iridato durante la gara di apertura della stagione 1989, in Svezia, e quello stesso anno concede il bis con il successo in Nuova Zelanda. Quell’anno, per coronare una delle stagioni sportive più soddisfacenti della sua carriera, si aggiudica anche il Dackefejden, lo Snapphanerally, è secondo al Semperit Rallye, ottavo al Rac e quarto al Memorial Bettega. L’anno successivo rimedia un altro ottimo secondo posto iridato, sempre in Nuova Zelanda e sempre con la Mazda 323. E incassa anche un secondo posto al Winter Rally e un terzo al Saarland, oltre a due quinte posizioni al Deutschland e in Australia. In questa stagione alterna la Bmw M3 alla Mazda 323 4WD e alla Mercedes 190E 2.3.
Nel 1991, dopo il Rally d’Australia, Mazda stacca la spina al programma iridato nei rally. Quell’anno, per lui, solo un quarto posto in Svezia e un ottavo in Nuova Zelanda. Ingvar prosegue ancora per due stagioni nelle gare nazionali con la 323 GT-R: è terzo in South Swedish e secondo allo Snapphanerally. Ormai è fuori dal circus del World Rally Championship. Nel 1994, al volante della Opel Astra GSi Gruppo N disputa sei rally nei confini svedesi. La stella non brilla più. È al via dello Snapphanerally nel 1997 e partecipa al Midnattssolsrallyt nel 2008. E’ con la Ford Escort tra le auto storiche.
Lasciati i rally, in realtà, corre ancora un po’ con le Toyota nel Campionato Europeo Rallycross nel 1995, con compagno di squadra Gunde Svan, e nel 1996. E’ quinto il primo anno e quarto il secondo. Resta uno dei piloti svedesi che ha ottenuto eccellenti risultati nel Campionato del Mondo Rally. Dopo il ritiro dalle competizioni, fa da consulente ad una azienda tedesca di elaborazioni per auto che ancora oggi porta il suo nome, la Carlsson Autotechnik. Muore per cause naturali a sessantadue anni.