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VW e Mercedes offrivano a Rohrl 300 milioni per il 1981

Walter Rohrl, Rally Portogallo 1980

C’era appena il tempo di assaporare questo trionfo, tuttavia, che già si presentavano i problemi per il futuro. Nei successivi giorni alla Fiat si sarebbe dovuto decidere non soltanto per il 1981 ma anche e soprattutto per le stagioni a venire, quando sarebbero cambiati i regolamenti. Ci sono diversi programmi da prendere in considerazione e da vagliare.

La vittoria di Jean Luc Therier nel Tour de Corse con una Porsche 911 privata ha messo tutti d’accordo. Il simpatico pilota francese (che — non dimentichiamolo — è uno dei migliori di tutti i tempi con sette successi in gare iridate, alla pari con Rohrl ed Alen, dietro soltanto a Waldegaard, Mikkola e Munari) era nel novero dei favoriti e la sua affermazione, vista come è andata la gara, avversata da un incredibile maltempo, non fa una grinza. In fondo, motivi di soddisfazione ce ne sono stati in abbondanza per molti concorrenti.

La Renault ha perso la possibilità di vincere con il ritiro di Ragnotti, ma ha conquistato un ottimo e promettente quarto posto con la R5 turbo quasi di serie di Saby. La Datsun non è riuscita ad alimentare le sue ambizioni nella classifica iridata ma si è aggiudicata il Gruppo 2 con il regolarissimo Dawson, sesto nella classifica finale. Soltanto la Talbot Lotus ha qualcosa da recriminare per l’incidente che ha eliminato Frequelin mentre era lanciato verso un ottimo piazzamento.

Il risultato più concreto, però, lo ha ottenuto la Fiat che in una sola gara ha chiuso la stagione 1980, facendo un eccezionale en plein: titolo mondiale per la squadra grazie alla 131 Abarth e casco iridato per il suo pilota numero uno, Walter Rohrl. che tanto per onorare il successo si è piazzato secondo sul traguardo di Ajaccio. E’ la trionfale conclusione di un’annata dura, particolarmente faticosa per tutti: piloti, meccanici, dirigenti impegnati senza soste sulle strade di tutto il mondo. La Fiat 131 Abarth ha dominato in lungo ed in largo, di fronte a tutti gli agguerriti rivali.

Dalle nevi del Montecarlo, alla polvere e ai sassi del Portogallo, agli incredibili sentieri dell’Argentina, alla difficilissima affermazione a Sanremo. E dove non ha vinto si è difesa molto bene con il terzo posto di Alen in Grecia (il pilota finlandese si è imposto anche nel 1000 Laghi, ma la gara era valida solo per il mondiale piloti), con il secondo di Rohrl in Nuova Zelanda. Sempre al comando, dall’inizio alla fine.

“Con questo titolo — commentava Cesare Florio, responsabile della squadra corse del Gruppo Fiat — sono dieci mondiali che vinciamo nei rallies in nove anni. Dal 1972 quattro volte si è imposta la Lancia, tre la Fiat. In più abbiamo portato tre dei nostri piloti, Munari, Alen e Rohrl, al successo nei campionati Piloti. Nessuno può vantare un bilancio così positivo. E la soddisfazione è ancora maggiore se si tiene conto che la 131 Abarth è una macchina derivata dalla grande serie e non una vettura costruita appositamente per le corse co¬ me era stata la Stratos e come è attualmente la Renault turbo”.

C’era appena il tempo di assaporare questo trionfo, tuttavia, che già si presentavano i problemi per il futuro. Nei successivi giorni alla Fiat si sarebbe dovuto decidere non soltanto per il 1981 ma anche e soprattutto per le stagioni a venire, quando sarebbero cambiati i regolamenti. Ci sono diversi programmi da prendere in considerazione e da vagliare.

Mentre si cercava di realizzare una vettura ancora vincente (una 131 con il compressore, una Ritmo corsaiola o una Montecarlo turbo?) si tentava di formare una squadra valida come nel passato e nel presente. Purtroppo c’era il rischio di perderei Walter Rohrl. Il forte pilota aveva ricevuto vantaggiose offerte dalla Mercedes e dall’Audi per trasferirsi (si parlava di circa 300 milioni di ingaggio) e avrebbe dovuto decidere in breve.

“Sono combattuto — dichiarava il pilota — perché a parte i vantaggi economici, accasarmi in Germania significherebbe maggiore comodità e impegno più ridotto. Entrambe le marche non faranno molte gare. A dire la verità sono molto stanco. Ma se vorrò tentare in futuro di riconquistare un titolo mondiale, dovrò rimanere alla Fiat che in questo momento possiede la squadra più forte e la meglio organizzata”.