La collana Rally Giants si dedica alla Ford Escort Mk1

La copertina del libro sulla Ford Escort Mk1.

Rally Giants Ford Escort Mk1 descrive in maniera certosina e più che esaustiva, come ci ha abituati Graham Robson, la nascita, lo sviluppo e la carriera rallystica della Ford Escort originale. La Escort Mk1 ha migliorato tutto ciò che la vettura che la precedeva, la Lotus-Cortina, aveva promesso. L’unica Lotus berlina mai esistita derivava dalla Ford Consul Cortina del 1963 ed era la vettura preferita di Colin Chapman.

La carriera rallystica della Ford Escort originale, una delle Landmark Rally Cars in Europa nei primi anni Settanta, fornendo una storia completa e autorevole di dove, come e perché questa “signora dei rally” sia diventata tanto amata. Anche in questo caso, vale il discorso fatto per il libro Lancia Delta 4WD e Integrale: ci sono tanti dettagli tecnici e curiosità.

La Escort Mk1 ha migliorato tutto ciò che la vettura che la precedeva, la Lotus-Cortina, aveva promesso. L’unica Lotus berlina mai esistita derivava dalla Ford Consul Cortina del 1963 ed era la vettura preferita di Colin Chapman. Era una vettura che poteva permettersi il dubbio di fare la voce grossa anche nelle corse, anche nel mondiale rally. Ma, appunto, la Escort Mk1 la superò.

Versatile, accessibile e competitiva a tutti i livelli, ha dominato i rally internazionali per tutti gli anni Settanta ed è diventata molto popolare tra squadre e spettatori. La prima serie della Ford Escort, nota anche come Escort MK1, fu presentata nel gennaio 1968 al Salone dell’automobile di Bruxelles.

Viene prodotta negli stabilimenti britannici del gruppo Ford e, successivamente, dapprima in quelli belgi poi in quelli tedeschi per i mercati con guida a sinistra, e si caratterizzava per una linea abbastanza morbida, di vaga ispirazione americana.

Disponibile inizialmente nelle versioni berlina due porte e berlina quattro porte, la nuova Escort puntava sull’affidabilità della semplice ma robusta meccanica: un solido motore a quattro cilindri con albero a camme laterale e distribuzione ad aste e bilancieri con trazione posteriore, una solida sospensione posteriore ad assale rigido con balestre a foglia (davanti c’erano le ruote indipendenti MacPherson) ed un classico cambio manuale a 4 marce.

Completava il quadro un impianto frenante a tamburi sulle quattro ruote. Sul mercato e nei rally raccolse l’eredità della storica Ford Anglia. All’esordio, la Escort di serie era disponibile con due motori, da 940 cc (44 cavalli) e da 1098 centimetri cubi (53 cavalli), due carrozzerie e due allestimenti. 

All’inizio del 1969 furono introdotte la Escort GT (berlina a due e a quattro porte), mossa da un 4 cilindri di 1298 cc da 76 cavalli, e la Escort 1.3 De Luxe, con motore 1298 cc da 59 cavalli. A parte un paio di versioni, queste vetturette erano praticamente tutte adatte a correre nei rally. Leggere, solide e veloci.

Nel 1970 esce la RS 1600, una bella berlina con sole due porte, motore bialbero di 1601 cc da 110 cavalli, destinata ad una clientela sportiva. Fu il primo modello Ford caratterizzato dalla sigla RS (Rallye Sport), che in seguito caratterizzò vari altri modelli. Per soddisfare anche un’utenza meno esigente, l’anno dopo fu introdotta la più tranquilla ed economica Mexico, con un motore monoalbero da 86 cavalli, 4 cilindri di 1601 cc.

Le 1300 GT prima e le RS 1600 poi fecero da base alle versioni impiegate con successo (due titoli mondiali vinti) nel World Rally Championship. La produzione della “Escort Mk1” cessa nel 1975 con la nuova Ford Escort RS1800. Lo stesso anno debutta la “Mk2”, ovvero la seconda serie. Ma questa è un’altra storia. Il testo di “Rally Giants: Ford Escort Mk1″ è in inglese.

Libri su Storie di Rally

la scheda

FORD ESCORT MK1

Autore: Graham Robson

Volumi: collana editoriale Rally Giants

Copertina: morbida

Pagine: 128

Immagini: 100 a colori e in bianco e nero

Formato: 19,6 x 21,1 centimetri

Editore: Veloce Pubblishing

Prezzo: 27 euro

ISBN: 978-1-7871110-7-3

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