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Nel 2002 nascevano i rally ronde: ecco come e grazie a chi

La Peugeot 306 Maxi di Gilles Panizzi al Tour de Corse 1997

Tanta curiosità, ma anche un po’ di diffidenza. Sono questi i sentimenti nutriti dagli organizzatori nostrani nei confronti di questa nuova tipologia di gara, che permetterà ai piloti di vetture WRC, A8 e K11 di correre affrontando spese non proibitive. In Piemonte se ne correranno due, uno su terra e un altro su asfalto. Nella alta Valle d’Aosta, invece, è previsto l’unico ronde d’Italia su fondo innevato. Gli organizzatori liguri, infine, preferiscono stare a guardare le evoluzioni di questa disciplina.

Pensati per l’Italia da Eligio Clemente, Gianfranco Bisoffi Varani e Roberto Furlani, e poi trasformati in realtà dai tecnici della Sottocommissione Rally della Csai, i ronde hanno già trovato una discreta schiera di seguaci anche nella nostra zona. Il Challenge Rally Ronde in particolare, da quando non è più solo una promessa, incuriosisce e affascina molti organizzatori. La stragrande maggioranza di questi, a prescindere dall’esito della candidatura della propria gara, si confronteranno con questa nuova realtà.

L’arrivo della normativa, l’ufficializzazione della serie sperimentale, la speranza che vengano corrette in tempo alcune “sviste” regolamentari, infatti, hanno dato vita a tante idee e qualche certezza. Dando uno sguardo alla nostra area territoriale, però, risulta che non tutti gli organizzatori fanno i cosiddetti salti di gioia. Molti di loro sono diffidenti, probabilmente anche grazie ad una precisazione fatta nella premessa del regolamento attuale: “La Commissione Sportiva Automobilistica Italiana (CSAI) istituisce, a titolo sperimentale, il Challenge Rally Ronde 2002”.

È il termine sperimentale che fa riflettere. E in effetti, dopo la politica degli ultimi anni, dove di certezze ce ne sono state ben poche, la gente si domanda: durerà? E quanto tempo? Chi lo garantisce? Un’attendibile previsione è questa: il Piemonte si trova in pole position con due gare, una su asfalto e una su terra, la Valle d’Aosta ne propone una sola, su fondo innevato, e la Liguria nessuna.

Piemonte, Riso e Moscato

Nella terra del buon vino e dei cibi gustosi si sono candidati per far parte del Challenge Rally Ronde due organizzatori, che non vedono l’ora di sbizzarrire la propria fantasia organizzativa con questo nuovo “giocattolo”: Massimo Formaggio della Equipe Vitesse e Beppe Sarotto della 991 Racing. Le loro concezioni di ronde, per fortuna, sono lontane almeno mille miglia. Formaggio, infatti, sta elaborando un Rally Ronde del Riso su fondo sterrato. Sarotto, invece, sta pensando un Rally Ronde del Moscato su asfalto. Il dato certo fatto che nella stessa regione non ci sarà la possibilità di avere due gare simili, fa tirare un grande sospiro di sollievo agli organizzatori.

Massimo Formaggio è uno di quelli che non vorrebbe uno stravolgimento dei regolamenti durante lo svolgimento della serie sperimentale. Preferirebbe un confronto preventivo tra tecnici della Csai ed organizzatori. Il suo Rally Ronde del Riso, che sarà sostenuto anche dal Comune e dalla Provincia di Vercelli e che è inserito nel calendario Csai alle date del 26 e 27 ottobre, si articolerà su una prova speciale di 18 chilometri sterrati, per un totale di 72 chilometri di gara. La zona precisa che ospiterà lo svolgimento della competizione è ancora avvolta da un secco top secret, anche se non dovrebbe essere di difficile individualizzazione, visto che si tratta dell’immediata periferia di Vercelli. Le idee che gli “frullano” in mente sono tante, tra cui quella di mandare in diretta su internet il ronde, oppure di convocare come apripista un pilota storico alla guida di una bella 037. “Nell’ottica di offrire spettacolo nello spettacolo, pensavo di installare una video camera in ogni vettura e mandare in diretta le immagini della gara sia in internet sia su un maxi schermo da sistemare in un punto particolare della prova speciale. A questo vorrei aggiungere anche un apripista di tutto rispetto, un nome blasonato con una vettura che sia l’espressione della massima potenza – ha detto Formaggio -. I piloti che correranno in questa serie, non hanno problemi economici, ma sono anche dei “buongustai”. Cioé: vogliono qualcosa di particolare. E un buon organizzatore deve saper offrire”.

L’altro organizzatore piemontese è Beppe Sarotto della 991 Racing. Lui con il suo gruppo ha appena finito di elaborare il Rally Ronde del Moscato, in calendario per il 23 e 24 novembre 2002 e rigorosamente su fondo asfaltato. La prova speciale, che sarà lunga 12,5 chilometri (complessivamente 50 chilometri di gara), è situata nel comune di Mango, nella provincia cuneese. Anche Sarotto pensa ad una gara “inzuppata” nelle manifestazioni collaterali. L’organizzatore piemontese, fra l’altro, concorda con il resto dei colleghi sul fatto che ci sono alcuni aspetti della regolamentazione attualmente in vigore che bisognerebbe ritoccare prima dell’inizio della serie. La tassa d’iscrizione al Challenge, ad esempio, la ritiene eccessiva. Ed è d’accordo anche con un eventuale apertura della normativa nei confronti di altre classi, come ad esempio la A7, la A6 e la N3. “Stiamo pensando una bella gara. Ricca di spunti agonistici, ma senza far mancare stimoli culturali, culinari e in un certo senso cinematografici – afferma Sarotto –. Penso che la data scelta dovrebbe esserci di aiuto anche nella scelta dell’apripista. Infatti, essendo terminati i campionati, non dovremmo incontrare particolari difficoltà nell’ingaggiare un pilota con la “p” maiuscola. Sabato 23 novembre daremo una festa, allestendo un grande tendone dove saranno offerti prodotti tipici piemontesi e in particolare specialità del cuneese. Inoltre, stavo pensando ad un maxi schermo per mandare in onda filmati di gare, passaggi particolari… Durante lo svolgimento della gara, invece, mi piacerebbe avere un speaker che in diretta comunichi i tempi e le posizioni di classifica dei vari concorrenti, un po’ come avviene da qualche anno in alcune tappe del Campionato Italiano Velocità Montagna”.

Valle d’Aosta, sul Tét d’Arpy

Il delegato regionale Csai Ettore Vierin, con la collaborazione del locale Automobile Club, ha in mente da mesi un ronde nell’alta Valle d’Aosta. Anche lui, però, era in attesa del regolamento, partorito solo poche settimane fa dalla Sottocommissione Rally della Csai. Nonostante Vierin e l’Automobile Club Aosta ancora non abbiano dato un nome alla gara, che dovrebbe corrersi nel mese di dicembre, la località che ospiterà la competizione, il tracciato sul quale si dovranno cimentare i piloti… sono stati già individuati. La prova speciale, che verosimilmente sarà un pezzo di una delle PS usate negli Anni Ottanta per l’Internazionale Rally Neige, sarà situata nella zona del Tét d’Arpy, un monte che sfiora i 2000 metri sul livello del mare. La lunghezza del tratto cronometrato sarà di 14,5 chilometri, per un totale di 58 chilometri di gara. Vierin ha già valutato il fatto che il suo ronde potrebbe essere la gara di chiusura del Challenge e che, quindi, per attirare un buon numero di piloti, potrebbe essere necessaria qualche strategia particolare. Questo motivo lo ha indotto a sfruttare l’alta stagione valdostana, allestendo quello che al momento risulta essere l’unico rally ronde su fondo innevato in Italia.

Mi aspettavo che il regolamento strutturasse la gara su una sola giornata, come si era detto agli inizi ­– spiega il delegato della Csai per la Valle d’Aosta –. Quella sì che era una bella idea. In che senso? Bloccare una zona turistica per un giorno è non è eccessivamente difficile, ma per due giorni è cosa ben diversa. Comunque non sarà questa “variazione” a farci fare dietro front. Abbiamo pensato di organizzare la gara nel mese di dicembre, perché ci piacerebbe far correre i piloti sul fondo innevato. E il tracciato che abbiamo scelto è sicuramente ideale, ne sanno qualcosa i vari Munari, Tabaton… che lo ricorderanno certamente. Guardando attentamente il regolamento – continua Vierin – penso che questa specialità possa avere un bello sviluppo, anche se resto sempre sulle mie posizioni di partenza: i rally sono rally e i ronde sono ronde. Nonostante il concetto rally sia stato stravolto negli ultimi anni, rally e ronde restano due concetti completamente diversi. Se potessi dare un consiglio a chi dovrà rivedere alcuni aspetti tecnici della normativa, gli direi di prendere in considerazione la partecipazione delle vetture di grande interesse storico, parlo dei vecchi Gruppi e giù di lì. Secondo me, avere in una gara come questa le varie Stratos, 037, Deltoni…, per di più guidate da coloro che hanno scritto pagine indimenticabili della storia del rallysmo internazionale, potrebbe essere alla base di un grande successo di queste competizioni. Infine, consiglierei alla Sottocommissione Rally e all’Esecutivo di valutare l’apertura della normativa alle vetture della classe A7 e K10. Solo così si può raggiungere il tetto dei sessanta partenti”.

Liguria, alla finestra

Per quest’anno agonistico, gli organizzatori liguri si limiteranno a restare affacciati alla finestra. Alcuni puristi sono convinti che i ronde possano rappresentare l’inizio di un nuovo modo di correre i rally, ma preferiscono aspettare le evoluzioni o le involuzioni della situazione. Ancora praticamente acerba. Vogliono capire che cosa succederà, quali modifiche verranno apportate e in quale direzione si vuole o si pensa di andare. Un atteggiamento classico di chi è curioso, ma contemporaneamente diffidente. In Liguria sono due le scuderie che avevano pensato di organizzare un rally ronde a testa, la RC Millesimo e la Lanterna Rally. Dopo che il regolamento è stato ufficializzato, entrambe le ipotesi sono state rinviate di un anno. E non si tratta di una combinazione.

La RC Millesimo di Beppe Roveta aveva pensato ad un ronde quando il Rally Città di Savona era stato appena “insabbiato” da una serie di circostanze anomale. Poi, fra la lunga attesa di un regolamento che non dava alcuna certezza e la voglia di rally, non di ronde, ma di rally veri, l’idea è finita direttamente nel freezer.

La Lanterna Rally, invece, aveva iniziato a guardare con molta simpatia ai ronde, sin da quando Eligio Clemente e company avevano iniziato a dedicarsi anima e corpo allo studio di questa tipologia di gara e alla sua adattabilità alla cultura automobilistica italiana. Ma anche Vittore Saredi e gli altri, dopo aver preso visione della nuova normativa approvata, hanno archiviato l’idea. “Volevamo organizzarlo nella zona del Monte Penna, a Santo Stefano d’Áveto, per la precisione. Pensavamo di usare una speciale dell’“Appenino Ligure” – dice Vittore Saredi, uno dei tre patron della genovese Lanterna Rally –. Il regolamento, poi, così come è stato impostato, ci ha costretto a ripensarci. Sul fatto che i ronde fossero una gara in “linea” non avevamo dubbi. Anzi era ben noto. La sintesi del regolamento attuale, però, lascia intendere che se la tua gara non entra a far parte del Challenge, organizzare un rally ronde serve a molto poco. E per allestire una gara del genere si spendono gli stessi soldi che servono per un rallysprint. Analizzando anche solo l’aspetto economico di questa tipologia di gara, il risultato è che se non rientri nella serie sperimentale non recuperi neppure le spese organizzative. Per questo motivo preferiamo restare a guardare. Vogliamo capire – conclude Saredi – verso quale direzione si srotolerà questa “matassa”. Se le modifiche che dovrebbero essere apportate, riusciranno a rendere il regolamento meno limitativo, anche noi nel 2003 inseriremo un ronde in calendario”.

Estratti del regolamento

Vetture ammesse – Solo quelle delle classi WRC, A8 e K11. In ogni gara, per raggiungere il numero massimo di iscrizioni, l’organizzatore potrà ammettere anche auto appartenenti alla massima classe del Gruppo N. Le N4, però, non potranno concorrere al Challenge.

Gare e percorso – Il Challenge Rally Ronde 2002 sarà articolato su un totale di otto gare. La prova speciale, che avrà una lunghezza minima di 10 chilometri e una massima di 25, potrà essere su fondo asfaltato, sterrato o innevato. In questo ultimo caso dovrà essere indicata in anticipo la tipologia dei pneumatici ammessi. La prova dovrà essere affrontata al massimo 4 volte e i riordini sono previsti tra la fine di una speciale e l’inizio dell’altra. Non saranno ammesse chicane.

Sicurezza – I Commissari di percorso dovranno essere tanti e sistemati a vista. Le postazioni delimiteranno le aree riservate al pubblico, per impedire che lo stesso invada e percorra la sede della PS. Gli spettatori avranno l’obbligo di sostare all’interno delle aree che gli verranno riservate e che saranno indicate da cartelli segnaletici. In questi punti saranno predisposti servizi igienici e di ristoro. Tutto il percorso dovrà essere fettucciato.

Iscrizioni premi – Per concorrere alla vittoria del montepremi finale del Challenge Rally Ronde, i conduttori dovranno iscriversi facendo pervenire la domanda e 500 € ad AciSport. L’iscrizione impegnerà i conduttori a correre tutte le gare successive al proprio esordio. L’ammontare delle quote d’iscrizione sarà interamente devoluto all’unico vincitore del Challenge. I conduttori non iscritti avranno diritto unicamente ad eventuali premi di gara. Costo di iscrizione alla gara: massimo 800 €. L’ordine di partenza è a discrezione dell’organizzatore. Il limite massimo di auto è fissato a 60 unità. Di fronte ad un eventuale esubero, bisognerà dare priorità ai conduttori iscritti al Challenge.

Verifiche – Ogni gara dovrà essere articolata, di norma, nel seguente modo. Sabato: verifiche sportive e tecniche antegara, ricognizioni e partenza. Domenica: prove speciali e premiazione. Le verifiche dovranno essere effettuate in uno spazio adiacente al parco partenza.

Ricognizioni – Dopo aver lasciato le auto da corsa nel parco partenza, i conduttori potranno iniziare con vetture stradali le ricognizioni della prova. È prevista la chiusura al traffico o la circolazione a senso unico di marcia. Gli equipaggi potranno effettuare al massimo 3 passaggi. L’organizzatore stabilirà la durata massima di ogni ricognizione. Per ogni minuto o frazione di ritardo rispetto al tempo previsto, verranno assegnati 3 secondi di penalità da aggiungere al tempo fatto registrare in gara. Per evitare la penalità, però, i conduttori potranno rinunciare ad effettuare la ricognizione successiva.

Parchi assistenza – Il parco assistenza dovrà essere unico e su fondo asfaltato. Il servizio d’assistenza che precede la prima prova dovrà durare 15 minuti, quelli successivi tra i 30 e 40 minuti.

Classifiche e punti – Sono previste, a parte l’assoluta, le classifiche di classe e di campionato. Quelle di classe saranno stilate sommando, per ciascun conduttore, i 3 migliori tempi fatti registrare nei 4 passaggi. Acquisiranno punti per il Challenge Rally Ronde, invece, i primi 10 piloti classificati, ai quali sarà assegnato il seguente punteggio: al 1° 20 punti, 15, 12, 10, 8, 6, 4, 3, 2, 1. La classifica generale di gara sarà riservata alle vetture WRC, A8 e K11. Essa sarà stabilita sommando, per ciascun conduttore, tutti i punteggi di classe. In caso di ex aequo, per lo spareggio saranno considerati il maggior numero di primi posti, di secondi, terzi e così via. Il Challenge sarà assegnato al pilota che avrà totalizzato il punteggio più alto.