Il rallysmo catalano insorge contro la FIA e la Germania

Il Rally di Spagna è stato escluso dal WRC 2020

Il Rally della Catalunya è regolarmente in calendario dal 1994, ma l’evento di Salou sarà escluso perché al suo posto va il Rally di Germania. Il rallysmo catalano non ci stà e protesta.

Gli spagnoli sono indignati e disincantati per il modo in cui gli organizzatori del Campionato del Mondo Rally e la FIA hanno trattato la Spagna e in particolare il Rally della Catalunya. Il fatto che il Rally di Spagna esca dal calendario gare del WRC 2020, per lasciarci il Rally di Germania, non va proprio giù. Non è digeribile e il rallysmo catalano protesta.

Le voci più influenti del motorsport spagnolo, da Carlos Dainz a Dani Sordo, passando per il numero uno della federazione spagnola, da sempre in prima linea a sostegno del rallysmo mondiale, condannano all’unanimità la decisione della FIA di non includere l’evento nel calendario 2020, anche se già si sa che la gara spagnola tornerà nel WRC 2021 come evento tutto asfalto.

Il Rally della Catalunya è regolarmente in calendario dal 1994, ma l’evento di Salou sarà escluso perché al suo posto va il Rally di Germania. Scelte frutto di una rotazione imposta e non di valutazioni meritocratiche. Il presidente della federazione spagnola, Manuel Avinó, che fa parte del Consiglio Mondiale della FIA, ha dichiarato che il “mio voto nella riunione del Consiglio Mondiale è stato contro questa scelta“.

Alla rivista tedesca Motorsport Aktuell, il presidente della federazione spagnola ha anche dichiarato: “Personalmente, penso che il sistema di rotazione sia un errore gravissimo e sono d’accordo con il presidente dell’ADAC, Hermann Tomczyk, che non si possa semplicemente attivare o disattivare questi eventi, come fossero un gioco”.

Il direttore di gara del Rally RACC, Aman Barfull, offre un’analisi decisamente meno politica e più approfondita degli eventi che hanno portato all’archiviazione imprevista e a sorpresa della gara spagnola per il WRC 2020 a favore della Germania.

“Siamo rimasti scioccati e delusi quando l’abbiamo scoperto”, ha detto. “Avevamo un contratto per il 2019 e il 2020 e alla fine abbiamo bisogno di stipulare un nuovo contratto senza il 2020, ma con il 2021 e il 2022. Non capiamo nulla, ma pensiamo che siano ragioni politiche e che non sia colpa del promotore. Il problema è che veniamo danneggiati e non sembra importare a nessuno”.

“Non c’è stata una spiegazione ufficiale, ma la Germania non ha la Formula 1 e la Spagna, ha la Formula 1 e il WRC e la Germania aveva bisogno di un Campionato del Mondo Rally – denuncia il direttore di gara -. È una situazione folle. Ora in Europa abbiamo dieci gare. E in futuro ne avremo otto”.

“Devono uscire due gare europee. Siamo asfaltati ed europei e la Germania è uguale alla nostra gara, tecnicamente parlando. Dovrebbe uscire dal prossimo calendario anche il Rally Deutschland”, ha detto Barfull, che ha anche posto fine alle speculazioni sulla posizione e sulla superficie dell’evento.

“Lasciare Costa Daurada non è mai stata un’opzione, poiché ha supportato il test monetariamente”, ha tuonato il direttore di gara del Rally Catalunya. Anche Dani Sordo, il miglior pilota di rally in Spagna oggi, è indignato e ha mostrato il suo sdegno in una dichiarazione alla Catalunya Radio: “È tutto molto strano. Avete visto il numero di spettatori? È pazzesco non avere il WRC l’anno prossimo. Così tante prove senza persone e qui abbiamo folle oceaniche. Qualcosa non va”. Cosa non si sa.