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Petermax Muller e il sogno della ”sua” auto da rally

Petermax Muller al volante della sua prima vettura

La Germania era povera, il cibo scarseggiava e la fabbrica di Wolfsburg lavorava solo a produzioni standard. Ma lui sapeva come procurarsi le scorte di cibo e usava la sua ingegnosità per scambiare cibo con lavoro extra per gli ingegneri di Wolfsburg sui suoi motori. Nel 1938, Petermax Muller si unisce al team ufficiale Auto Union e vince la categoria al Rally MonteCarlo (trentanovesimo assoluto su novantadue classificati) partendo da Palermo con la DKW 1000 cc, mentre nel 1939 arriverà secondo di classe (sessantaseiesimo su cento classificati) al Monte, oltre che terzo alla Liegi-Roma-Liegi.

Nato nel 1912 e figlio di un ricco uomo d’affari, titolare di un cantiere navale a Potsdam, Petermax Muller sarebbe diventato presto un concessionario DKW a Berlino, ma intanto aveva già gareggiato nella 2000 Km del Tour of Germany con il sidecar del team DKW.

Nel 1938, Petermax Muller si unisce al team ufficiale Auto Union e vince la categoria al Rally MonteCarlo (trentanovesimo assoluto su novantadue classificati) partendo da Palermo con la DKW 1000 cc, mentre nel 1939 arriverà secondo di classe (sessantaseiesimo su cento classificati) al Monte, oltre che terzo alla Liegi-Roma-Liegi.

Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale avrebbe messo fine alla sua carriera agonistica. Uno stop momentaneo, ma lungo più di un lustro. Sette lunghi anni prima che la passione riprendesse il sopravvento. La guerra finì e Petermax Muller si stabilì a Velpke, vicino a Braunschweig, dove aveva già legami di amicizia prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

I suoi pensieri legati alle corse con le quattro ruote a motore tornarono, nel periodo del dopo guerra. La Germania era ancora povera, il cibo scarseggiava e la fabbrica di Wolfsburg lavorava solo alle produzioni standard. Ma Muller sapeva come procurarsi le scorte di cibo e usava la sua ingegnosità per scambiare cibo con lavoro extra per gli ingegneri di Wolfsburg sui suoi motori.

Fu in quel momento che avrebbe incontrato un ingegnere di nome Vogelsang. Era un geniale tecnico con la passione per il motorsport. Quindi, quando Muller e Huscke von Hanstein arrivarono alla sua porta con le scorte di cibo, fu ben felice di offrire i suoi servizi. Il resto è storia. Storia della nascita del motore Vogelsang che spingeva la VW Special di Petermax Muller.

La Muller WV Specials del 1949
La Muller WV Specials del 1949

Storia di un sogno, quello di realizzare una auto da rally vincente, che si avvererà solo in parte. Nel secondo dopo guerra i rally sono rari proprio come le mosche bianche e il cibo. Ma lo sport dell’auto non è assolutamente morto. Quindi, in Germania si riparte con i circuiti cittadini: che sono delle gare di velocità, ma su strade pubbliche e in mezzo alla gente, come da filosofia rallystica. Le sue vetture saranno vincenti in quei contesti.

Tra la fine del 1946 e l’inizio del 1947, Muller allestì la sua officina in un fienile preso in affitto e, con l’aiuto di un carrozziere che aveva portato con sé da Berlino, costruì la sua prima auto sportiva in alluminio, aperta, snodata, basata su un telaio Kubelwagen con sospensione anteriore da un Schwimmwagen.

Di questa auto, poi, sarebbero stati prodotti in tutto sei esemplari, tutti leggermente diversi, ma su telaio Beetle accorciato. Nel 1947, Petermax Muller e Kurt Kuhnke finirono, rispettivamente, secondi e terzi nella classe 1100 centimetri cubi con le Muller VW Specials nel circuito cittadino di Amburgo. Nel 1948 e nel 1949 Petermax Muller fu incoronato campione tedesco tra le auto sportive 1100 cc e nel 1951 vinse addirittura sessanta gare.