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Jean Rédélé, storia del genio che fondò l’Alpine

Jean Redele, alias Mister Alpine

Praticamente, in un anno, ”dodici-mesi-dodici”, Jean Rédélé fonda la Alpine. Siamo esattamente nel 1954. Il nome scelto omaggia il miglior risultato sportivo ottenuto in carriera come pilota, cioè il secondo posto assoluto al Rallye International des Alpes valido per l’allora Campionato Europeo Rally. L’imprenditore transalpino ha un obiettivo: quello di realizzare una vettura sportiva e leggera, basata su modelli Renault di serie. Il successo lo travolge.

Jean Rédélé. Chi è? Semplicemente Mister Alpine. In Francia è un mito. Per dirla con poche parole e anche semplici, Jean Rédélé è un “folle sognatore” che, trasformando una concessionaria Renault di Dieppe in una vera e propria Casa automobilistica, appunto la Alpine, è uno dei personaggi più importanti dell’automobilismo francese.

Vede la luce il 17 maggio 1922 a Dieppe, una cittadina francese di oltre trentamila abitanti situato nel dipartimento della Senna Marittima nella regione dell’Alta Normandia. Suo padre è titolare di una concessionaria Renault. Inevitabile che il giovane Jean cresca a pane e motori. Studia, è sveglio e soprattutto è deciso. Nel 1946 prende in mano l’attività paterna. Ha da poco compiuto ventiquattro anni: è il più giovane venditore di auto della Regie.

Manco a dirlo, Jean Rédélé è anche appassionato di rally e il debutto sulla Renault 4CV nel 1947 cambia la sua. Infatti, Jean Rédélé intuisce le potenzialità sportive della piccola vettura francese equipaggiata con motore e trazione posteriore e inizia a utilizzarla per le sue gare. Indovina un po’? Si piazza terzo al Tour de France 1952 e vince il Rally di Dieppe 1953. Da qui inizia la remunerativa attività di preparazione delle R4 di piloti privati.

Praticamente, in un anno, “dodici-mesi-dodici”, Jean Rédélé fonda la Alpine. Siamo esattamente nel 1954. Il nome scelto omaggia il miglior risultato sportivo ottenuto in carriera come pilota, cioè il secondo posto assoluto al Rallye International des Alpes valido per l’allora Campionato Europeo Rally. L’imprenditore transalpino ha un obiettivo: quello di realizzare una vettura sportiva e leggera, basata su modelli Renault di serie. Il successo lo travolge.

Ovviamente, la storia della Alpine-Renault A110 da corsa è legata a passi successivi, all’acquisizione di una importante quota della Alpine da parte di Renault, che avviene nel 1965. Quindi undici anni dopo la fondazione della Alpine e quattro anni dopo il lancio della A110.

Alpine Rally Jean Redele e Louis Pons
Alpine Rally Jean Redele e Louis Pons

L’ingresso dei capitali e del know-how di Renault dà una marcia in più e così, negli anni Settanta, la Casa di Jean Rédélé, ormai filiale sportiva ufficiale di Renault, con la A110 si trasforma nel Marchio da battere. Nei rally e non solo. La sportiva francese tuttadietro si aggiudica a man bassa il Campionato Europeo Rally 1970 con il francese Jean-Claude Andruet e con lo svedese Ove Andersson e il transalpino Jean-Luc Therier mette a segno una doppietta al Rally Monte Carlo 1971 .

Davvero tanti i successi per la bella e agile coupé francese, tra cui il primo Mondiale Rally della storia, nel 1973. Ma andiamo con ordine. La Alpine A110 nasce nel 1961 per rimpiazzare la A108. Come la vettura che la precede, anche la A110 ha un design aggressivo nel frontale e delle linee sinuose ma morbide e condivide diverse componenti meccaniche con la Renault 8.

Estremamente leggera per via della carrozzeria in vetroresina, e di conseguenza molto agile anche nelle curve strette e lente, non è assolutamente un’auto facile da guidare per via della configurazione “tuttodietro” e solo i migliori piloti a partire riescono ad ottenere il meglio a partire dal 1964, anno del suo debutto nel mondo delle corse. In particolar modo nei rally su asfalto.

Il primo motore montato dalle Alpine A110 da gara è di 1.100 cc da 60 cavalli, destinati a divenire 86, che deriva appunto dalla Renault 8 Major. Solo nel 1968 debuttano i propulsori da 1,3 e 1,4 litri, con potenze fino a 110 cavalli. Due anni più tardi è la volta delle mitiche 1.600 cc, con motore che deriva direttamente dalla Renault 16 ed eroga una potenza pari a 155 cavalli.

Jean Rédélé cede la Alpine alla Renault nel 1972, ma resta al comando della società e ha modo di vedere – l’anno seguente – la Alpine-Renault A110 conquistare il primo Campionato del Mondo Rally della storia con sei successi: MonteCarlo, Portogallo, Marocco, Acropoli, Sanremo e Tour de Corse.

Jean-Luc Thérier con l'Alpine Renault A110 1800 al Rallye Sanremo 1975
Jean-Luc Thérier con l’Alpine Renault A110 1800 al Rallye Sanremo 1975

Nel 1973, la Alpine interamente acquisita dalla Renault, aumenta esponenzialmente il budget destinato al motorsport, e lancia le nuove versioni della Alpine-Renault A110 1800 cc da 175 cavalli, destinate esclusivamente alle corse e anticipate da alcuni prototipi di 1.860 cc che avevano corso nella stagione precedente.

Nel 1978 Rédélé si ritira a vita privata ottenendo dalla Renault l’impegno del mantenimento dei posti di lavoro nella Alpine per 15 anni. Quell’anno arriva il trionfo della Renault-Alpine A442B alla 24 Ore di Le Mans. Una vittoria interamente francese. Francese è l’auto. Francesi sono i piloti Jean-Pierre Jaussaud e Didier Pironi. E francesi sono anche le gomme della vettura: Michelin. A Parigi, alla veneranda età di novantacinque anni Jean Rédélé chiude gli occhi per sempre. Quel giorno è il 10 agosto 2007.