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Ford RS200: l’auto Gruppo B meno fortunata del WRC

La Ford RS200 non ebbe il tempo di esprimersi

Una delle più temibili e ingestibili vetture rally del Gruppo B, ma anche una delle più sfortunate come carriera. Potente e potenzialmente vincente. Ammirata e tifata. La carrozzeria venne realizzata in plastica e fibra di vetro: disegnata dalla Ghia, venne prodotta dalla Reliant. I progettisti montarono una trasmissione anteriore per bilanciare la distribuzione dei pesi, ma questo richiese che la potenza proveniente dal motore andasse prima sulle ruote anteriori e in seguito su quelle posteriori, dando origine a un complesso schema di trazione.

Veloce come un missile. La Ford RS200 è stata prodotta dalla Ford per due anni, dal 1984 al 1986. Dopo l’introduzione della nuova Escort nel 1981, Ford Motorsport pensò allo sviluppo di una vettura a trazione posteriore e turbocompressa per affrontare i rally nel Gruppo B, dando il via alla Escort RS 1700T.

Tuttavia alcuni problemi nello sviluppo portarono la Ford ad abbandonare il progetto nel 1983, perdendo la possibilità di competere ai massimi livelli con gli altri Costruttori. Non volendo abbandonare l’idea di una vettura da rally e non volendo perdere inutilmente i costi di produzione della 1700T, si decise di costruire una nuova vettura dotata di trazione integrale e motore centrale, per competere al meglio con le avversarie, Peugeot e Audi.

La carrozzeria venne realizzata in plastica e fibra di vetro: disegnata dalla Ghia, venne prodotta dalla Reliant. I progettisti montarono una trasmissione anteriore per bilanciare la distribuzione dei pesi, ma questo richiese che la potenza proveniente dal motore andasse prima sulle ruote anteriori e in seguito su quelle posteriori, dando origine a un complesso schema di trazione.

Il telaio venne progettato da Tony Southgate, operante nella Formula 1, con l’iniziale aiuto di John Wheeler, anch’esso ingegnere F1. Le sospensioni a quadrilatero con doppi ammortizzatori per ogni ruota, diedero alla vettura un’ottima guidabilità e tenuta di strada, grazie anche all’eccellente distribuzione dei pesi.

Esteticamente però, la fretta di produrre la vettura fece sì che numerose componenti venissero prese da altre vetture Ford. Per esempio, il parabrezza e le luci posteriori erano uguali a quelle della Ford Sierra. Il motore era un 1.800 centimetri cubi turbocompresso della Cosworth (BDT) ed erogava 258 cavalli nelle versioni stradali e tra i 350 e i 460 cavalli nelle versioni preparate per correre.

Lo schema tecnico del progetto del telaio e del motore della Ford RS200
Lo schema tecnico del progetto del telaio e del motore della Ford RS200

Prodotti anche degli appositi kit di potenziamento

Per le versioni stradali furono prodotti anche degli appositi kit di potenziamento, che portavano la potenza oltre i 300 cavalli. Anche se la RS200 aveva un ottimo portamento stradale ed era molto ben bilanciata, per essere competitiva, il suo rapporto peso potenza era scarso in confronto alle avversarie e il motore aveva un consistente turbo-lag a bassi giri.

Il terzo posto ottenuto al Rally di Svezia del 1986 da Kalle Grundel, fu la migliore posizione mai guadagnata dal veicolo nella categoria Gruppo B. Anche se non fu colpa delle caratteristiche tecniche della vettura, la RS200 fu protagonista di uno dei più terribili incidenti nella storia del Mondiale Rally.

Nel Rally di Portogallo, Joaquim Santos perse il controllo dell’auto e rischiò di fare una carneficina: vennero feriti molti spettatori, tre morirono. Pochi minuti prima di questo incidente, il finlandese Timo Salonen su Peugeot aveva investito un gruppo di spettatori, c’era stato un ferito leggero.

Un altro spiacevole incidente avvenne al Rally di Hessen in Germania nel 1986. Il pilota Marc Surer perse il controllo della vettura schiantandosi contro un albero, che squarciò la RS200 in due, per poi finire contro un secondo albero sul quale l’auto esplose. Surer riuscì a salvarsi venendo sbalzato fuori dall’abitacolo, mentre il suo amico e copilota Michel Wyder morì intrappolato nella vettura e avvolto dalle fiamme.

L’incidente del Rally di Portogallo, quelli del Tour de Corse portarono la Fia ad abolire il Gruppo B subito dopo la stagione del 1986. Per il 1987, la Ford aveva pianificato di introdurre un’evoluzione della RS200 con una nuova versione del motore Cosworth BDT, ovvero il BDT-E di 2.137 centimetri cubi.

Per il 1987, Ford Motorsport aveva preparato una potente evoluzione della vettura
Per il 1987, Ford Motorsport aveva preparato una potente evoluzione della vettura

Una cavalleria che andava da 557 cavalli fino a 826

Questo motore, sviluppato dalla Brian Hart Ltd, poteva supportare una cavalleria da 557 cavalli fino a 826, tanto che le versioni più potenti acceleravano da 0 a 100 chilometri orari in soli 2”2. Con la seconda versione vennero potenziati anche i freni e le sospensioni. La cancellazione del Gruppo B fece sì che la RS200 E2 diventasse un veicolo da rallycross a partire dal mese d agosto 1986 fino all’ottobre 1992.

Il pilota norvegese Martin Schanche vinse il campionato nel 1991 con una Ford RS200 E2 da 652 cavalli. Nel 1998 questa vettura venne anche utilizzata dal pilota svedese Stig Blomqvist (che già l’aveva guidata nel Mondiale Rally 1986) nella categoria Unlimited della Pike’s Peak International Hillclimb con motore da 850 cavalli, capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 2” netti. Terminò la cronoscalata al quarto posto assoluto.

La coppia massima era di 489 newtonmetri a 5.500 giri/minuto. I cilindri avevano un alesaggio di 86 millimetri ed una corsa di 77,6. La testata e il monoblocco motore erano in lega dall’alluminio. Il motore era montato longitudinalmente in posizione centrale. Le valvole, 4 per cilindro, erano gestite da un doppio albero a camme in testa mosso da una catena dentellata.

Il rapporto di compressione era di 7,2:1, mentre il turbocompressore Garrett T3 garantiva un pressione di sovralimentazione di 160 kPa. Il sistema di raffreddamento era ad acqua accoppiato a una ventola elettrica, mentre la trazione era ripartita su tutte e quattro le ruote. La trasmissione era a cinque rapporti, mentre le sospensioni erano uguali sia all’anteriore sia al posteriore.

Più precisamente erano tutte indipendenti a quadrilatero con doppio ammortizzatore e doppie molle. Sia frontalmente che posteriormente si trovava una barra anti-rollio. Lo sterzo aveva un meccanismo a cremagliera, alcune vetture avevano anche il servosterzo idraulico, e compiva 1,8 giri nella rotazione da un blocco all’altro.

I freni anteriori avevano un circuito separato da quelli posteriori ed entrambi erano ventilati a disco con un diametro di 300 millimetri. La velocità massima era di 190 all’ora in quinta marcia a 8 mila 900 giri, di 156 chilometri orari in quarta, di 127 in terza di 101 in seconda e di 68 in prima. L’accelerazione 0-100 km/h era di 3”2, mentre il quarto di miglio veniva percorso in 11”4 raggiungendo la velocità di 190 km/h circa.

Scheda tecnica Ford RS200 Gruppo B

Motore
Tipo4 cilindri longitudinali centrali in linea, 16 valvole e camicie asciutte Nikasil
Cilindrata1.803 cc
Alesaggio x corsa86 x 77,6 mm
AlimentazioneIniezione elettronica Bosch Monotronic e turbocompressore Garrett T3.
Coppia massima50 kgm a 5.500 giri/min
Potenza massima450 CV a 8.000 giri/min
Trasmissione
TrazioneIntegrale permanente
Cambio5 marce
Sospensioni
AnterioriIndipendente a triangoli doppi, molle a doppia elica, doppi ammortizzatori telescopici e barra stabilizzatrice
Posteriori Indipendente a triangoli doppi, molle a doppia elica, doppi ammortizzatori telescopici e barra stabilizzatrice
Freni
AnterioriDischi ventilati da 300 mm
PosterioriDischi ventilati da 300 mm
Dimensioni
Lunghezza4.000 mm
Larghezza1,725 ​​mm
AltezzaVariabile in base alla configurazione delle sospensioni
Passo2.530 mm
Interasse anteriore1502 mm
Interesse posteriore1,497 mm
Peso a vuoto1050 kg
Prestazioni
0-50 km/h1,2 s
0-100 km/h 2,8 s
0-150 km/h5,9 s
Velocità massima190-225 km/h