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Walter Rohrl: ”La Mouton doveva vincere quel Mondiale”

Walter Rohrl e Michèle Mouton

”In qualche modo mi dispiace che Michèle Mouton non sia mai diventata campionessa del mondo. Non mi importava tanto del titolo, ma sarebbe entrata nella storia come l’unica campionessa del mondo rally. Meritava davvero il titolo. Ha segnato l’era del Gruppo B in modo speciale e in realtà bisognerebbe dedicarle un film. E non sarebbe comunque finita, non basterebbe per tutta la storia della ”nostra” Michèle. L’ultimo anno di Gruppo B ha vinto con Terry Harryman lo Scudetto tedesco, sulla Peugeot 205, concludendo così la sua carriera professionistica. Mai prima e da allora mai più c’è stata una donna così brava in uno sport maschile”. Parola di Walter Rohrl.

Michèle Mouton ha iniziato la sua carriera in giovanissimi anni con la leggendaria Alpine A110 e ha presto centrato ottimi piazzamenti. Nel 1977, la sua ascesa proseguiva con alcuni podi insieme a Françoise Conconi sulla Porsche 911, con cui sarebbe diventata vice campionessa europea.

“L’ho conosciuta nel 1979 quando eravamo entrambi nella squadra Fiat – racconta Walter Rohrl –. Era davvero veloce la ragazza francese. Vice campionessa. Alla fine del 1980 ha potuto effettuare il passaggio ad Audi e quindi vivere tutta l’era Quattro. Penso che sia stata una delle scelte migliori della sua vita. Michèle Mouton ha guidato subito allo stesso livello dei miglior leader del Mondiale, che all’epoca erano Hannu Mikkola e Stig Blomqvist e ha vinto una gara WRC già al primo anno e altre sarebbero seguite”.

“Il 1982 è stato un anno stupendo, in cui ci siamo marcati a uomo. Entrambi abbiamo lottato per il titolo del Mondiale – prosegue Rohrl –. Dopo una stagione straordinaria, siamo andati a correre al Bandama Rally. Circostanze sfortunate l’hanno costretta al ritiro, e Christian ed io siamo stati in grado di decidere il Mondiale in nostro favore con la Ascona 400. In qualche modo mi dispiace che lei non sia mai diventata campionessa del mondo. Non mi importava tanto del titolo, ma sarebbe entrata nella storia come l’unica campionessa del mondo rally. Meritava davvero il titolo”.

“Ha segnato l’era del Gruppo B in modo speciale e in realtà bisognerebbe dedicarle un film. E non sarebbe comunque finita, non basterebbe per tutta la storia della ”nostra” Michèle. L’ultimo anno di Gruppo B ha vinto con Terry Harryman lo Scudetto tedesco, sulla Peugeot 205, concludendo così la sua carriera professionistica. Mai prima e da allora mai più c’è stata una donna così brava in uno sport maschile”.

“Michèle è stata un’eccezione, le sue prestazioni sono sempre state a livelli mondiali – conclude il Keiser –. Naturalmente è rimasta fedele al motorsport, ha organizzato il Race of Champions e finora si è impegnata per le donne nel motorsport”. Ma meritava di vincere quel Campionato del Mondo rally.