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Rally di Abruzzo 1977: quella volta che Ormezzano…

Rally d'Abruzzo 1977: quella volta che Ormezzano...

Pur se a sorpresa, in quel Rally di Abruzzo 1977, quella di Ormezzano è stata la vittoria della regolarità per essere stato il piemontese sempre alle costole dei due grandi favoriti, Amilcare Ballestrieri e Toni Carello. Questi ultimi non è che hanno deluso. A metà gara erano i protagonisti della gara: avevano dominato nelle prime prove speciali.

Abruzzo, Pescara, 8 maggio 1977. Terre e scenari bellissimi. Ma qui, i rally, è la prima volta che li vedono dal vivo. Questa “prima” del rally in Abruzzo è tutta una sorpresa. Infatti, è il biellese Federico “Tramezzino” Ormezzano, Re indiscusso dei controsterzi con le vetture a trazione posteriore, il vincitore del Rally internazionale di Abruzzo-Trofeo Magneti Marelli, gara valevole come quarta prova del Campionato Italiano Rally.

Pur se a sorpresa, quella di Ormezzano è stata la vittoria della regolarità per essere stato il piemontese sempre alle costole dei due grandi favoriti, Amilcare Ballestrieri e Toni Carello. Questi ultimi non è che hanno deluso. A metà gara erano i protagonisti della gara: avevano dominato nelle prime prove speciali. La sorpresa, comunque, veniva alla nona PS quando Ballestrieri era costretto al ritiro per la rottura della sospensione della sua macchina.

Passato al secondo posto Ormezzano, alle spalle dello scatenato Carello, che ad ogni prova speciale aumentava il distacco sugli inseguitori, alla dodicesima PS improvvisamente si è ritrovato in testa. Carello, infatti, con il motore fuori uso era stato anche lui costretto al ritiro. Nel Campionato Autobianchi A112 Abarth 70 HP, nell’occasione, si è imposta la coppia Turetta-Festa davanti a Guizzardi-Cianci e a Ferraris-Nicodemi.

Di seguito la classifica assoluta dei primi cinque classificati: 1. Ormezzano-Tesio (Conrero Corse) su Opel Kadett GTE in 3 ore 28’51 secondi nelle diciotto prove speciali; 2. Bonamico-Bonamlco (Jolly Club) su Fiat Spyder 124 in 3 ore 34’43”; 3. Giannello-Favretto (San Denato) su Porsche Carrera in 3 ore 39’31”; 4. Molinari-Volpi (Elba Corse) su Ford Escort 1300 in 3 ore 46’30”; 5. Cavicchi-Meiohas (Jolly Club) su Lancia Fulvia HF in 3 ore 49’31”.

Il ricordo di Alfonso Cavallucci sul rally abruzzese

“Era delegato Csai per l’Abruzzo Leandro Terra che mi aveva battuto alle elezioni ma che mi volle al suo fianco come responsabile del settore rally – ha ricordato Alfonso Cavallucci -. Venne a Pescara il presidente della Csai Rogano che tenne una riunione degli sportivi abruzzesi. In quella circostanza chiesi la parola e proposi di organizzare in Abruzzo un rally internazionale”.

“Avevo allora una certa esperienza per aver partecipato a molti rally di San Marino, al Quattro Regioni, al Rally dell’Elba ed altri rallyes di importanza nazionale. Rogano aderì alla mia richiesta e, dopo aver raccolto l’adesione dei quattro Automobile Club d’Abruzzo nominò, in qualità di esperto, Dante Salvay organizzatore del Costa Smeralda col quale collaboravo in Sardegna rivestendo, tra gli altri, l’incarico di Addetto ai rapporti con i concorrenti (primo rally italiano con tale incarico)”.

“Il rally venne organizzato da Dante sulla carta e per la parte burocratica, e da me sulle strade. Dante,\ da Torino dove abitava, tracciava l’itinerario ed io andavo a constatare l’agibilità dei trasferimenti e l’idoneità delle prove speciali. Con l’appoggio di Salvay e della CSAI avemmo un nutrito stuolo di partecipanti qualificati e vinse, dopo il ritiro di Carello su Lancia Stratos, Ormezzano (Tramezzino per gli amici) al volante della OpeKadett GTE”.

“Tra i piazzati, al sesto posto il pescarese trapiantato a Bari Rino Stoppato ed al 10° posto l’altro pescarese Fiorello Vicci su Alfasud, in quella occasione Fiorello fu contagiato dal virus dei rallies che lo portò, in seguito con la mia collaborazione, ad organizzare le successive edizioni del rally. Da allora sono stato presente come coorganizzatore e direttore di gara nel 90% dei rally che si sono svolti in Abruzzo”.