WRC, Rally di Svezia 1982: il ricordo di Walter Rohrl
dopo un Rally di MonteCarlo decisamente asciutto, quello svedese era il secondo rally in assoluto per il Rothmans Opel Rally Team. Un rally, tra l’altro, in mano agli scandinavi. Si correva nella natura selvaggia, con tanta neve e ghiaccio, abbastanza scivolosa, con velocità alte, e anche se queste condizioni piacevano molto a Walter Rohrl, il teutonico sapeva che doveva fare molta attenzione a non trasformarsi in un pupazzo di neve.
Svezia, esattamente nel 1982. Ufficialmente è il 32° Rally Internazionale di Svezia, seconda prova del Mondiale Rally. Era la gara numero 101 dalla nascita del WRC. La partenza e l’arrivo erano posizionate a Karlstad. Un anno dopo il debutto nella massima serie internazionale, Audi vince con la sua quattro ruote motrici, lanciata sulle prove speciali innevate.
Si è rischiata una tripletta di Audi quattro, se non fosse stato che il leader del rally, Hannu Mikkola, e la sua compagna di squadra, Michèle Mouton, nell’ultima giornata sono usciti di strada perdendo diverso tempo. Il nuovo arrivo in Audi, Stig Blomqvist, iscritto in Svezia dall’importatore svedese Audi, alla fine vincerà il rally, mentre il campione del mondo in carica, Ari Vatanen, tornato sulla Ford Escort RS1800 di David Sutton, chiuderà meritatamente secondo, con il leader del Mondiale WRC, Walter Röhrl, al terzo posto.
Ma sarebbe troppo semplice chiuderla qui, con una rilettura della top 3 assoluta. Va detto che, dopo un Rally di MonteCarlo decisamente asciutto, quello svedese era il secondo rally in assoluto per il Rothmans Opel Rally Team. Un rally, tra l’altro, in mano agli scandinavi. Si correva nella natura selvaggia, con tanta neve e ghiaccio, abbastanza scivolosa, con velocità alte, e anche se queste condizioni piacevano molto a Walter Rohrl, il teutonico sapeva che doveva fare molta attenzione a non trasformarsi in un pupazzo di neve.

“Mentre lasciavamo la prova speciale per il trasferimento – ricorda il pilota tedesco campione del mondo rally – io e Christian Geistdörfer abbiamo toccato un’alce che prima si è rotolata sul nostro tetto e poi è scomparsa nel bosco. A differenza di molte altre squadre, la nostra pratica era limitata in quei luoghi. Alla partenza le carte erano già mescolate bene e si annunciava una sfida a quattro ruote tra Hannu Mikkola, Stig Blomqvist e Michéle Mouton”.
“Dopo un Rally di MonteCarlo asciutto – prosegue Rohrl – ora avevano tanta neve, ghiaccio e prove speciali scivolose e avevamo anche la trazione dalla nostra parte. Ma quando ho iniziato in Svezia, non mi sono lasciato abbattere dai temponi che riuscivano a fare gli altri e ho gestito le cose con moderazione e disciplina. Non ero molto soddisfatto dell’Ascona e Karl-Heinz Goldstein è riuscito a migliorare sia le sospensioni e sia la trazione della vettura durante il rally”.
“Fatto salvo un testacoda sulla PS5. È andato tutto bene. Hannu Mikkola era in testa fin dall’inizio e tutti si aspettavano una tripletta Audi. Ari Vatanen, campione del mondo in carica e discepolo di Mikkola l’anno prima, era lontano con il suo nuovo co-pilota, Terry Harryman. Sarebbe stata certamente una tripletta Audi, se Hannu e Michéle non avessero deciso di andare… ad esplorare le piante nei boschi, tutti e due nella stessa curva”.
“Hannu ha perso 30 minuti. E Michele è tornata in strada dopo soli 4 minuti. Quella del 1982 è stata anche la prima partenza in Svezia per lei ed è stata davvero brava. E noi… Noi, con una guida costantemente precisa e attenta, siamo riusciti ad arrivare al terzo posto. Davanti a noi, ma non troppo vicini, c’erano Stig Blomqvist, secondo classificato nel 1981, e Ari Vatanen. Il rally è stato veloce, molto impegnativo e mi è piaciuto molto”.