WRC: il Rally Nuova Zelanda 2007 e quei 0”3 da brividi
L’undicesima prova del Campionato del Mondo Rally 2007 si è svolta dal 31 agosto al 2 settembre. Dopo una dura battaglia durata tre giorni, Marcus Grönholm ha battuto Sébastien Loeb per 0,3 secondi, che è diventato il secondo distacco più sottile della storia del WRC (dopo gli 0,2 secondi del Jordan Rally del 2011 ). Il record precedente era detenuto dal Rally del Portogallo 1998, in cui Colin McRae aveva vinto con 2,1 secondi di vantaggio su Carlos Sainz.
Alla fine il finlandese Marcus Gronholm, campione mondiale in carica, ha vinto il Rally di Nuova Zelanda, ma a separarlo dal francese Sebastien Loeb, secondo classificato, ci sono stati solo tre decimi di secondo. E’ il margine più ridotto della storia tra i primi due classificati.
Dopo i canonici tre giorni di gare, Gronholm (Ford) ha chiuso con un tempo complessivo di 3.52’53″9 e ha conquistato per la quinta volta in carriera il gradino più alto nell’unica prova oceanica del circuito. Loeb (Citroen), che alla vigilia della 18ª e ultima speciale aveva 7 decimi da recuperare, è riuscito a rosicchiarne solo 4 e si è dovuto accontentare della piazza d’onore. Terzo posto per l’altro finlandese Mikko Hirvonen (Ford) a 1’42″5 dal vincitore che per festeggiare è saltato sul tetto della sua auto.
“E’ stata una sfida incredibile per tutto il weekend, la battaglia più bella della mia carriera e una vittoria fantastica per le mie speranze di confermarmi campione. Avremmo potuto essere noi quelli tristi, invece oggi è stato il nostro giorno”. Gronholm e Loeb si sono più volte alternati in testa nel corso del weekend e il loro distacco non ha mai ecceduto i 15 secondi. “L’utlima speciale – spiega Gronholm – è stata dura perché sapevo di dovere spingere al massimo e di non poter commettere alcun errore. Ce l’abbiamo fatta anche se 3 decimi sono davvero pochi”.
A fine gara Loeb fa buon viso a cattivo gioco: “E’ stata certamente una buona settimana anche se Marcus è stato più veloce di noi per soli 3 decimi. Ho spinto il più possibile anche se nella mia testa ero conscio che gli 8 punti del secondo posto erano meglio di 0 nella lotta per il titolo piloti”.