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WRC 2001: il Mondiale di Richard Burns

Richard Burns con la Subaru Impreza WRC nella stagione 2001 del WRC

Nel Campionato Piloti ebbe la meglio il velocissimo britannico Richard Burns al volante di una Subaru Impreza WRC2001, che precedette sul podio finale il connazionale Colin McRae, su Ford Focus RS WRC 01, e il finlandese Marcus Grönholm, detentore del titolo 2000, alla guida di una Peugeot 206 WRC.

La stagione 2001 del Campionato del Mondo Rally è stata la 29ª edizione della serie iridata organizzata dalla FIA. È iniziata il 18 gennaio con il Rally di Monte Carlo e si è conclusa il 25 novembre con il Rally di Gran Bretagna. La serie iridata era nuovamente supportata dalla Coppa FIA piloti gruppo N, dedicato alle vetture di Gruppo N strettamente derivate dalla serie, e dalla Coppa FIA squadre, stavolta limitata a sei eventi selezionati; venne inoltre istituita la Coppa FIA piloti Super 1600, che assegnava il trofeo ai piloti che si cimentavano nella neonata classe Super 1600 e anche questo Campionato si svolse su sei appuntamenti predefiniti.

Il Campionato piloti vide trionfare il britannico Richard Burns al volante di una Subaru Impreza WRC2001, che precedette sul podio finale il connazionale Colin McRae, su Ford Focus RS WRC 01, e il finlandese Marcus Grönholm, detentore del titolo 2000, alla guida di una Peugeot 206 WRC. Il titolo costruttori venne vinto dalla scuderia francese Peugeot Total, al suo quarto alloro iridato dopo quelli ottenuti nel 1985, nel 1986 e nel 2000.

Il Campionato PWRC venne vinto dall’argentino Gabriel Pozzo su Mitsubishi Lancer Evo VI mentre nel trofeo piloti Super 1600 si impose il francese Sébastien Loeb, alla guida di una Citroën Saxo S1600. Il danese Henrik Lundgaard conquistò invece la Coppa FIA squadre, guidando per tutta la stagione una Toyota Corolla WRC della scuderia privata Toyota Castrol Team Denmark.

Il Safari Rally, solitamente inserito a marzo come terzo appuntamento della stagione, venne spostato a luglio, tra l’Acropolis Rally e il Rally di Finlandia. Il Rally di Cipro venne invece anticipato da settembre a maggio e collocato tra l’appuntamento argentino e quello greco. Fu inoltre effettuata l’inversione tra il Tour de Corse e il Rally di Sanremo e tra il Rally di Finlandia e quello della Nuova Zelanda. Rispetto alla stagione 2000 nel 2001 furono apportate alcune modifiche nel regolamento sportivo.

Venne istituita la Coppa FIA piloti Super 1600, che assegnava il trofeo ai piloti che si cimentavano nella neonata classe Super 1600; l’obbiettivo della nuova serie era di incoraggiare i giovani piloti a partecipare agli eventi del mondiale ma effettivamente non vi erano limitazioni di età per potervi prendere parte. Il Campionato si sviluppò su sei appuntamenti predefiniti (Spagna, Grecia, Finlandia, Italia, Francia e Gran Bretagna), tutti obbligatori al fine di non incorrere in eventuali penalità da parte della FIA. Le vetture impiegate erano dotate di un motore da 1600cm³ a trazione anteriore e dovevano avere un costo massimo di 100000 dollari. La Coppa FIA squadre venne limitata a sei eventi selezionati.

Loeb-Elena: coppia finita per colpa di Prodrive
Loeb-Elena: coppia finita per colpa di Prodrive

Le premesse del WRC 2001

I team della stagione 2001 ufficialmente iscritti al Campionato furono sei, in quanto il team spagnolo SEAT Sport si ritirò al termine della stagione precedente. La perdita della casa spagnola venne però colmata dall’arrivo dei francesi della Citroën, la quale partecipò soltanto a quattro gare e pertanto non venne iscritta al Campionato marche.

Peugeot Total: la casa francese era alla ricerca di riconferme dopo la vittoriosa stagione 2000, nella quale conquistò entrambi i titoli, schierando il campione del mondo Marcus Grönholm con il numero 1 sulle fiancate; il finlandese ebbe tre compagni di squadra durante la stagione, i francesi Didier Auriol e Gilles Panizzi e il connazionale Harri Rovanperä. La scuderia del Leone iniziò la stagione con la stessa 206 WRC impiegata l’anno precedente e un’evoluzione della stessa, cui Peugeot non diede un nome particolare per distinguerla, debuttò al rally di Cipro, sesta gara della stagione. Panizzi gareggiò in veste ufficiale soltanto nelle tre gare su asfalto e per le altre gli fu messa a disposizione una 206 WRC gestita dal team italiano H.F. Grifone SRL.

Ford Motor Co. Ltd.: La Ford cambiò pneumatici, passando all’italiana Pirelli, e si affidò agli stessi piloti del 2000, lo spagnolo Carlos Sainz e il britannico Colin McRae, più una terza vettura, guidata dal francese François Delecour, che disputò il Campionato con una Focus in livrea bianca. Introdusse inoltre una nuova versione della Ford Focus WRC, chiamata Focus RS WRC 01, dotata di acceleratore elettronico (fly-by-wire), di un nuovo turbocompressore in materiale ceramico e di migliorie nel comparto della trasmissione; venne inoltre realizzata una nuova ala posteriore in grado di ridurre la resistenza della vettura all’avanzamento.

Subaru World Rally Team: La casa giapponese si presentò al via della stagione con una Impreza WRC totalmente nuova, denominata Impreza WRC2001, non più a due porte come la versione 2000 ma a quattro, con leggere migliorie nella meccanica, legate soprattutto ai flussi d’aria nel motore. I piloti furono il britannico Richard Burns, reduce dal secondo posto finale della precedente annata, e il giovane norvegese Petter Solberg e l’altro pilota emergente, l’estone Markko Märtin. Al giapponese Toshihiro Arai venne messa a disposizione una quarta vettura per alcuni eventi selezionati.

Marlboro Mitsubishi Ralliart: per il terzo anno consecutivo la Mitsubishi si affidò al quattro volte campione del mondo Tommi Mäkinen e al belga Freddy Loix, oltre alla presenza dello svedese Thomas Rådström nel Rally di Svezia e dell’altro giovane finlandese Toni Gardemeister, che guidò la Lancer in Finlandia e in Nuova Zelanda al posto di Loix. La nuova Lancer Evo 6.5, esteticamente simile alla Evo VI ma profondamente rivisitata nelle sospensioni e nella meccanica, rimarrà l’ultima vettura della storia del gruppo A ad essere impiegata da un team ufficiale, prima del debutto della nuova Lancer WRC, che avverrà al Rally di Sanremo, quartultimo appuntamento stagionale.

Hyundai Castrol World Rally Team: il costruttore sudcoreano prese parte a tutti gli eventi del mondiale eccetto il Safari Rally, schierando nelle prime gare la stessa Accent WRC della precedente stagione per poi introdurre un’evoluzione della stessa (chiamata Accent WRC2) e affidando la vettura agli stessi piloti della stagione precedente: il britannico Alister McRae per disputare tutti e tredici gli appuntamenti previsti, mentre la vettura numero 10 venne guidata dallo svedese Kenneth Eriksson nelle nove gare su terra e dall’italiano Piero Liatti nelle rimanenti quattro su asfalto. In Finlandia ci fu il ritorno sulle scene del quattro volte campione del mondo Juha Kankkunen, che guidò la Accent WRC2 al posto di McRae.

Škoda Motorsport: la Škoda programmò la stagione con l’intenzione di prendere parte a dodici appuntamenti mondiali, con la rinuncia alle due gare in Nuova Zelanda e Australia, confermando il tedesco Armin Schwarz e ingaggiando il belga Bruno Thiry come seconda guida. La vettura impiegata era la Škoda Octavia WRC Evo2, già utilizzata nelle ultime tre gare della stagione 2000, la quale venne dotata di alcuni aggiornamenti nel motore come l’ottimizzazione dei flussi d’aria in ingresso al turbocompressore.

Citroën Racing: il costruttore francese, pur non essendo iscritto ufficialmente al Campionato costruttori, avviò nel 2001 il programma di sviluppo in gara della nuova Xsara T4 WRC, che debuttò al rally di Catalogna, con il francese Philippe Bugalski e lo spagnolo Jesús Puras a condurre le vetture, e proseguì con la disputa di una gara su terra (Acropoli) e ulteriori due su asfalto (Sanremo e Corsica). In Grecia una delle due Xsara fu affidata a Thomas Rådström mentre al rally di Sanremo esordì il francese Sébastien Loeb, già concorrente nella Coppa Super 1600 con una Saxo S1600 ufficiale.

colin mcrae, ford focus wrc
Colin McRae, Ford Focus WRC

Il film del Mondiale Rally 2001

Rally di Monte Carlo

Il Mondiale Rally 2001 si aprì come al solito con il Rally di Montecarlo, giunto al 90º anniversario dalla prima edizione disputatasi nel 1911; dopo una prima tappa piena di ritiri (tre Peugeot e tre Subaru già fuori), Tommi Mäkinen si aggiudicò la gara al volante della sua Mitsubishi Lancer Evo 6.5, ereditando il primato che era di Colin McRae, ritiratosi nell’ultima giornata quando era in testa. Alle spalle di Mäkinen si piazzarono altre due Ford Focus RS WRC, quelle di Carlos Sainz e di François Delecour mentre ai piedi del podio giunsero Armin Schwarz (Škoda Octavia WRC), Toni Gardemeister (Peugeot 206 WRC) e Freddy Loix (Mitsubishi Carisma GT).

Rally di Svezia

In Svezia inizio da dimenticare per Richard Burns e per Marcus Grönholm, il primo chiuse sedicesimo e il secondo invece si fermò nelle prime battute; nell’ultima frazione di gara rimase bloccato sulla neve anche Tommi Mäkinen, mentre occupava la terza posizione. A vincere l’appuntamento scandinavo fu quindi Harri Rovanperä su Peugeot 206 WRC, al suo primo successo mondiale, e alle sue spalle giunsero Thomas Rådström (Mitsubishi) e Carlos Sainz (Ford), che raggiunse Makinen e Rovanperä in testa alla classifica, ma svantaggiato perché non aveva vittorie al suo attivo. Seguirono nell’ordine Toni Gardemeister, quarto con una 206 privata, François Delecour con la Ford e Petter Solberg con la miglior Subaru Impreza WRC piazzata.

Rally del Portogallo

La terza prova del mondiale si tenne in Portogallo, dove la Hyundai fece debuttare la seconda evoluzione della Accent WRC, completamente rinnovata nella calandra e nella presa d’aria. Tommi Mäkinen vinse il rally, caratterizzato da pioggia torrenziale, vento, nebbia e fango, e balzò da solo in testa al Campionato, superando all’ultima speciale Carlos Sainz, con lo spagnolo che vide sfumare una possibile vittoria dopo quella del 1998 persa da Colin McRae; terzo posto invece per Marcus Grönholm, ai suoi i primi punti di stagione così come per la Peugeot. Quarto Richard Burns che ottenne anch’egli i primi punti stagionali, davanti a François Delecour e ad Alister McRae, fratello di Colin, al volante della Accent WRC.

Rally di Catalogna

Dal Portogallo ci si spostò in Catalogna per il quarto rally della stagione, dove ci fu l’esordio per la Citroën Xsara WRC che si rivelò competitiva sin da inizio gara con Jesús Puras, al comando della corsa sino all’ottava prova speciale quando cedette il passo all’altra Citroën, quella di Philippe Bugalski, prima di essere costretto al ritiro; tuttavia nella quindicesima speciale il francese subì 4 minuti e 10 secondi di penalità, retrocedendo all’ottavo posto finale. Si concretizzò quindi una doppietta Peugeot con Didier Auriol che si aggiudicò il rally e ottenne il suo ventesimo successo iridato, precedendo il compagno di marca Gilles Panizzi, le due Mitsubishi di Tommi Mäkinen e Freddy Loix e poi un’altra coppia di auto, le Ford Focus di Carlos Sainz e di François Delecour (sempre a punti in questo inizio di Campionato). La situazione in classifica dopo le prime quattro gare vedeva in testa Mäkinen con 24 punti, seguito da Sainz con 20 e dalla coppia Auriol/Rovanperä, entrambi a quota 10.

Rally di Argentina

Il quinto round si disputò in Sudamerica, in Argentina, dove si impose Colin McRae che conquistò così la sua prima vittoria nonché i suoi primi punti iridati in stagione, dopo quattro deludenti gare con tre ritiri e un ottavo posto. Alle spalle dello scozzese, che ha guidato il rally dalla prima all’ultima prova speciale, giunsero la Subaru di Richard Burns e l’altra Ford di Carlos Sainz. Completarono la zona punti Tommi Mäkinen, quarto con la Mitsubishi, Petter Solberg, quinto con la Subaru e Freddy Loix sesto con la seconda Mitsubishi.

Rally di Cipro

Dopo l’appuntamento argentino il mondiale si spostò sul Mar Mediterraneo per disputare il rally di Cipro, dove Peugeot fece debuttare una nuova evoluzione della 206 WRC, con Marcus Gronholm intenzionato a risollevarsi da un poco esaltante inizio di Campionato, ma dovette rassegnarsi al ritiro nell’ultima giornata. La vittoria andò quindi a Colin McRae, davanti a Burns e a Sainz, ripetendo così lo stesso podio della gara precedente in Argentina. Alle loro spalle si piazzarono il giapponese Toshihiro Arai, quarto con la terza Subaru, davanti a Freddy Loix con la Mitsubishi e a Pasi Hagström con una vetusta Toyota Corolla WRC.

Rally Acropolis

Il mondiale giunse al suo giro di boa con il rally dell’Acropoli, dove ci fu la terza vittoria consecutiva in stagione per Colin McRae e soprattutto il quarto successo in Grecia per lo scozzese, il quale agganciò Tommi Mäkinen (quarto all’arrivo) in testa alla classifica piloti. Si prospettava all’orizzonte una doppietta Ford, ma all’ultima speciale Carlos Sainz si fermò, dovendo quindi rinunciare alla piazza d’onore. Alle spalle di McRae giunse il giovane norvegese Petter Solberg con la Subaru e il finlandese Harri Rovanperä su Peugeot 206, quarto Mäkinen davanti a François Delecour e a Philippe Bugalski con la Citroën Xsara. La classifica piloti a metà Campionato vedeva quindi appaiati in testa McRae e Mäkinen con 30 punti, seguiti da Sainz con 28.

Safari Rally

L’ottava prova del Campionato si svolse in Africa, al Safari Rally, e la vittoria andò a Tommi Mäkinen che di conseguenza tornò in testa al mondiale con 10 punti di vantaggio sugli inseguitori. Il finlandese della Mitsubishi precedette la 206 di Harri Rovanperä e il tedesco Armin Schwarz, che regalò alla Škoda il suo primo podio iridato. Ai piedi del podio la Focus di François Delecour davanti a Freddy Loix su Mitsubishi e all’argentino Gabriel Pozzo, vincitore del Gruppo N con la casa dei tre diamanti.

Rally di Finlandia

Il mondiale 2001 di Marcus Grönholm iniziò dal rally di Finlandia, l’ex 1000 Laghi, dove il campione del mondo in carica della Peugeot conquistò la sua seconda vittoria consecutiva nella gara di casa e rilanciò la Peugeot nella corsa al titolo; alle sue spalle si piazzarono Richard Burns con la Subaru e Colin McRae su Ford. Lo scozzese, a cinque gare alla fine, ridusse lo svantaggio dalla testa della classifica portandosi a 6 lunghezze da Tommi Mäkinen, ritiratosi nel corso della prima prova speciale per la rottura della ruota anteriore sinistra. Una disattenzione nell’ultima speciale costò alla Peugeot una possibile doppietta e il secondo posto a Harri Rovanperä, che chiuse comunque quarto davanti a Markko Märtin, quinto con la Subaru e a Carlos Sainz, soltanto sesto.

Rally Nuova Zelanda

A dieci giorni dall’attentato dell’11 settembre 2001, la carovana del Mondiale Rally si spostò in Oceania per il Rally della Nuova Zelanda, dove la vittoria andò a Richard Burns che per la prima volta alla vittoria la nuova Impreza, davanti a Colin McRae con la Ford e a Harri Rovanpera con la Peugeot. Carlos Sainz, con la Ford, finì ai piedi del podio davanti a un deludente Marcus Gronholm e a Didier Auriol, entrambi con le Peugeot 206. Ottavo fu Tommi Makinen, lontanissimo dalla vetta con la Mitsubishi Lancer Evo 6.5 alla sua ultima gara ufficiale e dietro alla seconda Subaru di Petter Solberg. Con un secondo posto McRae tornò ad agganciare Makinen in testa con 40 punti.

Rally di Sanremo

Nel mese di ottobre si corsero due gare consecutive su asfalto: il rally di Sanremo e il Tour de Corse. Nella gara italiana Mitsubishi portò al debutto la nuova Lancer WRC e il successo andò a Gilles Panizzi su Peugeot 206, davanti al giovane Sébastien Loeb con una Citroën Xsara WRC, scatenato nell’ultima speciale su fondo interamente bagnato, arrivando addirittura vicino a vincere la gara. Terzo gradino del podio per Didier Auriol con l’altra Peugeot davanti a Carlos Sainz con la Ford, a Renato Travaglia con la 206 della scuderia Racing Lions e a François Delecour con la Ford. Solo settimo invece Marcus Gronholm, crollato dal quarto posto dove si trovava al termine della seconda tappa.

Rally Tour de Corse

Nella terra di Napoleone arrivò il primo successo della Citroën Xsara WRC, con Jesús Puras a precedere le Peugeot 206 di Gilles Panizzi e Didier Auriol; quarto posto per Richard Burns su Subaru davanti ai compagni di squadra Petter Solberg e Markko Märtin. Gara da dimenticare per Marcus Gronholm, che perse una ruota, e soprattutto per Tommi Makinen che capottò con la Mitsubishi dopo aver attraversato una chicane in prossimità di un burrone; nell’incidente rimase gravemente infortunato il suo copilota Risto Mannisenmäki che dovette ritirarsi dal mondiale[8]. La classifica piloti rimase invariata a due gare dalla fine con quattro contendenti ancora in lizza per il titolo: Mäkinen e McRae in testa con 40 punti, Burns con 34 e Sainz a quota 33. Nel frattempo Sébastien Loeb si laureò campione del mondo nel Campionato Junior WRC, dedicato ai giovani piloti alla guida di vetture di classe Super 1600.

Rally d’Australia

In Australia si corse la penultima gara della stagione, e ad aggiudicarsi la vittoria fu Marcus Gronholm, che portò sul gradino più alto del podio la Peugeot 206, davanti a Richard Burns, secondo con la Subaru, e a Didier Auriol con l’altra Peugeot 206. Per la casa del leone arrivarono quindi altri 14 punti che valsero la leadership nel mondiale costruttori, riuscendo tra l’altro a piazzare tre vetture nei primi quattro posti, in virtù della quarta piazza ottenuta da Harri Rovanperä. La sfida per il quinto posto valse anche per la leadership del mondiale piloti, con Colin McRae che batté Tommi Mäkinen e si presentò al via dell’ultimo appuntamento in testa al Campionato. A una gara dal termine la situazione era questa: McRae a 42 punti, Mäkinen a 41, Burns a 40 e Carlos Sainz a 33; i primi tre piloti erano davvero in corsa per il titolo ma per Sainz le possibilità erano davvero poche, potendo soltanto sperare nei ritiri dei suoi tre avversari.

Rally Gran Bretagna

Il rally di Gran Bretagna fu l’ultima gara della stagione, e nella prima tappa la corsa perse già due dei quattro pretendenti al titolo: Tommi Mäkinen venne appiedato dalla sua Mitsubishi, sancendo così l’addio al suo possibile quinto titolo mondiale, mentre Colin McRae dovette abbandonare a causa di uno spettacolare capottamento. Nel corso della gara britannica i due pretendenti diventarono uno solo, ossia Richard Burns, in quanto anche Sainz si ritirò nella seconda tappa. La gara venne vinta da Marcus Gronholm davanti a Harri Rovanperä, una doppietta che regalò il titolo costruttori alla squadra Peugeot per il secondo anno consecutivo e permise a Gronholm di chiudere l’anno al quarto posto a pari punti proprio con Rovanperä. Con il terzo posto ottenuto nella gara di casa, Richard Burns si laureò quindi campione del mondo, arrivando a quota 44 nella classifica piloti. Quarto posto per l’altro McRae, Alister con la Hyundai, davanti ad Armin Schwarz con la Skoda e a Kenneth Eriksson con la seconda Hyundai. Nel gruppo N il titolo mondiale andò all’argentino Gabriel Pozzo.