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WRC 1992: Carlos Sainz tra i Piloti, ultimo acuto di Lancia nel Marche

carlos sainz

In quel 1992, per il secondo anno consecutivo, il Campionato del Mondo Rally Piloti è stato deciso all’ultimo evento della stagione, al RAC, dove ha vinto Carlos Sainz. La Lancia aveva già vinto il Mondiale Marche grazie a Martini Racing e al Jolly Club.

WRC 1992 o World Rally Championship che dir si voglia, una delle più belle stagioni del Mondiale Rally. Al termine di quattordici estenuanti gare. Per tutta la stagione la lotta per il titolo è stata incentrata su una battaglia titanica tra Carlos Sainz con la Toyota Celica Turbo 4WD e Juha Kankkunen e Didier Auriol, entrambi sulla Lancia Delta HF Intergrale.

Pronte a sfidarsi nel World Rally Championship 1992 – oltre alle Delta Evoluzione, gestite privatamente dal Jolly Club e affidate al campione del mondo in carica Juha Kankkunen e al francese Didier Auriol, e alle Toyota di Carlos Sainz, Markku Alén e Armin Schwarz – c’erano le Ford Sierra condotte da François Delecour, Malcolm Wilson e Miki Biasion. Altra contendente era la Subaru con le Legacy guidate da Colin McRae e da Ari Vatanen.

Poi, c’era la Nissan, con la Sunny, che contava sul campione del mondo del 1984, Stig Blomqvist, su Grégoire de Mevius e su François Chatriot e sul futuro quattro volte campione del mondo Tommi Mäkinen. Infine, al via c’era anche la Mitsubishi Galant VR 4 con Timo Salonen e su Kenneth Eriksson. La storia di questa incredibile edizione del World Rally Championship è stata imprevedibile fino all’ultimo giorno del Rac Lombard di novembre, come lo fu all’inizio a Monte-Carlo.

Al Monte, Schwarz prende inaspettatamente il comando della gara, seguito dal compagno di squadra Sainz e da Auriol. Il tedesco della Toyota, però, esagera con la velocità, sbaglia ed esce di strada. Sainz scappa al comando tallonato sempre da Auriol. Lo spagnolo fatica a tenere a bada l’arrembante francese che proprio sul Turini, fa partire l’ultimo e decisivo attacco.

Sainz è secondo dietro al pilota francese della Lancia. Il terzo posto, invece, va al campione del mondo 1991 seguito da Delecour, Bugalski e Salonen. Il secondo rally è lo Svezia, però privo dei team principali dato che la gara non è valida per il Mondiale Costruttori. Il rally viene vinto da Mats Jonsson con la vecchia Celica ST 165.

Successivamente si va in Portogallo, poi al Safari, dove Juha Kankkunen, cercando di raggiungere la Toyota, distrugge la sua Lancia, ma riesce comunque a raggiungere il secondo posto ceduto da Recalde a tavolino, ma distaccato comunque di cinquantadue minuti dallo spagnolo.

Recalde arriva terzo e, grazie alla sua buona prova, verrà riconfermato anche per il Rally d’Argentina, per quello d’Australia e per quello in Grecia. Con la vittoria del pilota spagnolo e il quinto posto di Markku Alén, Toyota sembra essere rinata dalle delusioni delle prime prove. Sainz ottiene la prima vittoria in un rally mondiale con la Toyota Celica ST 185.

Colin McRae sulla Subaru Legacy Rs Turbo 4WD al Rally Finlandia 1992
Colin McRae sulla Subaru Legacy Rs Turbo 4WD al Rally Finlandia 1992

Un WRC estremamente esaltante

Seguono Francia, Grecia, Nuova Zelanda. E poi ancora, Argentina, Finlandia, Australia e il Rally d’Italia. A Sanremo, con Didier Auriol fuori strada dopo essere rimasto senza una ruota, la gara vive sul duello tra Juha Kankkunen e Andrea Aghini che vuole ottenere una vittoria nel rally di casa.

Il pilota toscano, per nulla intimorito dal blasone del compagno di squadra, vince la prima tappa interamente su asfalto, suo terreno di gara preferito. Il campione finlandese vince la successiva tappa su sterrato, ma ‘Ago’ riesce a mantenere un sottile vantaggio. Kankkunen, approfittando delle successive speciali da correre ancora sulla terra, aumenta il ritmo ma Aghini, aspettando l’ultimo percorso notturno su asfalto, non molla e riesce di nuovo a contenere la rimonta del pilota finlandese.

All’ultima PS Andrea Aghini porta in trionfo ancora una volta la Delta e ottiene la sua prima e al tempo stesso ultima vittoria mondiale in carriera; questa sarà anche l’ultimo primo posto tutto italiano in un rally del Campionato del Mondo. Dietro alle imprendibili Lancia concludono le due Ford Sierra con Delecour terzo e Biasion quarto, mentre il Toyota Team Europe non partecipa alla gara. Si corre ancora in Costa d’Avorio e al Catalunya. Infine, si va al Rac dove, per via degli ultimi risultati, imprevedibilmente, Auriol, Sainz e Kankkunen si trovano distaccati di soli tre punti e i giochi quindi sono ancora tutti aperti.

I tre giorni di gara sono emozionantissimi: Sainz e Auriol si danno battaglia speciale dopo speciale e mentre gli appassionati tengono il fiato sospeso, la Delta del francese è costretta alla resa per una candela difettosa che farà spegnere il motore. Sainz vola e a nulla servono i tentativi di Kankkunen di recuperare terreno dopo un’uscita di strada.

Andrea Aghini, asfaltista da record
Andrea Aghini e Sauro Farnocchia al Rally di Sanremo 1992.

Il finlandese concluderà terzo dietro ad un rinato Vatanen e consegna di fatto la vittoria del Mondiale Piloti a Carlos Sainz ed al suo fedele navigatore, il connazionale Luis Moya. L’altra Toyota, quella di Alen, conclude quarta precedendo nell’ordine Biasion, McRae, Eriksson, Makinen, Wilson e Aghini.

In questo filmato ufficiale ed esclusivo della Fia è racchiuso tutto l’anno sportivo. L’anno in cui Didier Auriol deve essersi sentito davvero preso in giro dalla sorte quando, dopo sei vittorie, ha perso il titolo del WRC non solo contro Carlos Sainz (che aveva quattro vittorie) ma anche contro Juha Kankkunen (con una sola vittoria). Sei vittorie in una sola stagione sono state un record, ma sono state condizionate da tre ritiri e da un decimo posto, mentre i suoi rivali hanno ottenuto una serie podi costanti. In effetti, Juha è finito sul podio in tutti e nove i rally che ha iniziato.

Per Lancia la stagione 1992 è stata la decima e l’ultima (la Casa torinese si era ufficialmente ritirata dai rally alla fine del 1991). Comunque, anche se il programma era in mano al team-semiufficiale Martini Racing-Jolly Club, il titolo arrivò lo stesso. Quella squadra aveva vinto ogni anno, sempre e ininterrottamente, da quando il Gruppo A aveva sostituito il Gruppo B, nel 1987.

Però, di fronte al declino economico e all’avanzare della crisi, la Lancia si era vista costretta a ridimensionare le proprie attività sportive, così come all’epoca avevano fatto anche molte altre squadre che partecipavano al Mondiale Rally. Ad esempio, anche la Mazda abbandonò l’assalto WRC. E a dire il vero, pure Nissan si ritirò, ma in questo caso perché la Sunny GTI-R non era in alcun modo competitiva, mentre la Mitsubishi ridusse il programma.

Sia Toyota sia Lancia ottennero nuovi splendide vittorie nel WRC 1992, specialmente quando Mats Jonsson vinse il rally svedese con la squadra giapponese e Andrea Aghini conquistò il Sanremo davanti ai suoi fans in visibilio. Sì, era il 1992. Anno indimenticabile.

In realtà, le ripercussioni della flessione dei mercati economici era evidente sin dall’inizio della stagione, anche nello sviluppo delle vetture da rally. Infatti, solo due grandi team introdussero nuove auto. La Toyota fece debuttare la nuova Celica Turbo 4WD, dal corpo rotondo, a Monte-Carlo. Anche Lancia, nonostante si fosse ritirata, introdusse la Lancia Delta HF Integrale nota come Deltona o Super Delta. La più estrema di sempre.

Juha Kankkunen al Rallye Sanremo 1992 con la Lancia Delta Martini
Juha Kankkunen al Rallye Sanremo 1992 con la Lancia Delta Martini

Il film del Mondiale Rally 1992

Rally di Monte Carlo

Al via di quello che è la prima gara del campionato, Schwarz prende inaspettatamente il comando della gara, seguito dal compagno di squadra Sainz e da Auriol. Il tedesco della Toyota però esagera con la velocità, sbaglia ed esce di pista; Sainz quindi scappa subito al comando tallonato sempre da Auriol. Lo spagnolo fatica a tenere a bada l’arrembante francese che proprio sul “Col de Turini”, l’ultima tappa della gara, fa partire l’ultimo e decisivo attacco: Sainz è secondo dietro al pilota francese della Lancia; il terzo posto invece va al campione del Mondo 1991 seguito da Delecour, Bugalski e Salonen.

Rally di Svezia

Il secondo rally del calendario è però priva dei team principali dato che la gara non è valida per il campionato costruttori. Il rally viene dunque vinto da Mats Jonsson con la vecchia Celica GT-4.

Rally del Portogallo

La terza gara vede la nuova sfida tra Lancia e Toyota (dato che la Ford avrà il semplice ruolo di inseguitrice per il resto del Campionato). In un’edizione del rally portoghese finalmente asciutta dopo il maltempo degli anni precedenti il vincitore è Juha Kankkunen che con una guida impeccabile regala alla Delta del Martini Racing un’altra vittoria. La gara registra anche il ritiro del vincitore del Monte Carlo Didier Auriol, fermato da problemi tecnici e dalla rinascita del pilota italiano Biasion, che porta la Ford Sierra al secondo gradino del podio. Buona la gara anche per Aghini che riesce a terminare al comando alcune tappe svoltesi sull’asfalto. La Toyota invece disputa un rally da incubo concludendo solo terza (con Sainz) e quarta (con Alen) deludendo così i pronostici che la davano per favorita.

Safari Rally

Il team nippo-tedesco conta dunque di rifarsi alla quarta gara in calendario, ove la Lancia sostituisce Auriol, poco esperto del rally africano, con Jorge Recalde. E ciò avviene perché Sainz domina la gara. Juha Kankkunen, cercando di raggiungere la Toyota, distrugge la sua Lancia ma riesce comunque a raggiungere il secondo posto ceduto da Recalde a tavolino, ma distaccato comunque di 52 minuti dallo spagnolo. Recalde quindi arriva terzo e grazie alla sua buona prova verrà riconfermato anche per il rally d’Argentina, per quello in Australia e per quello in Grecia. Con la vittoria del pilota spagnolo e il quinto posto di Markku Alen la Toyota sembra dunque essere rinata dopo le delusioni delle prime prove. Sainz inoltre ottiene la prima vittoria in un rally mondiale per la nuova Celica Turbo 4WD (le altre vittorie erano state ottenute con il vecchio modello GT-4, utilizzato dal 1989 al 1991).

Rally di Francia

Dopo il Safari il mondiale torna in Europa; più precisamente in Corsica, dove Auriol impone alla gara un ritmo forsennato costringendo gli avversari a combattere per i posti d’onore. La gara sull’isola francese sembra essere di buon auspicio anche per gli altri piloti di casa, vale a dire Jean François Delecour e Philippe Bugalski che terminano rispettivamente secondo e terzo. Anche Carlos Sainz deve arrendersi allo strapotere francese concludendo quarto davanti al compagno di team Schwarz e ad Andrea Aghini.

Rally di Grecia

Lo scatenato Auriol porta a casa anche il rally successivo a quello in terra di Francia. È suo infatti anche il rally dell’Acropoli.che conclude davanti a Kankkunen e Biasion. Per la Toyota questa sarà la tappa del Mondiale in cui toccherà il punto più basso della sua stagione dato che Alen, Sainz e Schwarz escono tutti e tre di strada e sono costretti al ritiro. Ad approfittarne ovviamente, oltre che la Lancia, sono gli altri inseguitori: Colin Mcrae riesce pertanto a raggiungere un insperato quarto posto davanti a Delecour e Recalde.

Rally di Nuova Zelanda

Per far guadagnare punti al pilota madrileno nei confronti di Auriol, la Toyota, a differenza degli altri grandi team, manda Carlos Sainz a gareggiare in Nuova Zelanda. Come da pronostico il madrileno ottiene una facile vittoria davanti a Piero Liatti e a Ross Dunkerton. Sainz però ora dovrà rinunciare ad altri appuntamenti, visto che ogni pilota può effettuare massimo dieci rally per stagione.

Rally di Argentina

La Lancia tornerà a contrastare la Toyota in questa che è l’ottava prova del campionato. Nella gara sudamericana Sainz va subito al comando ma Auriol lo supera dopo alcune speciali e costringe il madrileno della Toyota all’inseguimento. Sainz tenta la rimonta ma una foratura lo costringe ad accontentarsi della seconda piazza.

Rally di Finlandia

Nel rally successivo, al Mille Laghi, in Finlandia, ci si aspetta un predominio dei piloti di casa dato che l’unica vittoria di un pilota non finlandese in questo rally all’epoca era quella di Carlos Sainz nel 1990 sempre con la Celica; ma le cose andranno diversamente. Sugli insidiosi terreni scandinavi la Delta di Auriol permette al francese di ottenere la sua quinta vittoria su sei gare disputate sorprendendo il compagno di squadra Kankkunen che concluderà secondo e soprattutto Markku Alén, vincitore sei volte di questo rally, costretto al terzo gradino del podio. Con questa doppietta la Lancia è matematicamente vincitrice del Mondiale Costruttori. Colin McRae sarà vittima di ben 4 incidenti, per fortuna tutti senza conseguenze, ma che gli pregiudicherà l’ottima gara fino a quel momento disputata. Auriol sembra avere il titolo in tasca: Kankkunen non sembra in grado di tenere il suo ritmo e Sainz, dopo aver saltato la Finlandia, sarà costretto a disputare un rally in meno rispetto al francese, avendo corso in Nuova Zelanda.

Rally d’Australia

La marcia vittoriosa di Didier Auriol comunque continuerà ancora nel seguente rally nella terra dei canguri, dove con sei vittorie in una sola stagione ottiene un record; il Mondiale Piloti è oramai a un passo. Kankkunen e Recalde, in ogni caso, confermano l’ottimo periodo attraversato dalla Lancia terminando in seconda e in quarta posizione. Carlos Sainz invece si accontenta del terzo posto.

Rally di Sanremo

Dopo aver terminato la prova australiana i piloti sono costretti a tornare in Europa e più precisamente in Italia dato che si corre a Sanremo. Con Didier Auriol fuori strada dopo essere rimasto privo di una ruota, la gara vede il duello tra Juha Kankkunen e l’italiano Andrea Aghini che vuole ottenere una vittoria nel rally di casa. Aghini, per nulla intimorito dal blasone del compagno di squadra, vince la prima tappa interamente su asfalto, suo terreno di gara preferito. Il campione finlandese vince la successiva tappa su sterrato ma Aghini riesce a mantenere un sottile vantaggio; Kankkunen, approfittando delle successive speciali da correre ancora sulla terra, aumenta il ritmo ma Aghini, aspettando l’ultimo percorso notturno su asfalto, non molla e riesce di nuovo a contenere la rimonta del pilota finlandese. All’ultima manche Andrea Aghini porta in trionfo ancora una volta la Delta e ottiene la sua prima e al tempo stesso ultima vittoria mondiale in carriera; questa sarà anche l’ultimo primo posto tutto italiano in un rally del Campionato del Mondo. Dietro alle imprendibili Lancia concludono le due Ford Sierra con Delecour terzo e Biasion quarto, mentre il Toyota Team Europe non partecipa alla gara.

Rally della Costa d’Avorio

Nel dodicesimo rally del Mondiale 1992, disputato in Costa d’Avorio, ancora una volta i grandi team non partecipano lasciando momenti di gloria ai piloti locali. A vincere sarà la Mitsubishi di Kenjiro Shinozuka che terminerà davanti alla Opel Kadett Gsi 16v di Bruno Thiry.

Rally di Catalogna

La sfida tra la Toyota e la Lancia si riapre con il Rally di Catalogna, dove Carlos Sainz vuole vincere dato che si trova davanti al suo pubblico e deve recuperare diversi punti da Auriol che è primo in classifica. La gara spagnola quell’anno è composta da tre tappe; la prima su asfalto e le altre due sulla terra, superficie dove la Celica ultimamente, a causa delle sue dimensioni eccessive, non sta passando un bel periodo. Il madrileno parte velocissimo e nella tappa asfaltata si porta in testa al gruppo seguito dalle Delta di Auriol e Kankkunen. La Lancia del pilota francese però inizia ad avere problemi tecnici e Auriol, dopo un’uscita di strada, termina la gara al decimo posto. Kankkunen nel frattempo cerca la seconda vittoria stagionale mettendo in difficoltà Sainz sui terreni sterrati delle tappe successive ma lo spagnolo vince per un margine di 36 secondi sul finlandese. Terzo concluderà Andrea Aghini (che con questo ottimo risultato e con la vittoria al Sanremo si guadagna il posto in squadra anche per la stagione successiva) precedendo Alex Fiorio con la Delta dell’Astra Team, Armin Schwarz con la Celica ufficiale e il pilota locale Jesús Puras.

Rally di Gran Bretagna

Per via degli ultimi risultati, imprevedibilmente, Auriol, Sainz e Kankkunen si trovano distaccati di soli tre punti e i giochi quindi sono ancora aperti. I tre giorni di gara sono emozionantissimi: Sainz e Auriol si danno battaglia speciale dopo speciale e mentre gli appassionati tengono il fiato sospeso, la Delta del francese è costretta alla resa per una candela difettosa che farà spegnere il motore. Sainz vola e a nulla servono i tentativi di Kankkunen di recuperare terreno dopo un’uscita di strada. Il finlandese concluderà terzo dietro ad un rinato Vatanen e consegna di fatto la vittoria del Mondiale Piloti a Carlos Sainz ed al suo fedele navigatore, il connazionale Luis Moya. L’altra Toyota, quella di Alen, conclude quarta precedendo nell’ordine Biasion, McRae, Eriksson, Makinen, Wilson e Aghini.