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Walter Rohrl in fuga al Rally Monte Carlo 1982

rohrl vs kleint, monte 1982

I concorrenti lasciano Monaco martedì mattina, diretti a Gap. I settori dell’entroterra nizzardo sono parzialmente innevati e Michèle Mouton fa segnare il miglior tempo sul Turini, salendo al terzo posto assoluto a soli quindici secondi da Kleint. Avendo bloccato le strade, gli organizzatori hanno vietato l’accesso alla prova successiva ai ricognitori, che non hanno potuto segnalare nulla alle rispettive squadre.

Con il Rally di Monte-Carlo 1982 va in scena la cinquantesima edizione della gara del Principato, disputata dal 16 al 22 gennaio 1982, centesima prova del WRC, disputato dal 1973 e il prima prova del Mondiale di quell’anno.

Succeduto nel 1973 al Campionato Internazionale Marche (in vigore dal 1970 al 1972), il Campionato del Mondo Rally si disputa su un massimo di tredici prove, comprese le più famose manifestazioni stradali internazionali, come il Rallye Monte-Carlo , il Safari o il Rally RAC. Dal 1979 il Campionato Costruttori è stato sdoppiato e ha dato vita al Campionato Piloti, quest’ultimo in sostituzione della effimera Coppa Piloti, organizzata solo due volte nel 1977 e nel 1978. Se il calendario 1982 prevede tredici prove per l’assegnazione del titolo di campione del mondo Piloti, solo undici sono selettive per il Campionato Marche (non validi il Rally di Svezia e il Rally della Costa d’Avorio).

Il 1982 segna l’introduzione del nuovo regolamento per l’omologazione delle auto da rally, con le seguenti categorie:

  • Gruppo N: vetture di serie, aventi almeno quattro posti, prodotte in almeno 5000 esemplari in dodici mesi consecutivi; modifiche molto limitate rispetto al modello di produzione (candele, ammortizzatori).
  • Gruppo A: autovetture di serie, di cui almeno 5.000 prodotte in dodici mesi consecutivi, con possibilità di modifiche alle parti originali; peso minimo in funzione della cilindrata.
  • Gruppo B: vetture granturismo, almeno 200 esemplari prodotti in dodici mesi consecutivi, con possibilità di modifiche alle parti originali (estensione dell’omologazione al 10% della produzione).

Come sono cambiate le categorie

Col nuovo regolamento, i vecchi modelli di Gruppo 2 (vetture speciali da turismo) e Gruppo 4 (vetture speciali Gran Turismo) possono continuare a correre anche per la stagione 1982. I modelli precedentemente omologati in Gruppo 3 (vetture Gran Turismo di serie) possono essere omologate in Gruppo B e quelli del precedente Gruppo 1 (autovetture di serie) in Gruppo A. All’inizio della stagione nessun costruttore ha completato la produzione specifica di un modello per il Gruppo B.

Citroën ha costruito 200 esemplari della sua Visa (la Visa Trophy), appena omologata in questa categoria, ma questo modello di cilindrata inferiore a 1300 cc è stato sviluppato per la formula promozionale del Marchio e non in vista del Campionato del Mondo. La prima vera Gruppo B in lavorazione è la Lancia Rally 037, modello il cui debutto è previsto in primavera.

Il campionato si giocherà quindi un’ultima volta con vetture del Gruppo 4, le due principali protagoniste saranno Audi, con la sua formidabile Quattro a trazione integrale, e Opel con la sua classica Ascona 400, meno potente ma molto versatile e perfettamente a punto. Hannu Mikkola e Walter Röhrl sono le rispettive punte di diamante dei due marchi tedeschi. Campione del mondo nel 1981 con la sua Sunbeam Lotus, il marchio franco-britannico Talbot non ha rinnovato il programma di rally in questa stagione.

La tradizione del Rally di Monte Carlo

Il “Monte-Carlo” è stato creato nel 1911, sotto la regia di Antony Noghès e René Léon. Questo evento invernale ha rapidamente acquisito titoli nobiliari, incoraggiando i maggiori Costruttori a gareggiare lì per promuovere le qualità stradali dei loro modelli su un percorso ritenuto difficile. Nel corso degli anni la regolarità ha ceduto gradualmente il passo alla pura prestazione e, a partire dal 1968, i suoi organizzatori adottarono la classifica dello scratch, basata principalmente sui risultati dei settori cronometrati. Ad eccezione del 1974, quando fu bandito, il Rallye Monte-Carlo è dal 1973 la prova inaugurale del Campionato del Mondo. Con quattro successi acquisiti su Lancia tra il 1972 e il 1977 Sandro Munari ha detenuto a lungo il record di vittorie.

Il percorso della gara monegasca

  • partenza: 16 gennaio 1982 (scelta di otto città di partenza)
  • arrivo: 22 gennaio 1982a Monaco
  • premiazioni: 23 gennaio 1982 a Monaco
  • lunghezza: da 3.928 km a 4.141 km (a seconda della città di partenza), di cui 747,91 km su 32 prove speciali (34 eventi inizialmente previsti, per un totale di 798,41 km cronometrati)
  • superficie: asfalto (condizioni invernali)
  • suddiviso in quattro tappe: tappa di concentrazione, tappa di classificazione, tappa comune e tappa finale

Tappe di concentrazione

Otto i percorsi possibili, da 1074 a 1344 km, da 24 a 25 gennaio:

  • Percorso da Bad Homburg (1344 km): Bad Homburg – Monaco di Baviera – Innsbruck – Trento – Brescia – Aosta – Traforo del Monte Bianco – Seyssel – Ruffieux – Aix-les-Bains
  • Percorso da Barcellona (1210 km): Barcellona – Gironella – Andorra la Vella – Béziers – Alès – Labégude – Ambert – Feurs – Seyssel – Ruffieux – Aix-les-Bains
  • Percorso da L’Aia (1135 km): L’Aia – Solingen – Treviri – Pont-à-Mousson – Langres – Moirans-en-Montagne – Bourg-en-Bresse – Ceyzériat – Seyssel – Ruffieux – Aix-les-Bains
  • Percorso da Losanna (1221 km): Losanna – Pontarlier – Moirans-en-Montagne – Ambérieu-en-Bugey – Grenoble – Vaison-la-Romaine – Carpentras – Alès – Labégude – Ambert – Feurs – Seyssel – Ruffieux – Aix-les- Bagni
  • Percorso da Londra ( 1138 km): Londra – Dover – Calais – Reims – Stenay – Langres – Moirans-en-Montagne – Bourg-en-Bresse – Ceyzériat – Seyssel – Ruffieux – Aix-les-Bains
  • Percorso da Monte-Carlo (1182 km): Monte-Carlo – Draguignan – Rians – Apt – Saint-Hippolyte-du-Fort – Les Vans – Labégude – Ambert – Feurs – Seyssel – Ruffieux – Aix-les-Bains
  • Percorso da Parigi (1131 km): Parigi – Nanterre – Soissons – Château-Thierry – Pont-Sainte-Marie – Morains – Reims – Stenay – Langres – Moirans-en-Montagne – Bourg-en-Bresse – Ceyzériat – Seyssel – Ruffieux – Aix les Bains
  • Percorso da Roma (1189 km): Roma – Rieti – Perugia – Arezzo – Firenze – Parma – Brescia – Aosta – Traforo del Monte Bianco – Seyssel – Ruffieux – Aix-les-Bains

Nota: inizialmente erano previsti nove percorsi, ma quello di Breslavia (1575 km) è stato cancellato per mancanza di partecipanti.

hannu mikkola, monte 1982
Hannu Mikkola, Monte 1982

Le forze in campo

Dei 300 equipaggi iscritti, solo 299 prenderanno il via, a seguito di un ritiro dell’ultimo minuto.

Audi

Audi Sport aveva iscritto tre Quattro coupé Gruppo 4 per Hannu Mikkola, Michèle Mouton e Michele Cinotto. Erano equipaggiate con un motore a cinque cilindri da 2144 cc ad iniezione diretta, sovralimentato da un turbocompressore KKK, in posizione longitudinale anteriore. La vettura tedesca aveva la trazione integrale permanente, incluso un differenziale centrale posizionato appena dietro il cambio a cinque marce. Nonostante il suo peso elevato (1180 kg), la Quattro era quasi imbattibile su terreni scivolosi, grazie alla sua eccezionale trazione e alla sua potenza di circa 310 cavalli. Le auto di Mikkola e Mouton erano gommate con pneumatici Kleber, quelle di Cinotto con pneumatici Pirelli. Oltre ai tre equipaggi ufficiali, ognuno dei quali aveva tre piloti, otto piloti indipendenti si schieravano con delle Audi Quattro private, tra cui Jean-Pierre Malcher e Guy Chasseuil.

Opel

Il team Opel-Rothmans schierava due Ascona 400 Gruppo 4 (motore quattro cilindri da 1050 kg, 2420 cc sviluppato alla Cosworth , 260 cavalli) per Walter Röhrl e Jochi Kleint. Cinque ricognitori erano stati incaricati di adattare le note in base all’evoluzione dello stato delle strade. Le Opel usavano pneumatici Michelin.

Porsche

L’azienda Alméras Frères aveva preparato tre Porsche 911 SC Gruppo 4, due nei colori Esso per Jean-Luc Thérier e Guy Fréquelin, la terza, nei colori Éminence, affidata a Björn Waldegård. Il loro motore a sei cilindri da tre litri raffreddato ad aria, montato posteriormente, sviluppava più di 300 cavalli. Le Porsche 911 Alméras pesavano meno di 1100 kg ed erano equipaggiate con pneumatici Michelin. Il team aveva iscritto anche una 924 GTS (omologata in Gruppo B) per Jürgen Barth. Molti piloti indipendenti si schierarono con le 911, come Jean-Pierre Balletsu con una vecchia Gruppo 4 riomologata in Gruppo B. Atteso anche su una 911 SC Gruppo 4 preparata da Meznarie, Bernard Béguin alla fine ha dovuto dare forfait per mancanza di budget.

Renault

Vincitrice del titolo nel 1981 con Jean Ragnotti, il team Renault Sport non rinnovò la sua partecipazione nel 1982, temendo l’eccessivo dominio dell’Audi Quattro nei confronti della Renault 5 Turbo in condizioni invernali. Il marchio era comunque rappresentato da vetture di Galtier di Grenoble, il preparatore Sodemo di Magny-Cours, Carrefour-Nizza che assicuravano la rispettiva presenza di Bruno Saby, Dany Snobeck e Philippe Touren su R5 Turbo Gruppo 4 a cliente versione competizione (900 kg, motore quattro cilindri posto in posizione centrale posteriore di 1397 cc con iniezione Bosch K-Jetronic, sovralimentato da un turbocompressore Garrett T3, 200 cavalli). Tutti e tre usano pneumatici Michelin.

Ferrari

Charles Pozzi, importatore francese del Marchio italiano, aveva iscritto una Ferrari 308 GTB Gruppo 4 (980 kg, motore posteriore centrale V8 da tre litri, 310 cavalli) per il suo pilota Jean-Claude Andruet. Questa berlinetta monta pneumatici Michelin.

Mazda

La filiale svizzera del Costruttore giapponese aveva inserito due Mazda 323 Gruppo A (1300 cc, 82 cavalli). Erano affidate alle mani di Alain Beauchef e Achim Warmbold, quest’ultimo che beneficiava di un differenziale autobloccante e di un cambio a rapporti ravvicinati.

Citroen

Sette Visa Trophy, appena omologate in Gruppo B, erano affidate a piloti indipendenti, tra cui Alain Coppier e Christian Dorche.

Tappa di concentrazione

Quasi 300 vetture sono partite sabato da una delle otto località di partenza (a seconda del percorso scelto). E’ il 16 gennaio: 114 partono da Parigi, 63 da Monte-Carlo, 59 da Losanna, 19 da Bad Homburg, 16 da Barcellona, ​​15 da Roma, 10 da L’Aia e 3 da Londra. I diversi percorsi non hanno presentato grandi difficoltà e quasi tutti gli equipaggi hanno raggiunto Aix-les-Bains domenica senza incidenti, solo tre concorrenti si sono ritirati lungo la strada.

I 296 equipaggi lasciano Aix-les-Bains domenica sera, dopo le otto, diretti a sud. Nel complesso, a parte qualche tratto di ghiaccio, le strade sono asciutte e tutti i favoriti montano pneumatici Racing. In queste condizioni i record cadono, le medie raggiunte sono superiori ai 100 km/h nei primi tratti cronometrati. Per prima, la Porsche di Guy Fréquelin ha preso il comando. Il francese ha battuto l’Audi di Hannu Mikkola e la Opel di Jochi Kleint per una manciata di secondi dopo la speciale di Revard, dove Walter Röhrl ha battuto il record stabilito l’anno precedente di oltre dieci minuti! Il pilota della Opel ha preso il comando, con nove secondi di vantaggio su Mikkola e dodici sul compagno di squadra Kleint.

Fréquelin è sceso al quarto posto, seguito a ruota dall’Audi di Michèle Mouton. Il grande sconfitto è Jean-Claude Andruet, inizialmente quarto, che ha perso otto minuti e ha ipotecato le sue possibilità di vittoria a causa di un problema all’accensione della Ferrari. Nella tappa successiva, Mikkola ha cercato di detronizzare Röhrl ma è uscito di strada e ha danneggiato la parte anteriore della sua Audi, perdendo due minuti e scendendo all’ottavo posto assoluto.

Dominano le due Opel. Evitando le rare insidie, approfitteranno delle strade completamente sgombre per raggiungere Monaco nelle prime due posizioni, con Röhrl che chiuderà la tappa con poco più di un minuto di vantaggio sul compagno di squadra. Separati da due secondi, Fréquelin e Mouton, rispettivamente terzo e quarta, sono staccati di oltre due minuti dall’equipaggio di testa. Mikkola è risalito al quinto posto, avendo a fine percorso superato la Porsche di Jean-Luc Thérier, il cui assetto non è adatto all’asciutto. Bjorn Waldegard ha gli stessi problemi del suo compagno di squadra Thérier, ma viene anche attardato da problemi meccanici ed è solo nono, a più di dieci minuti dalla Opel di testa, e appena davanti alla Porsche di Jean-Pierre Ballet, che guida il Gruppo B. Intrappolato da una lastra di ghiaccio nel settore Garcinets, Andruet esce di strada e si deve ritirare. Rimangono 247 concorrenti in gara.

Si parte da Monaco fino a Gap

I concorrenti lasciano Monaco martedì mattina, diretti a Gap. I settori dell’entroterra nizzardo sono parzialmente innevati e Michèle Mouton fa segnare il miglior tempo sul Turini, salendo al terzo posto assoluto a soli quindici secondi da Kleint. Avendo bloccato le strade, gli organizzatori hanno vietato l’accesso alla prova successiva ai ricognitori, che non hanno potuto segnalare nulla alle rispettive squadre. I piloti Opel vanno sul sicuro, ma la francese continua ad attaccare. Stava per conquistare il secondo posto quando, a due terzi della prova cronometrata, è stata sorpresa da una lastra di ghiaccio e non ha potuto evitare di uscire di strada. A più di 100 km/h l’Audi della Mouton va a sbattere contro un muro. L’equipaggio è solo leggermente contuso, ma l’auto è inutilizzabile. Visibile in strada, la vettura incidentata di Michèle permetterà ai successivi concorrenti di sventare la trappola, in particolare Mikkola che ammetterà che se non l’avesse vista sarebbe uscito anche lui. In queste condizioni sono state le Porsche a dimostrarsi le più veloci, Thérier ha preceduto di pochi secondi i compagni di squadra Waldegård e Fréquelin, quest’ultimo riconquistando il terzo posto in classifica generale, riportandosi a meno di 30 secondi da Kleint e a un minuto e mezzo de Röhrl, che in questo tratto non ha preso rischi. Mikkola sarà regolarmente il più veloce. Tornato in quarta posizione, il pilota finlandese accorciava sempre più il distacco dai primi. All’inizio del pomeriggio, al riordino di Gap, Röhrl manteneva un vantaggio di oltre un minuto su Kleint, mentre Fréquelin, che aveva perso un po’ di terreno, era staccato di due minuti.

Da Gap a Vals le Bains

Gli equipaggi lasciano Gap in prima serata, dopo tre ore di riposo. Cancellata la prova speciale di Dévoluy, è nel Vercors che riprendono le ostilità, quando è già calata la notte. Mikkola è ancora una volta il più veloce nel settore del Passo Allimas, ma Röhrl lo supera nella tappa successiva, portando il proprio vantaggio su Kleint a due minuti. Fréquelin è fuori dai guai, ormai quasi tre minuti dietro, ed è direttamente minacciato da Mikkola, che è a 37 secondi dal francese. Nella notte, in Ardèche, Röhrl ha accentuato il suo vantaggio e al parco chiuso di Vals-les-Bains, il distacco tra le due Opel di testa era di oltre due minuti e mezzo, mentre Mikkola aveva chiuso a 20 secondi da Fréquelin.

Da Vals les Bains a Monaco

Il ritorno a Monaco inizia la mattina presto. Mikkola continua ad attaccare e, dal Col du Pendu, conquista il terzo posto a spese di Fréquelin. Nello speciale Burzet, Röhrl non ha il coraggio di montare le gomme Racing e perde improvvisamente quasi un minuto e mezzo contro Mikkola, che era a meno di due minuti dalla Opel in testa e a soli 20 secondi da Kleint. I piloti tedeschi reagiscono e, nei due tratti successivi, riescono a contenere gli attacchi dei finlandesi. Prima dell’ultima sfida del percorso comune, Röhrl mantiene il vantaggio sull’Audi, che è però a soli dieci secondi da Kleint. Quest’ultimo perderà due minuti in PS a causa di una foratura a otto chilometri dalla fine, scendendo al quarto posto, mentre Röhrl torna a Monaco in vantaggio su Mikkola su Fréquelin. In gara sono rimasti in 141.

L’ultima tappa, i migliori 100

I primi cento equipaggi classificati lasciano Monaco giovedì sera. La corsa in notturna li porterà nei dintorni di Digne, con arrivo a Monte-Carlo programmato per la mattina presto. Le strade ancora asciutte non permettono a Mikkola di scippare la vittoria a Röhrl. Il pilota tedesco si è messo subito fuori tiro regolando il suo avversario. Prima di affrontare il Col de Turini, problemi alla trasmissione della pompa dell’acqua hanno ritardato Fréquelin, che ha perso il terzo posto a favore di Kleint. Il pilota tedesco aveva appena il tempo di approfittarne, che intrappolato in questa prova dalla neve gettata sulla strada da un gruppo di spettatori. Uscito di strada, ha perso più di un quarto d’ora, chiudendo la tappa con una ruota praticamente strappata. La riparazione gli costerà più di venti minuti di penalità, facendolo finire in ottava posizione. Era la Porsche di Thérier ad occupare il terzo posto, davanti al suo compagno di squadra Fréquelin. Risalivano anche la Renault 5 Turbo di Bruno Saby e la Porsche di Waldegård. Queste posizioni sarebbero rimaste “congelate” fino al traguardo, fatta eccezione per Waldegård che perdeva il sesto posto a pochi chilometri dal traguardo a causa di un inceppamento del cambio. Röhrl ha vinto l’evento per la seconda volta, con quasi 4 minuti di vantaggio su Mikkola e 12 su Thérier. Nono davanti a Barth, Ballet è riuscito a mantenere la testa del Gruppo B fino alla fine.

Classifica finale Rally Monte Carlo 1982

POSPILOTACOPILOTAAUTOTEMPODISTACCOGRUPPO
12Walter RohrlChristian GeistdörferOpel Ascona 40008:20:334
21Hannu MikkolaArne HertzAudi Quattro08:24:22+ 3min 49s4
38Jean-Luc TherierMichele VialePorsche 911 SC08:32:38+ 12 min 05 sec4
44Guy FrequelinJean-Francois FauchillePorsche 911 SC08:37:40+ 17min 07sec4
59Bruno SabyFrançoise SappeyRenault5Turbo08:43:34+ 23min 01sec4
623Dany SnobeckDenise EmmanuelliRenault5Turbo08:50:28+ 29min 55s4
77Jochi KleintGunter WangerOpel Ascona 40008:59:40+ 39min 07sec4
876Filippo TourenJean Louis AlricRenault5Turbo09:06:34+ 46 min 01 sec4
916Balletto Jean-Pierre‘Tiber’Porsche 911 SC09:09:00+ 48min 27sB
1025Jurgen BarthRoland KussmaulPorsche 924 GTS09:09:46+ 49 min 13 secB