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Tony Carello e quel un pistone ”al posto del cuore”

Tony Carello, Rally Elba 1978

Nel 1977, Tony Carello è reduce da una stagione con poche partecipazioni a bordo della Lancia Stratos Alitalia. Nonostante i pochi ”gettoni” aveva comunque raccolto dei buoni risultati. Con Arnaldo Bernacchini alle note, era giunto secondo al Rally del Campagnolo e aveva ottenuto la sua prima vittoria assoluta al Rally del Ciocco. Con l’inizio della nuova stagione però la Lancia gli ha affiancato un nuovo navigatore. Un minuto pordenonese di 26 anni, che fino all’anno precedente aveva corso in Opel con Angelo Presotto. Il suo nome è Maurizio Perissinot, per tutti “Icio”.

Quello di Tony Carello è un nome che risuona nella storia dello sport automobilistico e imprenditoriale. Questo pilota eccezionale ha saputo combinare le sue abilità di guida straordinarie con un talento imprenditoriale unico, diventando una figura di spicco in entrambi i campi. La sua storia è un esempio ispiratore di determinazione, passione e successo.

Tony Carello, torinese classe 1951 (10 marzo), è sempre stato un grandissimo appassionato delle quattro ruote a motore. Ha avuto una carriera di tutto rispetto ed è stato il vincitore del Campionato Europeo Rally 1978 su Lancia Stratos HF. Iniziò a correre nel 1970, gareggiando nelle gare in salite al volante di una Autobianchi A112. Ha corso anche qualche gara di Mondiale Rally. Il suoi miglior risultato nel WRC è stato un quarto posto assoluto nel 21º Tour de Corse del 1977.

Tony Carello è cresciuto con la passione per l’automobilismo. Fin dalla giovane età, dimostrò una naturale predisposizione per la guida veloce. Ha iniziato a competere in corse locali, attirando l’attenzione per il suo stile di guida audace e aggressivo. Ha rapidamente conquistato successi nelle competizioni di karting e ha attirato l’interesse di squadre automobilistiche di alto livello. Ha sempre dimostrato una padronanza eccezionale delle auto da corsa, conquistando una serie di vittorie importanti. La sua abilità di guida e la sua determinazione gli hanno permesso di distinguersi sulle piste di tutto il mondo, permettendogli di affrontare sfide adrenaliniche e ha stabilito tempi record, guadagnandosi una reputazione di pilota straordinaria.

carello perissinot, rally campagnolo 1977
Carello-Perissinot, Rally Campagnolo 1977

Il curriculum di Tony Carello

“Quel pistone che ho al posto del cuore ha iniziato a battere nel lontano 1951. A correre ho iniziato nel 1970 con alcune gare in salita ed una in pista con la mia Autobianchi A112 di serie”. Può sembrare strano, ma l’inizio del curriculum di Tony Carello affidato a RallyManiaStory recita esattamente così. Poi, Carello, raccontandosi come sportivo prosegue: “Alcuni secondi posti mi incoraggiano a continuare. Saltato il 1971 per motivi di studio, nel 1972 convinto da mio fratello Fausto e da mio cognato Alcide Paganelli, esordisco nei rally, con Daniel “Big” Baron a fianco, su di una 125 Fiat ex casa gruppo 2 (ma con motore di serie) con cui faccio poche gare. Ottengo un buon risultato a San Marino con Aldo Andreoli come navigatore : 6° assoluto”.

“L’anno successivo (1973) mio fratello mi passa la sua Opel Ascona gruppo 1 con cui corro tutto l’anno. Fra i migliori risultati ricordo un terzo tempo assoluto nella prova del Volterraio all’Elba ed un 4° assoluto alle Valli Imperiesi, in quest’occasione correvo con Elvio Novarese, ortopedico che a fine carriera mi riparerà un po’ di ossa. Il 1974 è già un anno di svolta: mi viene data dal Jolly Club di Roberto Angiolini l’opportunità di correre con le loro macchine, esordio sfortunato nelle prime due gare fatte con una Lancia Fulvia Gruppo 3, mi ritiro per guasti quando ero in ottime posizioni (5° e 3° assoluto; qui ho corso con Giorgio Vergnano che tante volte poi mi aiuterà a provare). Il resto dell’anno corro con la Beta Coupé assieme a Paolo Roseda, ma la macchina non mi porta più in là di un 6° assoluto a Vicenza ed un 3° a fine anno del Trofeo Beta”.

“A Sanremo faccio l’ultima gara con l’amico Daniele Baron che mi abbandonerà per motivi di salute. Grazie Big! Il 1975 è l’anno dell’esordio in squadra Lancia, faccio poche gare con una Beta Coupè gruppo 4 sempre del Jolly Club magnificamente preparata dall’University Motor di Mauro Ambrogi per poi finalmente coronare il sogno della vita ed appunto esordire con una Beta Alitalia al rally di Piacenza. Cara compagna di avventure come navigatrice è stata in alcune gare di questo anno Cica Lurani. L’anno successivo corro finalmente con la Lancia Stratos Alitalia ed a fianco ho Arnaldo Bernacchini, nonostante pochissime partecipazioni mi porto a casa un 2à assoluto a Vicenza e la mia prima vittoria, al Rally del Ciocco”.

“Nel 1977 sale a bordo Maurizio Perissinot che mi accompagnerà nei due migliori anni della carriera. Mi alterno, sempre su Stratos, fra Jolly Club e squadra Lancia ottenendo buoni risultati: un 1°, due secondi ed una 4° posto in Corsica, gara valevole per il mondiale, va però detto che in realtà arrivammo terzi ma per motivi di squadra pagammo un minuto all’ultimo controllo orario per perdere appunto una posizione a favore di Bacchelli a bordo di una Fiat 131”. Ed eccoci al 1978, “l’anno delle vacche grasse, dieci partecipazioni a gare del Campionato Europeo, due ritiri per guasto, un 3° posto (Ypres) e sette primi assoluti (Costa Brava, Targa Florio, 4 Regioni, Alpi Orientali, Halkidikis, OeASC e RACE), Vittoria del Campionato Europeo e dell’Italiano Open ! Ma stranamente proprio alla fine di questo anno strepitoso i rapporti con Cesare Fiori incomprensibilmente si guastano e volutamente lascio la squadra Lancia con grande dispiacere per l’ottimo team di meccanici che per tutto l’anno mi hanno seguito con professionalità ed affetto”.

“Nei tre anni successivi faccio ancora un pò di gare a buon livello assieme a Renato Meiohas (Monte-Carlo, Giro d’Italia, Sud Africa) cogliendo anche due terzi assoluti. In realtà qui finisce la mia carriera da professionista e cambio mestiere: concessionario Lancia a Torino. Corro comunque da amatore nei rally sino al 1988 per poi passare ai rally raid tout terrain nel 1989. Grazie a mio cugino Vincenzo Lancia mi faccio coinvolgere in una spedizione di amici (8 Mercedes) al Rally dei Faraoni, ed in questa specialità corro ancora oggi con poche soddisfazioni ma molto divertimento assieme a Sergio Ferri su Yellow Spirit, il mio Pick Up Chevrolet tutto giallo. Un piccolo intervallo negli anni 93/94 mi vedono alla guida di una Lotus Elan storica e partecipo a gare di velocità in pista. Il primo anno vinco il Campionato della mia classe in coppia con mio fratello Fausto ed il secondo anche ; purtroppo da solo per cambiamenti di regolamento. Un ringraziamento anche a Lisa Costa, simpatica ed ottima navigatrice, a cui poche soddisfazioni ho potuto dare”.

Impresa e business

Oltre al suo successo come pilota, Tony Carello ha dimostrato una spiccata inclinazione imprenditoriale. Ha sfruttato la sua esperienza nel settore automobilistico per avviare diverse aziende collegate all’industria delle corse. Ha fondato una scuderia automobilistica che ha ottenuto risultati straordinari nelle competizioni internazionali. Ha anche lanciato una linea di accessori per auto sportive, che è diventata popolare tra gli appassionati di motori. La sua visione imprenditoriale e la sua passione per le corse hanno contribuito a creare un’impronta duratura nel mondo degli affari. Una delle cose più impressionanti di Tony Carello è stata proprio la sua abilità di bilanciare con successo la sua carriera sportiva con il suo impegno imprenditoriale. Ha dimostrato che è possibile eccellere in entrambi i campi, trarre ispirazione dall’adrenalina delle corse, restando umile e concentrato, e applicare le competenze imprenditoriali per creare un impatto significativo nel settore automobilistico.

Nonostante la sua carriera da pilota sia ora giunta al termine, l’eredità di Tony Carello continua ad avere un impatto significativo. Ha ispirato una nuova generazione di piloti e imprenditori, dimostrando che il successo può essere raggiunto attraverso la passione, la dedizione e la perseveranza. La sua storia rimane una fonte di motivazione per coloro che aspirano a realizzare grandi cose nel mondo dello sport e degli affari. La sua storia rappresenta un mix unico di talento sportivo e imprenditoriale. Dal suo inizio nelle competizioni automobilistiche all’apice del successo come pilota e imprenditore, Carello ha dimostrato la sua straordinaria abilità di guidare in strada, in pista e nel mondo degli affari. La sua storia è un esempio di come la passione, la determinazione e la perseveranza possono condurre al successo in diverse aree della vita. Tony Carello rimane un’icona nel mondo dello sport automobilistico e un’ispirazione per coloro che cercano di raggiungere grandi traguardi.