Storia di una Lancia Rally 037 discussa tra gli esperti

Storia di una Lancia Rally 037 molto discussa tra gli esperti

In vendita dal 5 febbraio con tutta la collezione Hommell-Quesnel, questa Lancia Rally 037 non dà certezze sulle gare realmente disputate. Fu acquistata dal preparatore Beppe Volta nel 1990 da Quesnel. Artcurial è a conoscenza del fatto che: ”Nelle grandi squadre era uso comune avere un permesso che veniva utilizzato per più auto, a seconda della disponibilità delle stesse vetture e dei vincoli temporali e geografici che si poneva davanti alla richiesta”. Ma non solo. Il dubbio è solo sulle gare che la vettura avrebbe disputato.

La Lancia Rally 037 della collezione Hommell-Quesnel, che fa parte della vendita La Parisienne, è in configurazione Evo 2, e viene messa in vendita da Artcurial ad una cifra compresa tra i 500.000 e gli 800.000 euro. Questa vettura ha suscitato un vespaio di polemiche tra i collezionisti Lancia, che l’hanno bollata, definendola “dubbia”. Chi si occupa di vendere il pacchetto completo della collezione La Parisienne, che comprende sette vetture da rally (puoi leggere questo articolo), è a conoscenza dei dubbi che ci sono su questa 037. Che sono relativi alle gare effettivamente disputate.

Si tratta di un’auto riconosciuta a livello internazionale, che rispetta tutti gli standard di fabbrica delle Abarth Gruppo B del periodo compreso tra il 1983 e il 1986. Prima di tutto, abbiamo cercato di capire come ci sia finita una vettura che, oggi, solleva dubbi in una collezione prestigiosa esposta in un Museo.

Come ricorda Olivier Quesnel: “Quando abbiamo messo insieme la collezione, volevo che una Lancia Rally 037 ne facesse parte. Ho parlato con Bruno Saby, che ha risposto che ce n’era una da Beppe Volta, il preparatore italiano, e siamo riusciti a recuperarla solo nel 1990. Secondo me è un’auto che correva con i colori Lancia Martini, poi ha corso anche con la livrea Olio Fiat con Fabrizio Tabaton”. Secondo me, dice Quesnel.

Bisogna stare attenti all’attribuzione delle gare che questa auto da rally, con questo numero di telaio (ZLA151AR0 * 00000412), avrebbe disputato in quegli anni d’oro del rallysmo. “Nelle grandi squadre era uso comune avere permessi di utilizzo su più auto, a seconda della disponibilità delle stesse vetture e dei vincoli temporali e geografici che si ponevano davanti alla richiesta”, conferma Artcurial. Insomma, sembrerebbe di capire che dell’utilizzo di determinate vetture se ne capiva poco in quegli anni e figurarsi nel nuovo Millennio…

“Una registrazione può implicare diverse storie e auto. D’altronde, come abbiamo visto per altre 037 Evo 2, è evidente che sia stata tagliata e risaldata la zona su cui è impresso il numero di telaio, il che non consente di garantire con certezza il identità dell’auto”. Questa è la verità della Lancia Rally 037 della collezione Hommell-Quesnel, confermata da Artcurial, affermata casa d’aste internazionale, che l’ha inserita nella vendita La Parisienne.

Siamo certi che questa vettura proviene da un’altra epoca, nel senso che non si tratta di una replica, e che è stata acquistata da Beppe Volta nel 1990. Di rara è rara, specialmente con quella colorazione Martini che sembra un po’ grossolana. Custodita gelosamente al museo, si presenta in un incredibile stato di conservazione, con il suo 4 cilindri a iniezione e il compressore Abarth. Questa vettura è stata rifatta da Volta in livrea Martini.

Non abbiamo avuto il piacere di sentire i vocalizzi del motore, ma siamo certi che dovrà essere completamente rivisto prima di farle prendere la strada. È una rara occasione per potersi permettere uno dei mezzi pionieristici del Gruppo B, a condizione di non avere eccessive pretese sulla sua storia agonistica. La 037 brillava grazie ad una leggerezza e maneggevolezza straordinarie. Fu grazie a lei che Lancia riuscì a vincere il titolo nel Campionato del Mondo Rally 1983. In questo, nel nome, si unisce alle leggende più belle di questa mitica categoria.