,

Le evoluzioni della Delta HF Integrale rally

Miki Biasion al Rally MonteCarlo 1987

È la storia di un successo del Made in Italy, di centinaia di vittorie sportive nei rally di ogni angolo del pianeta. Successi legati ad un periodo storico in cui si poteva fare tutto. In questo articolo ci concentriamo sulla Lancia Delta HF Integrali, inevitabilmente ed ineluttabilmente è legato da un doppio filo alle vittorie ottenute nei rally di tutto il mondo. Vittorie che l’hanno resa l’unica auto della storia ad aver vinto sei titoli mondiali consecutivi. Una storia che affonda le sue radici nella stagione 1985.

La storia della Lancia Delta da rally, in tutte le sue numerose varianti, dalla S4 al Deltone, è la storia di un successo tecnologico, costruttivo, progettuale, industriale e al contempo artigianale. È la storia di un successo del made in Italy, di centinaia di vittorie sportive nei rally di ogni angolo del pianeta.

Successi legati ad un periodo storico in cui si poteva fare tutto. E non per l’assenza di regolamenti, forse oggi ce ne sono troppe di regole, soprattutto inutili, ma semplicemente perché si viveva in un periodo in cui era più facile inventare. Era più ammesso eccedere. E così ci si ritrovava dai 600 cavalli della S4 e della 205 T16 ai milleuno dell’ultima Audi quattro S1.

Ovviamente, in questo articolo ci concentriamo sulla Lancia Delta HF Integrali, inevitabilmente ed ineluttabilmente è legato da un doppio filo alle vittorie ottenute nei rally di tutto il mondo. Vittorie che l’hanno resa l’unica auto della storia ad aver vinto sei titoli mondiali consecutivi. Una storia che affonda le sue radici nella stagione 1985, come scritto in un post precedente, anno in cui finalmente si vedono i frutti di quello che dal 1983 è diventato un imperativo categorico per la Casa italiana: vincere.

La storia della Lancia Delta HF 4WD parte dal 1987 con il debutto della HF 4WD nel Gruppo A. La berlinetta in versione corsa eroga inizialmente 240 cavalli per un peso di poco superiore ai 1100 chili, ma al termine della stagione arriva a toccare i 260 cavalli.

Il successo della vettura fu immediato. Già al debutto, al Rally Monte-Carlo, la Delta guidata da Miki Biasion si aggiudica il primo posto. Vittoria anche in Portogallo con Markku Alen, che bissa l’impresa all’Acropoli. Quell’anno la Lancia Delta si aggiudica i Rally Argentina, 1000 Laghi, Sanremo e Rac.

Piero Liatti e Luciano Tedeschini al Sanremo 1990 con la Delta HF
Piero Liatti e Luciano Tedeschini al Sanremo 1990 con la Delta HF

Vince il titolo Piloti con Juha Kankkunen e regala alla Lancia il titolo Costruttori. Al Salone dell’Automobile di Francoforte del settembre 1987 viene presentata la prima evoluzione della Delta HF 4WD, ribattezzata Delta HF Integrale. La vettura risulta aggiornata in alcuni particolari stilistici e meccanici. Esternamente la nuova versione si riconosce per i parafanghi allargati, il nuovo disegno di paraurti e minigonne, le nuove prese d’aria anteriori e sul cofano motore, i cerchi in lega da 15 pollici anziché da 14.

Per quanto concerne la parte meccanica, vengono migliorate sospensioni ed impianto frenante. La potenza del motore, 1995 centimetri cubici turbocompresso e dotato di intercooler, passa da 165 cavalli a 185. La versione da gara raggiunge invece i 300 cavalli dichiarati per 1100 chili di peso. Anche il 1988 è una stagione vittoriosa: la Lancia conquista il Mondiale Marche e con Miki Biasion quello Piloti, oltre all’Europeo con Fabrizio Tabaton e vari altri titoli nazionali.

Invece, nel 1989 scende in campo una versione rinnovata della Delta Integrale, la potenza sale a 200 cavalli per la versione stradale e circa 350 per quella da gara, nonostante i soli 300 cavalli dichiarati, con testata a 16 valvole, diversa ripartizione della coppia motrice, 47 per cento all’avantreno e 53 al retrotreno, impianto frenante potenziato, frizione, cambio e assetto modificati.

Diverso anche l’aspetto esterno della vettura, caratterizzato dal rigonfiamento sul cofano anteriore con nuove prese d’aria. Nello stesso periodo per i mercati esteri con più severe norme antinquinamento venne commercializzata una versione a 8 valvole dotata di catalizzatore e capace di “soli” 181 cavalli.

La vettura esordisce verso fine stagione nel WRC, a campionato ormai già virtualmente vinto dalla Lancia, trionfando al Rally di Sanremo con la coppia Biasion-Siviero, che si riconfermano campioni del mondo. Nel 1990 la Lancia Delta Integrale 16v continua a vincere e anche per quell’anno si aggiudica il Campionato del Mondo.

Successo bissato nel 1991 con la Delta Integrale Evoluzione che presenta un cofano motore ancor più bombato, parafanghi più larghi, nuove e più generose prese d’aria frontali, spoiler mobile che consente piccole regolazioni aerodinamiche e migliora la stabilità. Più consistenti gli interventi sulla meccanica: telaio, sospensioni, scatola guida, freni, sistema di scarico. Le carreggiate sono più larghe e così pure i cerchi ruota.

Alla conclusione di quell’anno, con la Delta Evoluzione vincitrice del titolo, il team Martini Racing, a cui la Lancia aveva delegato la gestione delle vetture per quella stagione, si ritira dal Mondiale Rally. Non conclude però la collaborazione con la Casa, dato che nel 1993 disputa il Campionato Italiano Rally con le medesime vetture. Nel 1992, la presenza delle Delta Evoluzione nella massima serie viene gestita in maniera privata dal Jolly Club, altro storico team satellite Lancia.

Nonostante l’ingaggio di un pilota del calibro di Carlos Sainz, l’arrivo del munifico sponsor Repsol ed un aggiornamento del motore, quasi 400 cavalli, la stagione si conclude con risultati molto deludenti, causati dalla mancanza di aggiornamenti tecnici sull’auto da parte della Lancia. Aggiornamenti necessari e vitali in uno sport tecnologico come quello dei rally.