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Shekhar Mehta: lo specialista del Safari Rally

Shekhar Mehta, Safari Rally 1979

La Lancia lo ingaggia dopo il suo primo successo nel rally keniota del 1973, che vincerà di nuovo nel 1979, quando conquista i suoi primi punti iridati, nel 1980, nel 1981, anno in cui chiude al quinto posto nel Mondiale Rally, e nel 1982. Il 1973 è, per Mehta, la stagione di debutto nel Campionato del Mondo Rally. Domina e vince il Safari con la Datsun 240Z navigato da Lofty Drews. Tra il 1979 e il 1982 si aggiudica di nuovo la competizione keniota altre quattro volte di fila con la Datsun Violet 160J. Il co-pilota è Mike Doughty.

Keniota di origini ugandesi Chandrashekhar, Shekhar Mehta è uno dei grandi specialisti del Safari Rally, corsa che vince cinque volte, di cui quattro consecutivamente, stabilendo un record assoluto. È uno dei piloti più regolari del Gruppo B e rappresenta uno dei migliori interpreti della specialità degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Nasce a Lugazi, in Uganda, il 20 giugno 1945. Nasce e cresce in una famiglia ricca. I Mehta sono commercianti, proprietari di piantagioni in Uganda.

È figlio di Khimji Mehta e nipote di Nanji Kalidas Mehta, rampollo del Gruppo Mehta. La sua famiglia nel 1972 fugge dal regime di Idi Amin in Kenya. Shekhar sposa la sua copilota Yvonne Pratt nel 1978, dopo un corteggiamento durato dieci anni e da questa unione nel 1980 nasce un figlio, Vijay. Inizia correre in alcune gare di velocità in salita a ventuno anni, al volante di una Bmw. È bravo e si fa notare. I dati ufficiali del Mondiale Rally dicono che, in carriera, vince “solo” cinque gare della serie iridata, il Safari.

La Lancia lo ingaggia dopo il suo primo successo nel rally keniota del 1973, che vincerà di nuovo nel 1979, quando conquista i suoi primi punti iridati, nel 1980, nel 1981, anno in cui chiude al quinto posto nel Mondiale Rally, e nel 1982. Il 1973 è, per Mehta, la stagione di debutto nel Campionato del Mondo Rally. Domina e vince il Safari con la Datsun 240Z navigato da Lofty Drews. Tra il 1979 e il 1982 si aggiudica di nuovo la competizione keniota altre quattro volte di fila con la Datsun Violet 160J. Il co-pilota è Mike Doughty.

Restando alla stagione 1973, si ritira in Marocco e in Finlandia. Si classifica trentasettesimo al Rac con la Datsun Sunny. L’anno successivo corre al Safari con la Lancia Fulvia HF e con Mike Doughty alle note. Chiude in undicesima posizione. Poi, a Sanremo, con la Lancia Beta, lui e Martin Holmes sono quarti. Nel 1975 ci riprova al Safari. È l’ultima gara con la Lancia Beta di Gruppo 4. A dettare le note c’è Mike Doughty. L’equipaggio si ritira per la rottura della sospensione.

In Marocco è al via con la Datsun 240Z. A navigarlo c’è Bob Bean. Chiudono al sesto posto. Al successivo Rally del Portogallo, sempre con la Datsun, ma con Yvonne Pratt come co-pilota, conclude al sesto posto. L’anno dopo ritenta al Safari, un altro ritiro, e poi riesce ad essere terzo all’Acropoli, con Henry Liddon. Nel 1977, lui e Mike Doughty ritentano la sorte al Safari. Un altro ritiro. Questa volta è il motore della Datsun a dare forfait.

Dalle Datsun alle Lancia Gruppo B

Nel 1978 disputa tre gare: Safari, Acropoli e Costa d’Avorio. Due ritiri nei rally africani e un altro splendido terzo posto in Grecia. Finalmente, nel 1979 rivince il Safari con la Datsun 160J. E per quell’anno non corre più altre gare, tanto grande è la soddisfazione. Nel 1980 partecipa a quattro gare iridate: Safari, Acropoli, Argentina e Costa d’Avorio. Vince il Safari, si ritira in Grecia per la rottura di una ruota, è quarto oltreoceano e si ritira in terra d’Africa a causa di un incidente.

L’anno dopo, alternandosi alla guida della 240Z e della 160J, partecipa a Safari, Acropoli, Argentina, Brasile e Costa d’Avorio. Vince il Safari per la terza volta consecutiva, è quinto in Grecia, secondo in Argentina, si ritira in Brasile perché si brucia la guarnizione della testata della sua vettura e sale sull’ultimo gradino del podio in Costa d’Avorio. Nel 1982 inanella la quarta vittoria di fila al Safari, è quarto all’Acropoli e poi si ritira in Nuova Zelanda e in Brasile. Questo è l’ultimo anno che disputa con vetture del Gruppo 4.

Dal 1983 arrivano le vetture di Gruppo B. Inizia male. Si ritira per rottura del motore della Nissan 240 RS al Safari. Con la stessa vettura è sesto all’Acropoli ed è quarto in Nuova Zelanda. Con la Audi quattro A2 è quarto in Argentina, dove l’Audi conquista i primi quattro posti. Il 1984 è la stagione in cui rimedia un quattordicesimo piazzamento con la Subaru Leone RX Gruppo A. Poi torna al volante della 240 RS e centra un quinto posto al Safari, un settimo all’Acropoli, un terzo in Costa d’Avorio e l’ottavo in Gran Bretagna.

Il 1985 si riapre all’insegna del Safari, dove si ritira a causa di un incidente quasi mortale. Disputa ancora l’Acropoli, dove è quarto, Nuova Zelanda, in cui si ritira perché è troppo indietro, e Argentina, dove fa suo un altro quarto posto. Al Safari del 1986 Mehta aiuta le Peugeot 205 T16 a vincere, anche se lui in questa occasione è solo ottavo. La sua gara iridata più recente è il Costa d’Avorio 1987, al termine del quale si piazza secondo assoluto.

In quell’annata, prima di ritirarsi partecipa al Safari e all’Acropoli, e in entrambi i rally spacca l’asse posteriore della Nissan 200 SX Gruppo A, al Colymbus, dove è quarto. A fine dice basta. Oltre alle cinque vittorie iridate, Mehta sale due volte sul secondo gradino del podio del WRC e quattro volte sul terzo, per un totale di undici podi. Appeso il casco al chiodo, decide di restare comunque nel rallismo internazionale rivestendo diversi ruoli dirigenziali all’interno della Fia, fino a diventare presidente della Commissione Rally. Muore a Londra il 12 aprile 2006 per problemi epatici. Soffre di epatite e di altre malattie legate alle complicazioni di questa malattia.