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Sainz e Aghini smarriscono la strada per MonteCarlo

Andrea Aghini, Rally di Montecarlo 1993

Un vero peccato: ora le due macchine saranno controllate a lungo. Un simile incidente non si verifica tanto facilmente ed il ds Claudio Bortoletto è deciso più che mai a chiarire i motivi di questa débàcle. La classifica, a questo punto, vede le Ford Escort di Delecour e Biasion in vetta con un vantaggio abissale su Auriol e Kankkunen (Toyota), mentre Sainz è staccato di 41′ da Delecour.

Domenica, maledetta domenica. L’avventura delle Lancia Delta del Jolly Club al 61° Rally di MonteCarlo si è interrotta durante l’ultima prova speciale della prima giornata di gara, la Pian de Vitrolles-Sigoyer di 18 chilometri. Entrambi i piloti, Carlos Sainz e Andrea Aghini, hanno capottato il 21 novembre 1993, a poche centinaia di metri uno dall’altro. Ma mentre la macchina di Aghini è finita sotto un ponte (indenne l’equipaggio), quella di Sainz ha concluso la prova su tre ruote ma con un distacco abissale.

Comunque, i responsabili del team hanno deciso che lo spagnolo sarà al via della seconda tappa con la macchina riparata nella notte. Finisce quindi nel modo peggiore per il team italiano la prima prova del Mondiale Rally 1993. E pensare che c’erano tutti i presupposti per una bella sfida a distanza con la Ford, la quale sembra aver ritrovato il gusto della vittoria con la coppia Delecour-Biasion e con una vettura, la Escort Cosworth, nuova di zecca e già dimostratasi molto competitiva.

Un vero peccato: ora le due macchine saranno controllate a lungo. Un simile incidente non si verifica tanto facilmente ed il ds Claudio Bortoletto è deciso più che mai a chiarire i motivi di questa débàcle. La classifica, a questo punto, vede le Ford Escort di Delecour e Biasion in vetta con un vantaggio abissale su Auriol e Kankkunen (Toyota), mentre Sainz è staccato di 41′ da Delecour.

Colpi di scena finali a parte, questa prima prova del mondiale ha messo in evidenza la ritrovata competitività della Ford. Dopo anni di brutte figure con la Sierra, la Casa di Boreham ha trovato forse l’arma vincente: la Escort Cosworth, piccola, compatta, veloce, in grado di gareggiare alla pari con la Delta. La fortuna della nuova vettura inglese sta forse nel telaio e nell’assetto.

La macchina, vista in prova, “balla” molto meno di tutte le altre e riesce a scaricare al suolo tutta la potenza del suo turbo Cosworth 16 valvole. Per contro, i nuovi regolamenti (larghezza limitata dei pneumatici e benzina senza piombo) sembrano creare problemi alla Delta, la quale non ha ancora trovato un assetto accettabile. Per quanto riguarda la Toyota, sembra di vedere un film già visto l’anno prima.

La vettura non era competitiva allora e non sembra competitiva nel 1993. I maligni dicono che se non è riuscito a capirla Sainz, non ci riusciranno neppure Auriol e Kankkunen. Quest’ultimo, tra l’altro, ha candidamente ammesso di pensare già al prossimo Rally di Svezia, dove spera di trovare la neve. In margine alla manifestazione monegasca, occorre segnalare i gravi problemi di sicurezza tornati alla ribalta dopo alcuni anni di relativa tranquillità. La mancanza di un numero adeguato di forze dell’ordine e “la continua invasione della sede stradale da parte della folla, rappresenta un pericolo costante”, ha scritto in una protesta ufficiale Ford Motosport, che gestisce le vetture di Delecour e Biasion.

Gli organizzatori hanno promesso di correre ai ripari, ma gli appelli di TV e radio non hanno permesso di salvare la vita a Jean Meunier, 73 anni, ricoverato ieri per fratture alla gamba sinistra. L’uomo, da tempo sofferente di cuore, nella notte è stato stroncato da infarto. Più fortunato un ragazzo di 21 anni che, caduto da un muro alto 5 metri, ha subito solo alcune lesioni. “Comunque alcuni spettatori sono pazzi – confermava anche Biasion –. Si buttano davanti all’auto e non ti permettono di vedere la strada. Non so cosa potrà accadere domani notte sul Turini”.

Infine, per quanto riguarda le cinque Fiat Cinquecento in gara, il miglior piazzamento è quello dell’equipaggio Viale-Tumaini (94°), seguito da Salvan-Mursia (109°), Gosselin-Lorthioir (115°), Scagnetti-Mantovani (120°) e Giudici-Bernacchini (124°).