,

Rally Elba 1975: il primo ”graffio” dell’Alfetta GT

Amilcare Ballestrieri, Rally Elba 1975

La gara si è risolta alle prime battute della seconda ed ultima tappa (molto oltre i 500 chilometri totali, poco più di 295 di prove speciali, in tutto 17). Andruet aveva lasciato Portoferraio in testa, seguito a 59 secondi da Ballestrieri e ad 1’27” da Bacchetti unico superstite della squadra di tre 124 allineate dalla Fiat Abarth. Il francese, nella prova speciale della Falconala – che apriva la lunga serie – è rimasto fermo per una ventina di minuti: si era staccato un morsetto della batteria ed un cavo era andato a massa facendo tacere il motore e spegnere le luci.

Un passo indietro nel tempo, di qualche decennio. Porto Ferraio, 19 aprile del 1975. L’Alfa Romeo conquista all’Elba la sua prima vittoria nel rally, settore sportivo in cui è tornata da pochi mesi. Le Alfetta GT di Ballestrieri-Gigli (foto di Fabrizio Longarini) e di Leo e Serena Pittoni hanno ottenuto una significativa doppietta, mentre Andruet-Biche sono giunti quarti. Roberto Cambiaghi, con un vecchio spider Fiat Abarth 124, si è inserito al terzo posto, provando a spezzare questa catena di rossi coupé milanesi. Ed ora Ballestrieri si trova al comando del Campionato Italiano e sale in terza posizione in quello Europeo, con 108 punti contro i 120 di Lampinen e i 200 di Verini.

Per l’Alfa Romeo, il Rally dell’Elba non poteva avere migliore conclusione. La Casa del Biscione vede premiati i suoi sforzi nel rally e Ballestrieri – pilota bravo quanto in alcune occasioni sfortunato – il suo lavoro, lungo e noioso ma utilissimo, di collaudatore. Il ligure ha messo a punto in pochi mesi, insieme con i tecnici dell’Autodelta, l’Alfetta GT rendendola competitiva, in particolare sui percorsi asfaltati.

“Sugli sterrati – raccontava Ballestrieri – siamo ancora inferiori alle 124 ma penso non sia troppo difficile portarci in parità. II nuovo motore a 16 valvole, con circa 230 cavalli, è pronto: dovremmo ottenere presto altre soddisfazioni”. All’Elba, Ballestrieri si è trovato il successo servito su un piatto d’argento, ma non è stata soltanto questione di fortuna (per una volta): il ligure era lì, pronto a coglierlo e, dopo, ha guidato con sapiente prudenza, per giungere sino in fondo. “Avevo il terrore – confessa – che succedesse un guaio, magari una sciocchezza, negli ultimi chilometri”.

In realtà, la gara si è risolta alle prime battute della seconda ed ultima tappa (molto oltre i 500 chilometri totali, poco più di 295 di prove speciali, in tutto 17). Andruet aveva lasciato Portoferraio in testa, seguito a 59 secondi da Ballestrieri e ad 1’27” da Bacchetti unico superstite della squadra di tre 124 allineate dalla Fiat Abarth. Il francese, nella prova speciale della Falconala – che apriva la lunga serie – è rimasto fermo per una ventina di minuti: si era staccato un morsetto della batteria ed un cavo era andato a massa facendo tacere il motore e spegnere le luci.

Andruet è ripartito senza speranze di successo, ma caparbiamente si è gettato in un serrato inseguimento, vincendo una dopo l’altra quasi tutte le “speciali” e riuscendo, appunto, a insediarsi al quarto posto. Una bella impresa. Bacchelli, dal canto suo, facendo valere la superiorità della sua vettura sugli sterrati, è balzato nuovamente al comando, superando Ballestrieri.

Dopo tre prove il giovane triestino aveva un minuto e due secondi sul ligure: poteva fermarlo solo qualche guaio. E così è stato. All’inizio della quarta prova speciale, quella di San Lorenzo, ha bruscamente ceduto un semiasse. Peccato, perché Bacchelli aveva disputato una eccellente gara e il suo attacco alle Alfette era stato bruciante e vincente. Solo 37 equipaggi su 109 hanno concluso la gara.

Per l’Abarth Fiat Rally, che all’Elba aveva dominato tante volte, è mancata stavolta la dote principale dei suoi spider: l’affidabilità. Neppure si ricordano nel clan torinese, da quanto tempo non piombava sulla squadra un momento così nero. Ma nelle corse ci sono I giorni brutti come quelli lieti. E la Fiat Abarth arrivava da tre successi consecutivi di Verini nell’Europeo. Nella sempre più interessante sfida con l’Alfa Romeo, questa è soltanto una battaglia perduta.

Classifica Assoluta Rally Elba 1975

1. Baliestrieri-Gigli (Alfa Romeo Alfetta GT) 6.47’54”; 2. Pittoni-Pittonì (Alfa Romeo Alfetta GT) a 10’51”; 3. R. Cambiaghi-Bertocci (Fiat Abarth 124) a 18’24”; 4. Andruet- Biche (Alfa Romeo Alfetta GT) a 20’44”; 5. Betti-Betti (Opel Ascona) a 21’42”; 6. Bray-Rudy (Opel Ascona) a 23’19”; 7. M. Cambiaghi-Combe (Porsche Carrera) a 24’38”; 8. Fagnola-Novarese (Alfa Romeo GTV) a 30’23”; 9. Ormezzano-Cartotto (Alfa Romeo Alfasud TI) a 31’23”; 10. Palikovic-Bartolini (Porsche Carrera) a 38’58”.

Classifica Campionato Europeo Rally dopo l’Elba

1. Verini (Fiat) p.ti 200; 2. Lampinen (Saab) 120; 3. Baliestrieri (Alfa Romeo) 108; 4. Coleman (Ford) 85.

Classifica Campionato Italiano Rally dopo l’Elba

1. Ballestrieri p.ti 34; 2. Betti 21; 3. Pinto (Lancia) 20; 4. Pregliasco (Lancia) 17; 5. De Eccher (Lancia) 15.