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RAC Rally 1998 e la fatidica (anzi, no) PS7 Silverstone

Silverstone è stato usato come prova speciale del Rac Rally

Era un periodo in cui la febbre dei rally stava raggiungendo di nuovo il suo apice in Europa e maggiormente in Gran Bretagna, dopo le leggendarie Gruppo B, grazie a Colin McRae, mentre Richard Burns cresceva rapidamente e correva incontro al titolo del 2001. In mezzo c’è un bellissimo Rac Rally 1998.

Silverstone è conosciuto quasi esclusivamente per la Formula 1, ma la sua storia affonda anche radici nei rally. Infatti, è stato sede delle prove speciali della prova britannica, Rac Rally 1997 e 1998, del Campionato del Mondo Rally alla fine degli anni Novanta. Era un periodo in cui la febbre dei rally stava raggiungendo di nuovo il suo apice nel Paese dopo le leggendarie Gruppo B grazie a Colin McRae, il primo campione del mondo rally britannico (1995 con Subaru e Pirelli), mentre Richard Burns cresceva rapidamente e correva incontro al titolo del 2001.

Il tracciato dell’autodromo di Silverstone apparve per la prima volta nel Rac Rally nel 1980, tornò nel 1989, poi nel 1997, 1998 e 1999. Fu inserito nel rally con una super prova speciale a superficie mista appositamente costruita e adiacente al circuito del GP F1 di Gran Bretagna, molto vicino alla curva Stowe.

Fu progettato con l’aiuto di Roger Clark e l’obiettivo era che questa breve PS fosse, come dicono gli inglesi, TV-friendly con due macchine che gareggiavano fianco a fianco in un simulacro di corse. Un po’ come poi Michèle Mouton ha fatto alla corsa dei campioni, o come gli organizzatori del Memorial Bettega hanno provato a fare al Motor Show di Bologna e come altre gare hanno poi riproposto negli decenni a venire…

Si pensava che, poco meno di due chilometri, avrebbero avuto solo effetti secondari sulla classifica, la PS era spettacolare e con un bel salto in una pozza artificiale. Eppure questa prova determinò il ritiro di Tommi Makinen e la successiva assegnazione del titolo iridato al finlandese (il terzo in carriera) che intanto stava tornando a casa con il “classico” muso di cemento.

Infatti, a Silverstone, nel primo pomeriggio del 22 novembre 1998, si stava svolgendo la PS7 del RAC, ultima gara del WRC 1998, due chilometri scarsi sul circuito. Tommi Makinen perde il controllo della Mitsubishi Lancer Evo VI su dell’olio perso da una storica che partiva in testa al rally. Troppi danni, titolo andato. Anzi no!

Mentre sta per salire sull’aereo che lo dovrebbe riportare in Finlandia, ripreso dalle telecamere con le pive nel sacco, riceve una chiamata: dall’altra parte del telefono, c’è Andrew Cowan. Gli dice che a Sainz è ”esploso” il motore della Corolla a 800 metri dalla fine dell’ultima prova speciale…

Si torna a Cheltenham a festeggiare, ormai senza tuta e con il solo giubbotto Ralliart, che tanti abbiamo sognato in quegli anni, e l’immancabile cappellino Michelin. Si stappa il Moet Chandon, quello riservato ai grandi piloti, e via a scrivere per la terza volta, consecutiva, il nome sull’albo d’oro dei campioni del mondo rally. Bella storia a lieto fine, da favola.

Tratto da 100 anni di Storie di Rally 1 – Marco Cariati