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Quando la Citroen DS 19 vinse la Liegi-Sofia-Liegi

citroen ds 19 liegi sofia liegi 1961

Sarebbe stato ragionevole aspettarsi il dominio di auto velocissime, come Porsche o Ferrari, oppure quello degli off-road come Jeep o Toyota, invece no: le tratte veloci erano compensate dalle mulattiere, se nelle prime le sportive di Stoccarda seminavano tutti, sulle seconde erano penalizzate dalla scarsa altezza da terra ed i fuoristrada le superavano agevolmente.

C’era un tempo in cui le competizioni rallistiche erano riservate alle vetture di serie, assolutamente identiche a quelle che gli automobilisti potevano acquistare nelle Concessionarie. Nessuna modifica era ammessa, neanche la più piccola, pena la squalifica della vettura o anche dell’intera scuderia. Se da un lato le gare erano meno spettacolari, dall’altro permettevano di valutare bene le qualità stradali delle auto dell’epoca.

Tra tutte le competizioni, nel periodo tra il 1950 e il 1970, le “maratone della strada” goderono di una particolare popolarità. Si trattava di corse massacranti, su percorsi lunghissimi (tipo quello della Wembley-Mexico o della Londra-Sidney) o su circuiti che attraversavano zone impervie, spesso addirittura prive di strade vere e proprie, che costringevano i concorrenti ad avventurarsi su piste costituite da mulattiere.

Sarebbe stato ragionevole aspettarsi il dominio di auto velocissime, come Porsche o Ferrari, oppure quello degli off-road come Jeep o Toyota, invece no: le tratte veloci erano compensate dalle mulattiere, se nelle prime le sportive di Stoccarda seminavano tutti, sulle seconde erano penalizzate dalla scarsa altezza da terra ed i fuoristrada le superavano agevolmente. L’equilibrio perfetto era rappresentato dalla sospensione idropneumatica della DS che permetteva alla grande berlina francese di restare incollata alla strada nei percorsi veloci e di sollevarsi maggiormente da terra sugli sterrati.

La conseguenza fu uno straordinario palmares fatto di vittorie assolute e di squadra delle ID e DS su tutti i tipi di percorso, con risultati sensazionali quando il gioco si faceva duro per la presenza di ghiaccio, fango o delle incredibili pietraie della ex-Jugoslavia. Come nel 1961, quando Citroën iscrisse quattro equipaggi alla più difficile delle gare continentali europee: la Liegi-Sofia-Liegi che partiva dal Belgio per attraversare la Jugoslavia e raggiungere la Bulgaria solo per tornare indietro fino al punto di partenza. Quell’anno, si correva dal 30 agosto al 9 settembre: dieci giorni di polvere, pietre e velocità, per gli equipaggi dell’Ecurie Paris di René Cotton.

Le 4 vetture erano assegnate a otto famosi rallisti:

  • DS19 numero di gara 31: equipaggio Bianchi Lucien – Harris Georges
  • ID19 numero di gara 48: equipaggio Neyret Bob – Terramorsi Jacques
  • DS19 numero di gara 57: equipaggio de Lageneste Roger – Burglin Pierre
  • La quarta DS19, affidata a René Trautmann fu costretta al ritiro da un ostacolo sul tracciato

La DS numero 31 arrivò a Liegi come prima assoluta, nel tempo record di 40 ore e 58 minuti di gara effettiva, con un distacco siderale sulla seconda classificata: la Porsche Carrera dell’equipaggio tedesco Walter e Wencher. La ID19 di Bob Neyret arrivò terza a poca distanza dalla Porsche, aggiudicando così a Citroën la Coppa Costruttori.

L’anno successivo l’exploit fu ripetuto, con altre tre DS nelle prime dieci auto classificate ed un’altra Coppa Costruttori. La lunga marcia della DS in competizione, iniziata in sordina nel ‘56 con la vittoria di categoria al Montecarlo, era solo all’inizio: la superiorità tecnica dello straordinario telaio dell’ammiraglia francese le avrebbe permesso exploit sensazionali su tutti i tipi di competizione, consentendole un ultimo eccezionale successo al Rally del Marocco del 1975, alcuni mesi dopo la fine della produzione!