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Progetti fermati: Lotus e la Talbot Horizon Gruppo B

talbot horizon gruppo b foto declan berridge

Talbot Lotus iniziò a lavorare su una Horizon, utilizzando il motore posteriore da 2174 cc Lotus e da 250 cavalli. Solo due prototipi sono stati costruiti prima che PSA fermasse il progetto e cancellasse ogni traccia di ambizione del marchio. Certo la decisione non fu sbagliata, dato che, all’interno di PSA, sia Citroen sia Peugeot, stavano sviluppando autonomamente le proprie auto da rally di Gruppo B.

Siamo nel 1979 quando viene fondato il marchio Talbot, che nasce dalle ceneri di Chrysler Europe e Rootese Simca. La casa madre, PSA, decise che la nuova divisione aveva bisogno di molta pubblicità dal motorsport per rafforzare la propria immagine anche nel campo del marketing. In Formula 1, PSA divenne lo sponsor principale del team Ligier, ribattezzato Talbot, mentre utilizzava i melodiosi (anche se piuttosto anziani) motori Matra V12 al posto dei Ford Cosworth DFV con cui Ligier aveva precedentemente condotto una campagna.

Il progetto di Formula 1 era stato un fallimento spettacolare e le vetture Talbot F1 avevano solo abbellito i circuiti del Mondiale per due stagioni. Invece, nei rally, Talbot aveva investito le proprie finanze nel progetto Sunbeam-Lotus, che era già stato sviluppato durante l’era Chrysler. E da qui iniziò lo sviluppo dell’auto da rally Gruppo 4, la Sunbeam-Lotus, che arrivò a vincere il titolo Costruttori nel Campionato del Mondo (WRC) del 1981 e che segnò un successo memorabile l’anno prima al RAC Rally, in cui spezzò così anni di dominio Ford.

Tuttavia, la Sunbeam non sarebbe rimasta in produzione dopo il 1981 e, dopo l’introduzione della Renault 5 Turbo a motore centrale, Talbot sapeva di dover lavorare su un’auto altrettanto spettacolare. Con i regolamenti del Gruppo B bisognava cambiare tutto.

Talbot aveva già iniziato a studiare un prototipo diverso per competere nella nuova categoria. Introdotta nel 1978, la Talbot Horizon con motore anteriore e trazione anteriore doveva essere la punta di diamante del Marchio, doveva essere esportata in tutta Europa e anche in Nord America per competere, doveva fare concorrenza, e quindi competere, con artisti del calibro della Ford Escort Mk III.

Nel 1981, l’Horizon era stata scelta del capo del team Talbot, Des O’Dell, come base per la futura auto da rally del Marchio nel Gruppo B. I nuovi regolamenti aprivano le porte a progetti ancora più specializzati rispetto a prima e riducevano i costi di produzione, richiedendo solo 200 esemplari da realizzare per l’omologazione. O’Dell ragionava sulla sua versione ideale di Talbot Gruppo B e si ispirava alla Renault 5 Turbo. La ricetta partì da lì: motore centrale e trazione posteriore.

lotus horizon gruppo b declan berridge
Talbot Horizon Gruppo B – foto Declan Berridge

La costruzione di un prototipo richiedeva il riutilizzo del motore dell’auto da rally in uscita poiché era già stato sviluppato e collaudato e forniva una traccia immediata. Quindi, Talbot, in collaborazione con Lotus, decise di orientarsi sulla Horizon. Il telaio dell’Horizon consentiva l’installazione longitudinale del propulsore.

Nel suo progetto iniziale, il motore Lotus tipo 911, pur essendo aspirato, era in grado di erogare 250 cavalli nelle specifiche da competizione. Gli ingegneri Lotus avevano un asso in più nella manica e hanno montato uno dei loro motori turbo tipo 910 del modello Turbo Esprit su un secondo prototipo Horizon, facendo lievitare la potenza del motore a oltre 300 cavalli.
La Horizon turbo sfoggiava un piccolo distintivo”turbo” senza pretese sul portellone posteriore.

I primi test sono stati effettuati da Stig Blomqvist prima del RAC Rally del 1981, che si correva a novembre. David Lapworth era l’altro pilota che aveva testato il prototipo della Lotus Horizon Gruppo B. “Era potentissima e pesava pochissimo, era molto veloce sui rettilinei, meno nelle curve, e soprattutto bisognava superare il turbo lag”. Non furono mai rese note le altre specifiche e neppure i materiali usati per la realizzazione dei prototipi, creazioni Lotus abbinate a parti Sunbeam, Horizon o Esprit modificate.

Durante una conferenza stampa tenuta a Londra subito dopo la fine della stagione 1981, PSA annunciò la fondazione di
Peugeot Talbot Sport (PTS), come braccio sportivo di Peugeot e Citroen, e un forte interesse verso i nuovi regolamenti FISA Gruppo B. Il caposquadra, JeanTodt, aveva delineato la nuova strategia con la creazione di un’auto a trazione integrale in Peugeot per un programma WRC completo volto a vincere ai massimi livelli.

Lo sviluppo del prototipo Talbot Horizon, infatti, fu interrotto immediatamente dopo, ma servì certamente come trampolino di lancio per la realizzazione della Peugeot 205 Turbo 16 campionessa del mondo. Quindi, nonostante quell’affermazione a sorpresa nel Campionato Costruttori del 1981, Talbot era destinata ad essere relegata all’entry level dei rally e del Gruppo B con la Samba Rallye.

La piccola Samba si rivelerà davvero molto competitiva nella sua classe B/9, ma ovviamente non potrà mai competere il successo assoluto. Tenendo conto dei grandi successi della 205 T16, è evidente che Peugeot Talbot Sport abbia preso la decisione appropriata quando decise di abbandonare la Horizon. O forse è vero che quella squadra avrebbe fatto vincere anche un ferro da stiro e che, alla fine, fu solo una questione di marketing…