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Nerina, il restomod S4 che fa impazzire l’America del nord

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L’hanno chiamata Nerina la Lancia Delta S4 Gruppo B in livrea total black, appena restaurata nel Torinese, che ora viene apprezzata sulle strade dell’America del nord dal suo nuovo proprietario. Quella che era nata come una S4 stradale è stata trasformata in un fantastico restomod, che porta la firma dei fratelli Baldi…

Tutto parte da una “semplice” idea, quella di modificare un’auto d’epoca con componenti moderne al fine di aumentarne l’usabilità e l’affidabilità. Solo che il lavoro riesce così bene che la vettura diventa un fenomeno atlantico. Come lo sarebbe, d’altronde, una Alfa Romeo Spider con componenti Alfaholics o una Porsche 911 di generazione 964 reiventata in modo estremo e radicale dai maniaci dei dettagli del Singer Vehicle Design in California.

Si tratta di un grosso affare, insomma, ma non di una novità: anche le auto sportive dell’era moderna non sfuggono ai restomod, basti guardare Prodrive e la sua Subaru Impreza completamente riprogettata, la P25, oppure le Subaru Impreza di Carlo Boroli, figurarsi se può sfuggire a questa “mania” la Delta S4, una delle vetture più amate della storia insieme ai suoi piloti, con in testa Henri Toivonen.

A volte, però, alcune di queste auto non hanno bisogno di essere reinventate. Come il caso di Nerina, un restomod iniziato circa 18 mesi fa, quando un facoltoso americano ha incaricato Girardo & Co di trasformare una Delta S4 stradale (telaio numero 138, per i nerd) in un’auto full-grass con specifica corsa del Gruppo B, che fosse conforme al Codice della Strada del New England.

Naturalmente, per intraprendere l’articolato progetto sono stati scelti i migliori specialisti italiani di auto da rally Lancia e gli ex-meccanici Lancia Martini Racing Elio e Giovanni Baldi. I gemelli carismatici e tremendamente appassionati operano a Torino, il che ha reso anche più facile documentare il processo di rivisitazione del Mito a quattro ruote.

L’obiettivo, fin dall’inizio di questo restauro, era semplice: rispettare l’autentica specifica del Gruppo B corretta per l’epoca era della massima importanza, ma dovevano essere fatte concessioni per modifiche ponderate e discrete che migliorassero la raffinatezza, la guidabilità e l’affidabilità su strada. Difficile, semmai, era solo centrarlo.

La sfida per la Delta S4 corsa – probabilmente la più estrema e tecnologicamente avanzata di tutte le armi da rally dell’era del Gruppo B – era semplicemente troppo allettante per Girardo e per i Baldi. Non poteva essere rifiutata.

Sono state apportate piccole modifiche che incorporano tecnologie moderne, ma sono sostanzialmente discrete e mai esterne, come il volante Scorpion. Per il resto, ciò che non era rotto, non è stato aggiustato. La Delta S4 Corsa ha già oltre 550 CV di suo. Ha un sistema di trazione integrale complicato al punto da fare venire le vertigini. E ha un “corpo” composito leggero come una piuma. Certo, l’interno è scarno e il motore è molto nervoso e scorbutico. Ma in che modo è diversa da una Ferrari F40? Beh, sono paragoni che non vanno fatti.

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Nerina, la Lancia S4 realizzata a Torino

La Delta S4 è esplosiva, esilarante e inebriante. Immaginatela poi, in perfetto stile italiano, caricata su un rimorchio a pianale dietro il furgone Iveco Lancia Martini Racing d’epoca, dei fratelli Baldi e ancora in servizio, e portata su una pista di go-kart nella provincia di Torino, requisita per il occasione.

Oh, e per coloro che si chiedono perché il nuovo proprietario di questa Lancia abbia optato per il nero, permetteteci di spiegare una cosa. Lo sviluppo del motore della S4 ha preceduto il completamento del telaio. Di conseguenza, il propulsore è stato installato su una Lancia 037 Rally rozzamente modificata. Questa specie di ibrido – francamente terrificante – tutto nero era stato soprannominato Mazinga. Questo nome è un’ode a quella!

Pochi giorni dopo l’atterraggio, Nerina aveva già percorso 200 miglia negli States con il suo nuovo proprietario bevendo mediamente un litro di carburante ogni 1-1,5 chilometri. Chi guida sulle strade del New England è avvisato: se nello specchietto retrovisore improvvisamente compaiono dei faretti penetranti, vale la pena accostare e godersi lo spettacolo.