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Quanti milioni vale la S4 telaio 215 di Toivonen

La storia di Henri Toivonen è appassionante, ma triste

Dopo il Rally di Monte-Carlo, il telaio 215 è stato utilizzato come riserva per Toivonen al Rally del Portogallo, per Alén al Tour de Corse e per Mikael Ericsson al Rally dell’Acropoli. Dopo la scomparsa del Gruppo B, il telaio 215 fu utilizzato da Illide Romagna per finire secondo nel Campionato Europeo di Autocross 1988, e primo l’anno successivo. La sua ultima apparizione pubblica fu come vettura da corsa per il Rally Alpi Orientali del 1990. Infine, il telaio 215 fu venduto a un collezionista giapponese.

Lancia Delta S4 telaio ZLA038AR000000215, nel lungo curriculum l’ultimo successo con Henri Toivonen e Sergio Cresto. La super star della Lancia, in asta a Londra da RM Sotheby’s nei primi giorni di novembre 2022 con una quotazione record in sterline compresa tra i 2 e i 2,6 milioni di euro, è stata battuta a 1,8 milioni di euro, 1.876.214 per la precisione. Nonostante Lancia abbia iniziato progressivamente e inesorabilmente a svanire dal mercato per non disturbare Fiat e Alfa Romeo, il marchio mantiene il valore grazie ad una lunga e ricca storia sportiva. Il lungo primato come Costruttore di maggior successo nella storia del Campionato del Mondo Rally parla per lei, nonostante non esista più una squadra ufficiale dalla fine del 1993. Senza dubbio, la Lancia più estrema mai prodotta è stata la Delta S4.

Il successo nei rally della Lancia ufficiale iniziò con la Fulvia, prima dell’arrivo dell’incredibile Stratos, appositamente costruita per correre e vincere. Dopo l’acquisizione del Gruppo Fiat, la Stratos si “suicidò” in quanto si trattava di una speciale di omologazione che assomigliava più a una Lamborghini Miura che a qualsiasi altro prodotto Lancia, e nel processo in cui si affermava nel mondo ha stroncato la Beta Coupé e la Fiat Abarth X1/9.

Per i rally, le attenzioni si spostarono sulla Fiat 131, con la Lancia dirottata in pista per diventare con successo due volte campionessa di classe nel Campionato del Mondo Sportscar con la Beta Montecarlo Gruppo 5. Durante questo periodo, però, la Stratos continuò a dare “problemi” perché vinceva ovunque anche nei rally internazionali, almeno fino all’introduzione del Gruppo B nel 1982.

La Rally 037 fu sviluppata con la Beta Montecarlo ed ebbe grande successo: portò alla Lancia un altro Campionato del Mondo Gruppo B nonostante la categoria fosse un passo avanti rispetto al Gruppo 4. Ciò che divenne sempre più evidente subito dopo il debutto della 037 fu che il programma Quattro di Audi aveva condannato a morte le auto da rally a due ruote motrici e che Lancia non poteva più stare a guardare. Era chiaro che per rimanere al top, gli ingegneri Lancia avrebbero dovuto tornare al tavolo di progettazione, cosa che fecero puntualmente nell’inverno 1982-1983 con la SE038. Con Cesare Fiorio, Sergio Limone e Giorgio Pianta, Lancia avrebbe potuto vincere qualsiasi sfida.

Il progetto SE038 era molto diverso da quello della 037. In primo luogo, il telaio tubolare, con l’idea che una tale struttura potesse essere riparata più facilmente a rally in corso. Il motore era completamente nuovo e aveva subito una riduzione di cilindrata a 1.759 cc per consentire un peso minimo ridotto come da regolamento Gruppo B. Lancia aveva testato il turbocompressore con la 037, ma considerava il turbo-lag un problema importante. Per combattere questo problema, gli uomini Lancia svilupparono uno straordinario sistema tra compressore e turbocompressore in modo che il compressore riducesse il ritardo del turbo ai bassi regimi e il turbocompressore gestisse il tutto a giri motore più alti. Era un concetto ingegnoso e, nonostante la riduzione della cilindrata, la potenza era aumentata a 480 cavalli.

Lancia Delta S4 telaio 215
Lancia Delta S4 telaio 215

Come con la 037, l’SE038 utilizzava il composito di Kevlar in tutta l’auto per mantenere il peso al minimo. Inoltre, la forma squadrata era stata ottimizzata per sviluppare quanto più carico aerodinamico possibile; non era bella, ma come con la 037, l’auto doveva assomigliare a una Lancia di serie, e quella era la Delta. Alla fine, l’SE038 fu ribattezzata Delta S4.

Lancia sapeva di dover superare i rivali dell’Audi e gli ingegneri torinesi conoscevano bene quella macchina, quindi si resero conto anche loro che dovevano lavorare sul differenziale centrale per ottenere il massimo senza compromettere la maneggevolezza. Il debutto nel WRC della Delta S4 al Lombard RAC Rally del 1985 fu un enorme successo con una indimenticabile doppietta per Toivonen-Wilson e Alén-Kivimäki, anche se aiutato in parte dal ritiro di un’Audi Quattro S1 E2.

Le speranze per la stagione 1986 riposte nella S4 erano alte, con i talenti Henri Toivonen e Markku Alén; entrambi erano potenziali campioni. La Delta S4 in foto, che ha telaio 215, è stata rifinita con i colori Martini per la gara di apertura del Campionato del Mondo Rally 1986, il leggendario Rallye Monte-Carlo. Henri Toivonen e il suo copilota Sergio Cresto si schierarono al via con il numero 7 sulle portiere e annichilirono la concorrenza con 1 minuto e 40 secondi di vantaggio sull’Audi di Röhrl, fino a quando, dopo la PS12, un signore si schiantò contro la vettura di Toivonen su un tratto di trasferimento.

Per molte auto questo sarebbe stato un incidente da fine rally: senza una ruota, con il telaio danneggiato e l’ammortizzatore anteriore distrutto. Le riparazioni effettuate lungo la strada hanno consentito alla S4 telaio 215 di arrivare alla PS successiva. In circa cinque brevi soste, Lancia Corse era riuscita a riparare l’auto. Il danno aveva fatto precipitare Toivonen al secondo posto assoluto. Sulla PS27, questa S4 aveva ritrovato una forma smagliante. Toivonen ha continuato a vincere prova dopo prova: solo Röhrl poteva competere e alla fine però Toivonen aveva oltre 4 minuti di vantaggio su Timo Salonen al secondo posto. Fu una vittoria stupenda che sembrava promettere il meglio per quella stagione nel Campionato del Mondo. Ma come tutti sappiamo non andò per il meglio.

interno s4 telaio 215
Interno S4 telaio 215

Dopo il Rallye di Monte-Carlo, il telaio 215 è stato utilizzato come riserva per Toivonen al Rally del Portogallo, per Alén al Tour de Corse e per Mikael Ericsson al Rally dell’Acropoli. Dopo la scomparsa del Gruppo B, il telaio 215 fu utilizzato da Illide Romagna e conclude al secondo posto il Campionato Europeo di Autocross 1988, che vince l’anno successivo. La sua ultima apparizione pubblica come vettura da corsa è stata il Rally Alpi Orientali del 1990.

Da qui, il telaio 215 è stato venduto a un collezionista giapponese. Nel 2013 questa Delta S4 è stata acquistata da un collezionista britannico, che l’ha importata dal Giappone nel Regno Unito, ed è entrata nella Gran Turismo Collection e da allora è stata curata dalla BGM Sport. Più recentemente ha fatto qualche apparizione al Goodwood Festival of Speed.

In seguito alla messa al bando del Gruppo B, diverse Delta S4 sono state condannate ad anni di “punizione”, ai margini delle competizioni come nel rallycross, che naturalmente ne hanno compromesso l’originalità. Questa Delta S4, presentata negli iconici colori Martini, invece, si è salvata ed è una delle sopravvissute più originali al mondo. Con una storia importantissima. Il Rallye-Monte Carlo del 1986 è ampiamente considerato come il punto culminante della venerata era del Gruppo B e probabilmente del WRC. Il significato storico del telaio 215 non è da sottovalutare e il valore sembra confermarlo.