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Memorial Bettega: 27 edizioni in nome di Attilio

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Nata per ricordare Bettega, la gara bolognese fino al 2011 ha regalato emozioni e spettacolo a piene mani. Lo scorso anno si è pensato che il Motor Show poteva farne a meno. Ma gli appassionati no.

Sono passati gli anni, i protagonisti, le vetture. Quello che non è mai cambiato è lo spettacolo, la voglia di esserci, di divertirsi. Nel 1985 si corse la prima edizione del Memorial Bettega nell’ambito del Motor Show di Bologna. Una gara nata per ricordare il rallysta trentino che aveva perso la vita nel maggio di quello stesso anno, in Corsica. Nel dicembre 1985 si correva con le Gruppo B, il fresco campione del mondo era Timo Salonen e la memoria di Attilio era molto forte.

Con gli anni, inevitabilmente, il ricambio generazionale ha contribuito a stemperare il ricordo del grande pilota di Molveno, lasciando immutata l’essenza della manifestazione, grandi piloti e vetture di prim’ordine che si inseguono nello stretto circuito terra-asfalto dell’Area 48. Tutto questo fino al 2011. Lo scorso dicembre l’appuntamento con il Memorial Bettega è saltato. I soliti problemi di questi tempi e qualche intoppo logistico hanno consigliato gli organizzatori a soprassedere. E adesso ci sentiamo tutti un po’ più soli.

Cos’è il Memorial Bettega

Il Memorial Bettega è una manifestazione automobilistica organizzata nel corso del Motor Show di Bologna, dedicata ad Attilio Bettega, pilota deceduto nel corso del Tour de Corse, quinta tappa del Campionato del mondo rally 1985. Si disputa il weekend finale della manifestazione. Consiste in una gara di rally su un circuito chiuso nell’Area 48 della Fiera di Bologna caratterizzato da un fondo misto asfalto-sterrato, ottenuto trasportando terra nel comprensorio fieristico per avere spettacolari salti da affrontare vicini alle tribune a disposizione del pubblico.

La competizione si svolge ad inseguimento su più manche, con due piloti in azione in contemporanea sullo stesso tracciato. Le posizioni di partenza sono distanti circa metà percorso l’una dall’altra, e vengono invertite nelle due manche così da dare ad entrambi le stesse possibilità. La somma dei tempi di percorrenza delle due manche determina la prestazione di ciascun pilota.

Il primo giorno i piloti vengono divisi in due gruppi e si affrontano tra loro per ottenere una classifica. Poi nel tardo pomeriggio i primi due di ogni gruppo si sfidano in notturna ad eliminazione in occasione del Trofeo Dante Salvay. La mattina del secondo giorno nuovo giro di sfide intra-girone, fino ad ottenere la classifica finale dei due gruppi. A quel punto nuovamente i primi due di ogni gruppo si sfidano con sfide ad eliminazione fino ad ottenere il vincitore della finale, che diventa il vincitore della manifestazione. La copertura televisiva da parte della RAI nelle prime edizioni ha dato adito all’idea delle prove-spettacolo ora presenti in tanti rally anche del Campionato del Mondo, cioè delle prove speciali più brevi ed adatte per la copertura televisiva e per spazi ristretti così da permettere al pubblico di assieparsi su delle tribune artificiali e poter godere di tutto lo spettacolo e non solo di quello di una serie di curve.

Nella prima edizione partecipò e vinse il neo-campione del mondo di rally Timo Salonen con la sua Peugeot 205 T16 di Gruppo B, alla seconda edizione la partecipazione fu ancora più qualificata con le Lancia Delta S4 e, negli anni seguenti, le Lancia di Gruppo A. Tanti i campioni del mondo che hanno corso il Memorial Bettega, oltre a Salonen nomi come Markku Alén, Miki Biasion, Juha Kankkunen, Colin McRae, Didier Auriol, Marcus Grönholm, Sébastien Ogier e Petter Solberg, poi tanti altri piloti internazionali attivi nel mondiale rally, italiani di alto livello e giovani promesse.

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Memorial Bettega

1985 – Tutti per Attilio

La figura del pilota trentino è molto presente nel ricordo di tutti. Per la prima corsa che si disputa in suo nome, si mobilitano tutti i big del rallysmo internazionale con il meglio della produzione automobilistica. Uno spettacolo vedere Henri Toivonen con la Ferrari 308 GTB, Jean Ragnotti con la R5 Maxi Turbo, Miki Biasion con la 037, Stig Blomqvist con l’Audi Quattro o la Metro 6R4 di Tony Pond. La finale propone la sfida del momento, Peugeot contro Lancia, 205 T16 contro Delta S4. Il successo nell’occasione è per il marchio francese, con Timo Salonen che batte Markku Alen nel derby finlandese.

1986 – Gli ultimi mostri

La stagione iridata si è conclusa e con essa sono andati in pensione i “mostri” del Gruppo B, che pochi mesi prima avevano preteso un nuovo tributo sulle maledette strade della Corsica. Il “catino” bolognese offre una delle ultime occasioni per vedere i piloti più forti al mondo con quelle auto. La finale è un duello tutto in famiglia tra le Delta S4 di Biasion e Alen. Vince il finlandese. In pista si erano visti anche Blomqvist con la Ford RS200, e Marc Duez con l’unica Gruppo B aspirata, la MG Metro.

1987 – Viva l’Italia

Le auto a due e quattro ruote motrici vengono per la prima volta distinte in due categorie differenti. Tra le integrali, ci sono le nuove Delta Gruppo A di Biasion e Kankkunen, le Mazda 323 di Salonen e Sundstrom, le Audi di Recalde e Ferjancz. Le auto italiane dettano ancora legge e in finale il risultato è perentorio. Biasion batte secco “KKK” e all’arrivo ha una dedica da fare: «Ho vinto per Attilio». Tra le due ruote motrici s’impone il tedesco Harald Demuth con la Mercedes 190, battendo in una combattuta finale il giovane Carlos Sainz con la Sierra “palettone”.

1988 – Il primo bis

Le Delta dominano sulle prove speciali del pianeta e non sono da meno nell’arena emiliana. Tre su quattro raggiungono le semifinali, dove l’iridato Biasion è superato da Alex Fiorio. Il driver torinese si deve poi arrendere ad Alen. “Grande attack” è il primo pilota ad ottenere il secondo successo nella manifestazione di fine anno. Tra le 2RM, Michele Rayneri vince la sfida tra Golf GTi con Harri Toivonen.

1989 – Sempre più Delta

Sempre, immancabilmente Delta. Il “dream team” Lancia piazza in finale i suoi due piloti di punta e questa volta a fare il bis è Miki Biasion, che supera il vecchio leone Markku Alen nel duello tra le “16V” rosse. Alle semifinali erano arrivati Per Eklund e David Llewellin, unico tra i quattro con una vettura “straniera” essendo della sfida con la Toyota Corolla.

1990 – Tris di primi

Sempre loro, ma per l’ultima volta. Sono ancora le Lancia Delta le vetture di riferimento nell’Area 48. Per la terza volta in quattro anni, Biasion da Bassano del Grappa mette tutti in riga. Suo avversario in finale è, come d’abitudine, un compagno di squadra: Juha Kankkunen. Si ferma in semifinale la Legacy di Alen. Auto di un marchio per il momento poco conosciuto, quella Subaru che avrebbe presto iniziato a farsi apprezzare proprio grazie ai successi rallystici. In semifinale si ferma anche Gianfranco Cunico, con la Sierra 4×4.

1991 – Doccia scozzese

Un anno che segna la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova era rallystica. La Lancia ha appena annunciato il ritiro come squadra ufficiale. A Bologna la finale oppone Colin McRae con la Legacy ufficiale e Cunico con la Sierra-Tamoil. È un tripudio di folla che elegge a beniamino proprio il pilota scozzese, per uno di quei gesti che, oltre ai successi sportivi, lo hanno reso grande. Dopo aver vinto la prima sfida con il vicentino, nella seconda tocca l’anteriore sinistra e completa la manche correndo su tre ruote. È l’apoteosi che accompagna il “folle” di Lanark al primo successo, insieme al marchio delle Pleiadi.

1992 – Ancora Colin

Il passaggio di consegne tra la regina di ieri e la protagonista di oggi viene sancito al Memorial Bettega. Colin McRae dà una bella lustrata alla sua stella, ottenendo il secondo successo personale e della Legacy. In finale ha avuto modo di battere con un secco tre a zero “KKK” e la Delta, quasi dei “reduci” oscurati dai “tondi” che lo scozzese regala al suo pubblico. Kankkunen e la gloriosa Lancia avevano però ancora avuto modo di mettere in riga l’altra Legacy del favorito Vatanen e il solito Cunico, sempre su Sierra. Il quarto semifinalista era stato Auriol, sull’ennesima Delta.

1993 – Arriva la Impreza

Ha appena debuttato nel Mondiale, fa man bassa nella finale bolognese. I rally hanno scoperto da poco la Impreza Gruppo A, Colin McRae con la sua terza vittoria consecutiva permette al pubblico italiano di approfondire la conoscenza, superando in finale la Escort di Cunico. Nei due gironi eliminatori si mette in mostra anche un giovane di belle speranze con la seconda Subaru. Un certo Richard Burns che riesce a farsi largo, fino a vincere la finale per il terzo posto su Fiorio.

1994 – Una prima per il decimo

La sfida motoristica del Motor Show arriva alla decima edizione aprendo una nuova era, quella di Andrea Navarra. Il giovane pilota romagnolo percorre pochi chilometri per spostarsi nella “capitale” emiliana ma intraprende così una strada ben più lunga e ricca di successi. A 23 anni deve superare una lunga trafila di sfide incrociate, gironi e prefinali, in cui si trova a lottare con Burns, Fiorio, Biasion, Thiry, Cunico, Delecour e Travaglia. Quanto basta per incassare una finale “fortunata” in cui il suo avversario Piero Liatti, come il cesenate al volante di una Subaru Impreza, ha prima un problema alla trasmissione e poi ha dovuto fare ricorso alla vettura “stropicciata” poco prima da Burns.

1995 – Navarra non cambia

Tutto uguale o quasi, ma che emozioni. Andrea Navarra si conferma a suo agio sul tracciato allestito nella fiera. Questa volta è al volante di una Celica-Grifone ed in finale si trova di fronte Burns con la Impreza Gruppo A ufficiale. Tre a due i parziali per il “nostro”, per una sfida vera e sentita, decisa per una manciata di centesimi all’ultima manche, con un arrivo in volata ed il cambio della Toyota rimasto senza marce alte. In semifinali erano arrivati Biasion e Liatti, anch’essi su Impreza.

Colin MCRae con la Subaru Impreza 555 al Memorial Bettega
Colin MCRae con la Subaru Impreza 555 al Memorial Bettega

1996 – Tre per tre

Tre, come i grandi. Andrea Navarra è sempre di più il padrone del Memorial Bettega e centra il suo terzo successo. Tre volte come Biasion, tre di fila come Colin McRae. Con la sua Subaru Impreza è il pilota che ottiene il maggior numero di punti nel girone eliminatorio, poi supera le Escort di Bruno Thiry in semifinale e dell’immancabile Cunico in finale. Il belga si toglie la soddisfazione di vincere la sfida per il terzo posto, davanti ad Alister McRae. Solo le briciole per Kankkunen e Delecour.

1997 – A testa in giù

A fermarlo non riescono gli avversari né lui stesso. Andrea Navarra fa poker di vittorie ma per chiudere al primo posto con la Impreza numero uno deve superare ostacoli ed avversari. Come il compagno di marca Piero Liatti, stella del team ufficiale e quell’anno vincitore del Montecarlo. I due si trovano contro in semifinale, quando il cesenate capotta giù dal ponte. Tutto perso? Neanche per idea. Riparte più forte di prima e in finale fa un sol boccone di Thomas Radstrom con la Celica.

1998 – L’ultimo iridato

Didier Auriol iscrive il proprio nome nell’albo d’oro della gara bolognese e lo fa portando per la prima volta al successo una WRC, la Toyota Corolla. Osservarlo in finale è una delizia. Vola di misura tra gomme e barriera ed in finale si dimostra più forte dello specialista Navarra, lasciandolo a secco. In semifinale erano arrivati Dallavilla e Aghini.

Mark Higgins batte Franco Cunico al Memorial Bettega 1999
Mark Higgins batte Franco Cunico al Memorial Bettega 1999

1999 – Mai dire Franco

Sempre presente, spesso in finale, mai vincitore. Il Memorial Bettega sembra stregato per Franco Cunico che arriva alla sfida decisiva al volante della Impreza WRC. A batterlo questa volta è l’inglese Mark Higgins. Vince con una Subaru privata, per un team messo insieme dall’amicizia. Alle semifinali si erano fermate la Corolla di Markko Martin e la Escort-Martini di Navarra. Per poco era stato subito eliminato Petter Solberg, mentre tra le due ruote motrici era stato esaltante Sebastien Loeb. Un francese che sapeva battersi con la Puma 1.600 contro le Kit due litri…

2000 – Gli specialisti

A vincere è ancora Mark Higgins con la Impreza della nizzarda Cilti e le “scarpe” Yokohama. In finale manifesta una certa superiorità sul “padrone di casa” Andrea Navarra con la Corolla-Grifone. Auto e piloti privati che relegano alla “finalina” le WRC ufficiali di Roman Kresta (Octavia) e Alister McRae (Accent). Gli occhi di tutti erano però per un altro fuoriclasse: Valentino Rossi. Il mago delle due ruote paga dazio alla maggiore esperienza dei rallysti ma si difende da par suo nel girone eliminatorio.

2001 – Vizi privati

L’edizione numero 17 va ancora ad un driver privato, addirittura all’ultimo degli ammessi. Non per questo Luca Cantamessa si sente in difficoltà. Non parte benissimo ma poi la sua è una bella cavalcata che gli permette di mettersi dietro in finale anche la Octavia ufficiale di Roman Kresta. Nelle semifinali si erano dovuti arrendere Bruno Thiry e Renato Travaglia. Navarra questa volta non riesce a superare il girone di qualificazione. Tra gli esclusi il redivivo Alen, Higgins, Schwarz, Aghini, Gardemeister, presente da diversi anni ma mai andato molto avanti, Valentino Rossi e Andreucci.

2002 – Questa è casa mia

Per quattro anni ha fatto divertire anche gli altri, ora Andrea Navarra vuole ribadire che il pilota ad aver vinto più volte il Memorial Bettega resta pur sempre lui. Lo fa conquistando il suo quinto successo, che ottiene con una WRC marchiata Aimont-Subaru Italia. Batte la stella iridata Petter Solberg con una Impreza che più ufficiale non si può. La sfida va in scena in semifinale, con un esito che non lascia spazio ad interpretazioni. In finale il cesenate fa un boccone della Focus di Janne Tuohino. Si ferma in semifinale Kresta, che nel girone di qualificazione aveva fatto meglio di Navarra. Subito fuori Gronholm, Thiry, Higgins, Cantamessa, Radstrom e Travaglia.

2003 – Meglio del campione

Le strade di Petter Solberg e Andrea Navarra si incrociano di nuovo. Il diritto di precedenza spetta ancora al “nostro” che supera il norvegese, neo campione del mondo. La sfida avviene in semifinale ed il vichingo potrebbe ben recriminare per i problemi di gomme che lo azzoppano. Lo scettro viene assegnato in una sfida tutta italiana, con Renato Travaglia e la 206 WRC che non riescono ad arginare la furia di Cesena. Terzo posto senza sfida per la Focus WRC di Mikko Hirvonen.

2004 – Ancora tu

Il pilota cesenate, laureatosi da poco campione italiano, sale sulla stessa Impreza WRC con cui aveva fatto faville nel Mondiale di Sardegna e “suona” tutti per la settima volta. E “tutti” sta per piloti del calibro di Marcus Gronholm con la 307 WRC, battuto in finale, e Colin McRae con un’altra Subaru World Rally Car, che si scontra con Navarra in semifinale. Due dei migliori piloti al mondo, che non riescono a conquistare neanche una manche.

2005 – In alto la cresta

Un nome nuovo nell’albo d’oro. È quello del valtellinese Gigi Galli, presentatosi nell’Area 48 con la Mitsubishi Lancer WRC. Lui e Valentino Rossi, con la Subaru ufficiale, infiammano i cuori degli appassionati per due giorni senza respiro. In semifinale Galli ha ragione, con un secco 2-0 di Piero Longhi, pure lui con l’Impreza WRC, mentre l’altra sfida vede prevalere a fatica Mark Higgins, Ford Focus WRC04, sul motociclista di Tavullia. La gara decisiva non ha storia, con l’italiano che s’impone con un secco 3-0.

2006 – La seconda volta

Abbandonata la Lancer WRC l’anno dopo “Gigetto” Galli si ripropone a Bologna con la Peugeot 307 WRC in un’edizione senza stelle di prim’ordine. In semifinale l’italiano regola con un classico 2-0 l’australiano della Subaru Chris Atkinson mentre l’altra sfida vede prevalere, con medesimo punteggio, Toni Gardemeister con la Citroën Xsara WRC contro il giovane Simone Campedelli (che s’aggiudicherà la terza piazza) sulla 206 WRC. In finale Galli ha la meglio per 3-1 sul finlandese.

2007 – Ritorno alla vita

È una gara importante, per Markko Martin, il Memorial Bettega edizione 2007. Segna il ritorno alle gare dopo l’incidente di due anni prima costato la vita al suo navigatore Michael Park. Con l’Impreza ufficiale in semifinale supera per 2-0 Campedelli, Peugeot 307 WRC, mentre dall’altra parte Gardemeister, pure lui su una vettura francese, ha la meglio sul belga François Duval con una Subaru-Aimont. Per decretare il vincitore tra Martin e Gardemeister bisogna ricorrere alla quinta sfida dove l’estone la spunta per un nonnulla. Da segnalare che con una Focus WRC, era in gara pure Alessandro, figlio di Attilio Bettega.

2008 – Aria di Spagna

Gronholm, ma anche Petter Solberg, il convalescente Galli dopo l’incidente in Germania, Duval e Dani Sordo. Tornano i bei nomi nell’Area 48, peccato che del finlandese due volte campione del mondo rimanga solo il nome perché offre una prestazione incolore. In semifinale primeggiano Sordo con la Citroën C4 WRC ufficiale che vince, per somma dei tempi, su Solberg con la Subaru e Galli con la Focus WRC-Stobart che, anche lui per la somma dei tempi, ha la meglio sul britannico Kris Meeke con la Citroën Xsara WRC. Nella gara decisiva Sordo e Galli pareggiano per 2-2 ma l’iberico ha la meglio – ancora – per somma dei tempi.

2009 – Mikko facile

Nozze d’argento per il Memorial Bettega che festeggia l’edizione numero 25. Non ha voluto mancare all’appuntamento il recordman Andrea Navarra, contro di lui Valentino Rossi, dopo due anni d’assenza, e gli scandinavi Marcus Gronholm, Mikko Hirvonen e Petter Solberg a cui s’aggiunge l’astro nascente Sebastien Ogier. Gli italiani fanno poca strada e le semifinali parlano straniero. In un duello tutto Citroën la C4 di Ogier batte la Xsara di Solberg solo per la somma dei tempi mentre Hirvonen, Focus WRC, con un secco 2-0 ha la meglio su Gronholm, Subaru Impreza WRC. Nella gara decisiva il finlandese supera il francese con un netto 3-1.

2010 – L’altro Seb

Ci sono tutti e due i fratelli Solberg a Bologna, contro di loro ancora Ogier, Hirvonen e Bugalski con una Xsara WRC. A Pedersoli, Re e Perico l’onore e l’onere di difendere i colori italiani. “Pede” riesce a vedere la semifinale ma con la sua Focus WRC soccombe per 2-0 nei confronti della C4 WRC di Petter, stesso risultato per Ogier su Hirvonen. In una finale tutta Citroën il francese s’impone per 3-1 sul norvegese.

2011 – Finalmente Petter

Petter Solberg si prende la rivincita nel 2011 vincendo alla sua ultima uscita con la Citroën DS3 WRC prima di passare alla Ford. Il norvegese deve fare del suo meglio per battere il coriaceo motociclista Andrea Dovizioso con la Fiesta WRC che alla fine cede solo per 3-2. In semifinale l’italiano aveva superato, per somma dei tempi, la Fiesta WRC di Latvala mentre Solberg, allo stesso modo, aveva avuto ragione della Mini WRC di Meeke.

Albo d’oro Memorial Bettega

  • 1985 Timo Salonen Peugeot 205 T16
  • 1986 Markku Alen Lancia Delta S4
  • 1987 Miki Biasion Lancia Delta 4WD
  • 1988 Markku Alen Lancia Delta Integrale
  • 1989 Miki Biasion Lancia Delta 16V
  • 1990 Miki Biasion Lancia Delta 16V
  • 1991 Colin McRae Subaru Legacy RS
  • 1992 Colin McRae Subaru Legacy RS
  • 1993 Colin McRae Subaru Impreza 555
  • 1994 Andrea Navarra Subaru Impreza 555
  • 1995 Andrea Navarra Toyota Celica GT-Four
  • 1996 Andrea Navarra Subaru Impreza WRX
  • 1997 Andrea Navarra Subaru Impreza WRX
  • 1998 Didier Auriol Toyota Corolla WRC
  • 1999 Mark Higgins Subaru Impreza WRC
  • 2000 Mark Higgins Subaru Impreza WRC
  • 2001 Luca Cantamessa Toyota Corolla WRC
  • 2002 Andrea Navarra Subaru Impreza WRC
  • 2003 Andrea Navarra Subaru Impreza WRC
  • 2004 Andrea Navarra Subaru Impreza WRC
  • 2005 Gigi Galli Mitsubishi Lancer WRC
  • 2006 Gigi Galli Peugeot 307 WRC
  • 2007 Markko Martin Subaru Impreza WRC
  • 2008 Dani Sordo Citroën C4 WRC
  • 2009 Mikko Hirvonen Ford Fiesta WRC
  • 2010 Sebastien Ogier Citroën C4 WRC
  • 2011 Petter Solberg Citroën DS3 WRC

Vincitori del Memorial Bettega

  • Andrea Navarra 7 successi
  • Colin McRae 3 successi
  • Miki Biasion 3 successi
  • Mark Higgins 2 successi
  • Markku Alen 2 successi
  • Gigi Galli 2 successi
  • Timo Salonen 1 successo
  • Didier Auriol 1 successo
  • Luca Cantamessa 1 successo
  • Markko Martin 1 successo
  • Dani Sordo 1 successo
  • Mikko Hirvonen 1 successo
  • Sebastien Ogier 1 successo
  • Petter Solberg 1 successo