Mazda 323 e le sue sorelle da rally: GTX e 4WD Turbo
La Mazda 323 4WD Turbo (denominata anche GTX in alcuni mercati) è una versione sportiva della Mazda 323 basata sulla quinta serie (sigla BF) prodotta dal 1986 al 1989, costruita con lo scopo di essere omologata per gareggiare nel Campionato del Mondo Rally.
La Mazda 323 GTX è l’ultima versione sportiva, in ordine di tempo, della Mazda 323 sesta serie (pianale BG) prodotta dal 1989 al 1994, evoluzione della precedente Mazda 323 4WD Turbo (GTX) prodotta dal 1986 al 1989 (pianale BF), prodotta con lo scopo di essere omologata per gareggiare nel Campionato del Mondo Rally. Pur mantenendo la stessa impostazione strutturale, le differenze rispetto alla precedente generazione sono sostanziali sia a livello estetico (grazie a un design più dolce e arrotondato, che le dona un aspetto più moderno) che meccanico (principalmente per l’aumento di cilindrata da 1,6l a 1,8l e per all’adozione di un differenziale centrale viscoso a slittamento limitato). Ha vinto il titolo mondiale Rally Gruppo N (PWRC) nel 1991 guidata dal pilota belga Grégoire De Mevius.
Il motore, che ha una cilindrata di 1840cm3 ed è dotato di distribuzione DOHC a 16 valvole (codice BPT, di base lo stesso motore utilizzato anche sulla Mazda MX-5), è dotato di turbocompressore IHI VJ21 raffreddato a liquido con intercooler aria/aria, sviluppa nella versione europea 163CV a 5500 gr/min e 216nm a 3000 gr/min che salgono a 180CV e 240nm nella versione giapponese grazie a una gestione elettronica meno restrittiva (all’epoca la benzina standard in Giappone aveva 100 ottani mentre in Europa aveva 95 ottani).
Il sistema di trazione integrale permanente è dotato di differenziale centrale viscoso a slittamento limitato, che permette una ripartizione della coppia tra gli assi anteriore-posteriore di 43%-57% in condizioni di massima aderenza e può arrivare fino a una ripartizione del 60%-40% in caso di perdita di aderenza. Il differenziale posteriore è anch’esso di tipo LSD, il cambio è a 5 marce.
Le sospensioni sono a 4 ruote indipendenti con schema McPherson all’anteriore e schema TTL (Twin Trapezoidal Link) al posteriore, i freni sono dotati di dischi da 256mm autoventilati all’anteriore e 250mm pieni al posteriore. Il gruppo ruota era composto da pneumatici 195/60 VR14 e cerchi in lega 14″x5,5J. Le scelte tecniche adottate, unite al corpo vettura compatto e leggero (in ordine di marcia 1.180 kg), garantivano prestazioni brillanti sia a livello motoristico (accelerazione da 0-100kmh in 7,8s e velocità massima di 210 km/h) che dinamico.

Mazda 323 4WD Turbo
La Mazda 323 4WD Turbo (denominata anche GTX in alcuni mercati) è una versione sportiva della Mazda 323 basata sulla quinta serie (sigla BF) prodotta dal 1986 al 1989, costruita con lo scopo di essere omologata per gareggiare nel Campionato del Mondo Rally. Quando la Mazda 323 4WD Turbo venne presentata nel 1986 Achim Warmbald, team manager del Mazda Rally Team Europe che all’epoca portava in gara una Mazda RX7 Gruppo B, intuì subito il potenziale della vettura in configurazione Gruppo A (in quel momento categoria minore) e cominciò a preparare una vettura per competere l’anno successivo.
Con la chiusura del Gruppo B quello stesso anno Mazda si trovò ad essere per la stagione 1987 l’unica casa automobilistica, insieme a Lancia con la Delta HF 4WD, ad avere un’auto dotata di motore turbo e trazione integrale adatta al regolamento del neo promosso Gruppo A, seppur con una cilindrata inferiore ai 2.0l consentiti dal regolamento per i motori turbo. La Mazda 323 4WD Turbo ha vinto 3 tappe mondiali (Rally di Svezia nel 1987, Rally di Monte Carlo e Nuova Zelanda nel 1989) in Gruppo A, mentre ha vinto il titolo mondiale Rally Gruppo N (PWRC) nel 1988 guidata dal pilota belga Pascal Gaban.
Il motore, che ha una cilindrata di 1597 cc ed è dotato di distribuzione DOHC a 16 valvole (codice B6T, di base lo stesso motore utilizzato anche sulla Mazda MX-5), è dotato di turbocompressore IHI VJ14 con intercooler aria/aria, sviluppa 15 0CV a 6000 gr/min e 190 nm a 5000 gr/min nel periodo 1986/1987, che scesero a 140 CV a 6000 gr/min e 185nm a 5000 gr/min in seguito all’adozione del catalizzatore nel periodo 1988/1989.
Il sistema di trazione integrale permanente è dotato di differenziale centrale libero, che permette una ripartizione della coppia tra gli assi anteriore-posteriore di 50%|50% in condizioni di massima aderenza e può arrivare fino a una ripartizione l’intera coppia motrice su un solo asse in caso di perdita di aderenza. In caso di necessità è possibile bloccare il differenziale centrale (con un pulsante nella plancia comandi del cruscotto), in modo che la coppia venga ripartita uniformemente su entrambi gli assi; il cambio è a 5 marce.
Le sospensioni sono a 4 ruote indipendenti con schema McPherson sia all’anteriore che al posteriore, i freni sono dotati di dischi da 260 mm autoventilati all’anteriore e 247mm pieni al posteriore. Il gruppo ruota era composto da pneumatici 185/60 VR14 e cerchi in lega 14″x5,5J. Le scelte tecniche adottate, unite al corpo vettura compatto e leggero (in ordine di marcia 1.110 kg), garantivano un’accelerazione da 0-100 km/h in 7,5 s e velocità massima di 205 km/h nonché una dinamica di guida molto efficace sia su asfalto che su fondi scivolosi.
Mazda 323 GTR
La storia della versione GTR, altra, massima, sublime espressione della Mazda 323, inizia nel 1987, quando la casa di Hiroshima schierò la nuova 323 4WD, messa a punto appositamente per partecipare al Mondiale Rally nel Gruppo A.
Spinta da un 4 cilindri in linea da 1.597 cc, la nuova arrivata non fece faville (a causa di un motore inferiore ai rivali e di un cambio cronicamente fragile) ma, grazie anche a piloti del calibro di Timo Salonen e Hannu Mikkola, riuscì a segnare qualche piazzamento importante, concludendo la sua carriera nel 1990 con tre vittorie e il terzo posto nel mondiale ‘89. La 323 4WD venne quindi sostituita dalla sua evoluzione diretta, la 323 GTX.
Più robusta e leggera, questa si mostrò fin da subito migliore rispetto alla precedente, portandosi a casa diversi Mondiali Gruppo N, grazie alle gesta di Alex Fassina, figlio del mitico Tony Fassina. Se le prime serie della GTX avevano lo stesso 1.600 cc della 323 4WD, a partire dalla fine del 1989, Mazda dotò l’auto di un 1.840 cc da 166 cv a 5.500 giri e oltre 220 Nm di coppia massima, tutti a spingere una vettura che pesa appena 1.175 kg. La potenza è scaricata sulle 4 ruote attraverso un semplice ma affidabile sistema di trazione integrale, dotato di un differenziale centrale a giunto viscoso Ferguson e di un differenziale LSD posteriore anche lui di tipo viscoso, mentre il differenziale anteriore è aperto.
L’auto è infine appoggiata su un raffinato schema sospensivo con ruote indipendenti all’anteriore e multi-link al posteriore. La GTX era tutto qui, una anonima due volumi dalla meccanica eccelsa che, se messa a punto doverosamente, poteva dare del filo da torcere a molte delle più potenti (ma anche pesanti) due litri dell’epoca. Nel 1992 infine la 323 GTX diventò 323 GTR, immediatamente riconoscibile dall’immenso paraurti anteriore, utile per ospitare l’intercooler e i due fari supplementari (che nella vettura da corsa diventavano prese d’aria per i freni) e gli sfoghi dell’aria sul cofano, necessari per scaricare il grande calore generato dal motore Mazda. Le modifiche però non furono solo estetiche: il motore da 1.840 cc era sovralimentato da una turbina IHI VJ-23 raffreddata a liquido che girava su cuscinetti per un totale di 185 cv a 6.000 giri. Oltre a questo l’auto venne ribassata di circa 10 mm, vennero aggiunte nuove barre antirollio e nuovi cerchioni da 15” su mozzi con 5 bulloni al posto dei canonici 4.