Mauto, ecco il Museo dell’Automobile di Torino

Facciata Mauto - Museo dell'Automobile del 1960

Nel percorso ”classico” del Museo dell’Automobile viene raccontata la storia dell’automobile, la trasformazione da mezzo di trasporto a oggetto di culto, dalle origini fino all’evoluzione contemporanea del pensiero creativo: attraverso l’evoluzione dell’auto sono analizzati i passaggi epocali della società.

Il Museo Nazionale dell’Automobile – Mauto – è tra i più antichi del suo genere: nasce infatti nel 1933, con una prima esposizione di vetture storiche ideata da due pionieri del motorismo nazionale, Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia. Fu Carlo Biscaretti di Ruffia (figlio di Roberto), aristocratico torinese nato nel 1879, a concepirlo, idearlo, radunarne la collezione iniziale, battersi per farlo nascere e adoperarsi tutta la vita per dargli una sede dignitosa.

Aperto al pubblico nell’autunno del 1960 nella sede progettata dall’architetto Amedeo Albertini, fu completamente rinnovato e ampliato in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia su progetto dell’architetto Cino Zucchi. Nel 2011 il Mauto riapre, dopo quattro anni di chiusura, con il nuovo percorso allestito dallo scenografo franco-svizzero François Confino, che valorizza in modo efficace la straordinaria collezione di automobili: due anni dopo il Times lo annovera tra i 50 musei più belli al mondo.

Nel percorso viene raccontata la storia dell’automobile, la trasformazione da mezzo di trasporto a oggetto di culto, dalle origini fino all’evoluzione contemporanea del pensiero creativo: attraverso l’evoluzione dell’auto sono analizzati i passaggi epocali della società.

Il Mauto è un percorso espositivo permanente che ospita un’imponente collezione: si trovano in mostra circa 150 vetture, cui si aggiungono le vetture in prestito temporaneo. Le rimanenti 60 vetture della collezione sono conservate in uno spazio interrato, denominato “Open Garage”, accessibile solo su prenotazione. A completare il percorso museale, l’area mostre, in cui si ospitano esposizioni temporanee di approfondimento.

La superficie museale di circa venti mila metri quadrati accoglie ogni anno oltre 200 mila visitatori. Oltre al percorso permanente, comprende altre importanti attività: prima fra tutte, il Centro di Documentazione, che raccoglie documenti originali relativi a vetture, personaggi, eventi che hanno fatto la storia dell’automobile: in particolare, la Biblioteca annovera 9.000 monografie, di cui circa il 50% posseduto in esclusiva; l’Emeroteca costituisce un piccolo tesoro in cui sono conservate 800 testate di argomento automobilistico, in tutte le lingue del mondo, di cui 195 possedute soltanto dal Mauto. Inoltre, fa parte della Biblioteca anche un piccolo ma prezioso fondo di libri antichi, che custodisce al suo interno delle vere rarità sulla storia della meccanica, della fisica e delle scienze tra il Cinquecento e l’Ottocento

inaugurazione mauto 1960

Sono inoltre presenti il Centro Educational, che propone attività per scuole di ogni ordine e grado e che ha riconfigurato la sua offerta con un focus sui percorsi per le scuole secondarie di secondo grado, per le università scientifiche (Politecnico) e per le scuole di design; e il Centro Congressi, che ospita eventi, conferenze e convegni.

Il Museo ha avviato anche il proprio Centro di Restauro, che svolge attività di manutenzione ordinaria e straordinaria per le vetture della collezione, attenendosi alla metodologia scientifica in fase diagnostica e ai criteri di restauro conservativo negli interventi funzionali. Il Centro di Restauro supervisiona e coordina una rete di officine e specialisti del settore, che operano in collaborazione con il Museo applicando la metodologia sopra descritta e con il supporto del Centro di Documentazione. Collabora con il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e svolge attività di formazione specifica.

Al primo piano del Museo dell’Automobile si trova il Centro Congressi “Carlo Biscaretti di Ruffia”: uno spazio moderno costituito da due sale attrezzate di diversa capienza e da spazi versatili e multifunzionali, ricchi di fascino e versatili, rendono il Museo dell’Automobile la location adatta ad accogliere eventi di vario tipo: congressi e serate di gala. La Piazza è uno degli spazi più suggestivi del Mauto. È una grande corte interna coperta, frutto della ristrutturazione architettonica del 2011: il vecchio cortile con giardino è stato chiuso per farne uno spazio nuovo, estremamente avveniristico.

Con una superficie di circa 1.000 mq, può ospitare fino a 500 persone ed eventi di ogni genere: premiazioni, presentazioni, concerti, cene di gala, sfilate, rappresentazioni… A qualsiasi tipologia di evento è inoltre possibile abbinare la visita al Museo, che diventa un luogo di incontro privilegiato, immerso nelle suggestioni di una collezione unica al mondo.

the golden age of rally
The Golden Age Of Rally

La collezione del Museo dell’Automobile

Il Museo dell’Automobile di Torino vanta una tra le collezioni più rare e interessanti nel suo genere, con oltre 200 vetture originali di 80 marche provenienti da tutto il mondo. Il nucleo più antico della collezione è legato alla storia del suo fondatore, Carlo Biscaretti di Ruffia, che con entusiasmo e determinazione radunò vetture, telai e motori. Le vetture esposte rappresentano creatività, eccellenza tecnica e sapienza manifatturiera ma altrettanto importanti sono le storie legate a ogni pezzo della collezione, ciascuno protagonista di una conquista storica, sportiva, sociale o di costume: il percorso espositivo ripercorre la continua evoluzione dell’automobile, raccontando progetti realizzati con successo (o conclusi con un insuccesso), risultato della grande passione per il progresso che ha spinto costruttori, imprenditori e piloti a puntare sul mezzo di trasporto simbolo del Novecento.

Al Mauto, ogni visitatore può andare alla scoperta di queste storie a partire dal visionario progetto del genio del Rinascimento Leonardo da Vinci, per proseguire con i primi esperimenti delle carrozze a vapore ottocentesche e le eleganti vetturette di inizio Novecento, che hanno visto l’affermazione di un motore tra tutti, quello a scoppio, simbolo assoluto della continua tensione dell’uomo verso la velocità. Decennio dopo decennio aerodinamica, tecnologia e continue innovazioni conducono il visitatore fino ai progetti del futuro, alla ricerca di un mondo sostenibile grazie anche a giovani sperimentazioni. Ma non solo.

Uno spazio di circa 2.000 mq situato al piano interrato del museo, un vero e proprio caveau – visitabile su prenotazione – nel quale sono custodite circa settanta meravigliose vetture che qui vengono restaurate e conservate, oltre che osservate e studiate. Dalla Décauville 3 1/2 HP che alla velocità media di 28 km/h vinse nel 1989 la Parigi- Amsterdam-Parigi alla prima utilitaria Peugeot “Bébé” AG, dalla spider Opel 5/12 HP del 1912 alla lussuosa limousine Lancia Theta dotata dei primi servizi elettrici incorporati e carrozzeria made in Torino, il Garage ospita un piccolo tesoro di veicoli disposti in ordine cronologico, pronti per essere esposti o in fase di restauro. L’Open Garage non è incluso nel percorso di visita del museo e attualmente non risulta accessibile a persone con mobilità ridotta. E poi ci sono le mostre temporanee, come The Golden Age of Rally, una delle mostre di maggiore successo mediatico della storia.

Il centro restauro del Mauto per conservare

Inaugurato nel 2016, il Centro di Restauro è la sezione finalizzata alla conservazione e alla valorizzazione del prezioso patrimonio del Mauto. Il Centro di Restauro associa alle tradizionali tecniche per il ripristino delle automobili d’epoca, le più avanzate metodologie applicate alle opere d’arte; svolge e supervisiona le operazioni di prevenzione e conservazione sulle vetture della collezione del Mauto e su quelle di enti esterni, attenendosi ai criteri di restauro conservativo, per preservare l’autenticità dei veicoli.

Al fine di divulgare il metodo conservativo, vengono svolte attività didattiche e di formazione, che rendono maggiormente accessibili le competenze professionali nell’ambito del restauro, della ricerca e delle analisi scientifiche. Scuole, privati e professionisti possono in questo modo approfondire gli strumenti di valutazione necessari per un approccio critico alla conservazione dell’automobile.