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Mauro Pregliasco: gran pilota e gran signore

Il battesimo di Mauro Pregliasco con la Grifone

Dopo un lungo periodo di assenza dalle gare a giugno del 1977 Mauro Pregliasco torna al volante della Stratos al Rally di San Giacomo quando il Campionato è già iniziato da quattro gare, ma nonostante questo grazie alle vittorie al San Giacomo, al 4 Regioni al Piacenza e al Liburna ed un terzo e un secondo posto rispettivamente al Rally del Gargano e al Liburna, riesce comunque a vincere il campionato Italiano. La stagione termina con la partecipazione al rally mondiale di Sanremo, dove giunge quarto assoluto e primo delle quattro vetture Lancia che prendono il via.

Mauro Pregliasco nasce in provincia di Savona e precisamente a Millesimo l’undici dicembre 1944, il suo esordio da pilota avviene disputando gare in salita a bordo di una Fiat 850 nel 1969. L’anno seguente debutta nei rally a bordo di una Lancia Fulvia HF 1600, nel 1972 vince la sua prima gara, il rally di Pistoia e sempre nello stesso anno vince il campionato italiano di autocross sempre al volante di una Fulvia HF, meritandosi il posto di pilota ufficiale Lancia.

Nel 1974 alla guida di una Lancia Beta giunge secondo dietro alla Lancia Stratos di “Lele” Pinto al rally Targa Florio. Nel 1976 gli viene affidata la mitica Lancia Stratos, il suo debutto a bordo della bete-à-gagner avviene sempre in Sicilia. La stagione risulta però essere sfortunata, colleziona diversi ritiri, al rally dell’isola d’Elba, al 4 Regioni, al rally mondiale dell’Acropoli in Grecia, in tutte le tre gare al momento del ritiro Pregliasco era in testa. Il 1976 per Mauro si conclude in maniera tracica, durante la prima prova speciale del rally delle Valli Piacentine, la Stratos di Mauro Preglisco e Angelo Garzoglio va a sbattere contro un paraccaro di pietra, la vettura a causa della fuoriuscita della benzina dal bocchettone del serbatoio prende fuoco e finisce la sua corsa in una scarpata.

Pregliasco non riesce ad uscire dalla vettura a causa della porta bloccata e sviene, Garzoglio invece trova modo di uscire e quando si accorge che Mauro è rimasto all’interno della vettura, non esita nonostante le fiamme a rientrare in macchina e a metterlo in salvo.Questo gesto eroico però costa la vita ad Angelo che qualche giorno dopo il terribile incidente muore a causa delle ustioni riportate.

Dopo un lungo periodo di assenza dalle gare a giugno del 1977 Pregliasco torna al volante della Stratos al rally di San Giacomo quando il campionato è già iniziato da 4 gare ma nonostante questo grazie alle vittorie al San Giacomo, al 4 Regioni al Piacenza e al Liburna ed un terzo e un secondo posto rispettivamente al rally del Gargano e al Liburna, riesce comunque a vincere il campionato Italiano. La stagione termina con la partecipazione al rally mondiale di Sanremo, dove giunge 4° assoluto e primo delle 4 vetture Lancia che prendono il via.

A fine stagione la decisione di unire il reparto corse della Fiat e quello della Lancia porta allo sfoltimento del parco dei piloti, restano a piedi Mauro Pregliasco e Raffaele Pinto, questa decisione lascia molto amareggiato Pregliasco. Nel mese di dicembre 1977 a Palermo, Pregliasco viene premiato come il pilota italiano più popolare ed incontra l’Ing. Chiti, grazie al quale qualche mese più tardi diventa pilota ufficiale Alfa Romeo. Nel 1978 a Pregliasco viene affidata un Alfetta GTV Gruppo 2 con la quale vince il titolo Turismo Gruppo 2, sconfiggendo le Opel, allora considerate imbattibili.

Quel Targa Florio in cui il Prete non riesce ad evitare Vuda
Quel Targa Florio in cui il Prete non riesce ad evitare Vuda

Nel 1980 a Pregliasco viene affidata la debuttante Alfetta GTV sovralimentata con la quale prende il via al Rally della Costa Brava classificandosi 3° assoluto. Al Rally Targa Florio Pregliasco, in lotta serratissima con il leader della gara, Vudafieri su 131 Abarth, uscì di strada proprio a causa della precedente uscita del suo avversario la cui 131 ostruiva il passaggio. In Sardegna il motore della vettura di Pregliasco ammutolì per problemi alla centralina. All’Elba di nuovo altri problemi all’impianto di aspirazione.

Poi grande rimonta di Pregliasco fino in terza posizione. Ma durante una prova speciale la sua macchina prese fuoco. A quel punto della stagione, la Turbodelta continuava ad avere problemi di ogni genere. Si rompeva di tutto. AI Sabbie d’Oro, in Bulgaria, stessa sorte, con la Turbodelta di Pregliasco fermo per un sassolino entrato nella turbina. Al team Alfa sembrava di aver toccato il fondo e invece la Turbodelta era pronta per la prima e purtroppo unica grande vittoria.

Al Rally del Danubio, in Romania, il successo arrivò quasi per sbaglio: il motore della vettura di Pregliasco non andava per problemi di elettronica e il ritiro era ormai vicino. Ma fortunatamente i meccanici Autodelta sbagliando strada incrociarono Pregliasco in difficoltà proprio dove non avrebbero dovuto esserci. Ripararono il guasto e vinse! Il seguito della stagione vede Pregliasco ancora al ritiro al Rally di Ypres, in Belgio, nel rally successivo, in Polonia la rottura di un tubo dell’olio lo ferma quando era secondo.

Al “Liburna” Pregliasco al comando, poi secondo a un soffio dal fortissimo “Tony”, prima di essere fermato dalla rottura di un semiasse. Al Rally di Sanremo, Pregliasco ebbe un’avaria alla pompa della benzina quando occupava la quarta posizione. Nel 1981 dopo il terzo posto di Verini e il quinto di Pregliasco a San Marino, le Turbodelta concludono la loro carriera con un doppio ritiro al Rally di Monza. Pregliasco, in testa, rompe il motore e Verini sbatte fuori quando è primo.

Poi l’Alfa Romeo, già impegnata a fondo in F.1, da’ l’annuncio dello stop ai rally.Sempre nel 1981 Pregliasco arriva secondo al Regioni e primo al Giro di Sicilia a bordo di una Porsche Carrera. nel 1982 entra a far parte della squadra corse della Ford Italia dove rimane sino al 1984. Nel 1985 diventa pilota ufficiale della Lancia West Team vincendo a bordo di una 037 il Challenge Trident, successo bissato anche l’anno seguente. Nel 1987 vince le sue due ultime gare e annuncia il ritiro alle corse.

I successi per Pregliasco non vengono solo dalle gare, nel 1982 la CSAI gli affida l’incarico di istruttore federale rally, dal 1982 al 1984 dirige a Livigno una scuola di pilotaggio su ghiaccio prima per la Talbot e poi per la Ford. Nel 1986 gli viene chiesta consulenza tecnica per le riprese dello sceneggiato televisivo “Rally”. Nel 1987 fonda la società “Astra srl” operante nel settore motoristico e alla quale nel 1991 l’Abarth sceglie come partner per la sperimentazione di nuove soluzioni tecniche, tra le quali la telemetria nei rally e l’impiego di differenziali a controllo elettronico.