Mariella Mengozzi: la Direttrice della storia dei motori
Originaria di Forlì, in Emilia-Romagna, un passato da dirigente in Gft (storica azienda d’abbigliamento torinese), Disney e Ferrari. Per il Cavallino rampante si è occupata di Marketing e Pianificazione Strategica ed è stata direttrice della business unit Maranello Experience che comprende il Museo Ferrari di Maranello.
Era approdata al Mauto nel 2018, dopo una selezione che aveva riguardato 58 candidati. Anche grazie alla sua guida, il Museo dell’Auto ha ottenuto una buona visibilità internazionale, tanto da essere citato anche dal New York Times. “Il nostro lavoro è fare del Mauto un luogo di cultura, attraente per un pubblico vasto, non solo degli appassionati di motori”, aveva commentato la direttrice in quell’occasione. Mariella Mengozzi si era ammalata a novembre, proprio negli ultimi mesi del suo mandato. In primavera, infatti, il Museo dell’Auto ha aperto il bando per la ricerca del nuovo direttore.
Aveva 60 anni. È stata la prima donna alla guida del “Mauto”. Nata a Forlì, dopo la laurea in Giurisprudenza e il master in gestione aziendale conseguiti a Bologna, Mariella Mengozzi ha iniziato la sua carriera professionale nell’area Marketing del gruppo GFT di Torino, dove è diventata poi Sales Manager per la linea di abbigliamento femminile Chiara Boni. Successivamente ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in aziende internazionali come Walt Disney e Ferrari, dove è rimasta complessivamente 12 anni.
Per la Casa di Maranello si è occupata di marketing e pianificazione strategica , da ultimo, della direzione dell’unità “Maranello Experience”, che comprende il Museo Ferrari di Maranello e i Factory Tours. Grazie alla esperienza maturata nel settore automotive, Mariella ha coordinato l’evento celebrativo del 50° anniversario di Automobili Lamborghini e l’ “Ayrton Senna Tribute: 1994-2014” a Imola, per approdare infine come CEO in Quintessence Yachts BV, società olandese licenziataria del marchio Aston Martin per il comparto nautico. Da maggio 2018 è stata direttore del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino.
“Una manager competente, seria, apprezzata in tutta Italia e in campo internazionale, figura fondamentale, a tratti insostituibile. Prima donna alla guida del Museo, ha svolto il suo lavoro con passione, energia e ottimismo anche nei momenti più critici come quelli legati alla pandemia. Il suo impegno costante e il suo contributo innovativo hanno portato a chiudere il 2022 con un eccezionale risultato in termini di visitatori e qualità delle iniziative. Mariella Mengozzi era una donna tenace e determinata che non ha tralasciato i suoi impegni al museo neanche negli ultimi mesi, nonostante il male che la affliggeva”, dichiara lo staff del Mauto.
“La scomparsa di Mariella Mengozzi è una grandissima perdita per il Mauto, per Torino e per la cultura italiana dell’automobile – aggiunge Benedetto Camerana, Presidente del Mauto -. E non di meno, sotto il profilo umano e personale, per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di lavorare con Mariella. E in particolare per me che, insieme ai membri del Consiglio di Amministrazione, l’avevo scelta nel 2018, prima donna alla guida in un mondo solitamente maschile, ben conoscendone la qualità del suo lavoro in tante aziende, dal GFT a Walt Disney, e soprattutto in Ferrari. Nei suoi cinque anni di direzione Mariella ha impresso nella gestione del Museo uno straordinario impulso di valorizzazione e di crescita internazionale, riconosciuta da premi, presenza nei principali eventi e nelle reti europee e mondiali della cultura dell’automobile; non ultimi, i brillanti risultati economici. Ho appreso poco fa dal Presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani che proprio stamattina a Strasburgo, nell’ambito di un incontro FIA – Federazione Internazionale dell’Automobile hanno parlato del Mauto e dei brillanti risultati ottenuti in questi ultimi anni per merito suo. Ancora fino a ieri Mariella ha pensato al Museo, come in tutti i mesi dalla comparsa della malattia, nei quali non ha mai smesso di dare il suo contributo di idee, sempre basato su una competenza completa ed un un’azione lucida e costante. Voglio sottolineare il suo eccezionale senso del dovere: una mentalità sabauda, innestata sulla sua solida base di impegno emiliano-romagnolo. La sua scomparsa ci lascia proprio nel momento in cui stiamo cercando la nuova guida del Museo. La promessa che le rivolgiamo è che ripartiremo dal suo lascito, da dove ci ha lasciati, per continuare la crescita del Museo, per onorare al meglio la sua memoria”.