Mäkinen in tribunale per una multa da 37 mila euro
La questione risale al 22 novembre 2019, quando Mäkinen sarebbe stato beccato in velocità e in accelerazione a Toivaka, nella Finlandia centrale. La pattuglia della polizia lo avrebbe inseguito per quasi due chilometri misurando la velocità media a 149 chilometri all’ora, dove il limite era di 100 chilometri nella zona: la polizia avrà tecnicamente ragione, ma Tommi è un ex pilota di rally e stava certamente passeggiando…
La leggenda dei rally Tommi Mäkinen, quattro volte campione del mondo con la stessa Casa, ex team manager di Toyota Gazoo Racing e super visore dei programmi sportivi di Toyota, è finito in Tribunale per la violazione delle norme del codice della strada in Finlandia. Una modalità di contrasto all’eccesso di velocità che, in Italia, libererebbe le strade.
Non è uno scherzo ed è noto che in Finlandia la polizia non scherza e non guarda in faccia nessuno. Proprio per questo Tommi Mäkinen è stato citato in giudizio presso il tribunale distrettuale, ma ovviamente nega ogni accusa e chiede al giudice il rigetto del processo.
La questione risale al 22 novembre 2019, quando Mäkinen sarebbe stato beccato in velocità e in accelerazione a Toivaka, nella Finlandia centrale. La pattuglia della polizia lo avrebbe inseguito per quasi due chilometri misurando la velocità media a 149 chilometri all’ora, dove il limite era di 100 chilometri nella zona (la polizia avrà tecnicamente ragione, ma Tommi è un ex pilota di rally e stava certamente passeggiando).
In ogni caso, la polizia c’è andata pesante. Lì c’è un sistema particolare di sanzioni che tiene conto del reddito e applica una sanzione quotidiana di più giorni. Quindi, per capirci, stando ai conti fatti dai gendarmi Mäkinen avrebbe dovuto pagare 1326 euro al giorno per 28 giorni: un totale di 37.128 euro di multa.
Mäkinen ha informato il pubblico ministero di guadagnare circa 10.000 euro al mese. Ma a quel tempo, Mäkinen era l’uomo numero uno nella scuderia Toyota nel WRC, con un reddito imponibile totale di 1,8 milioni di euro nel 2017 e 1,3 milioni di euro nel 2018. Il reddito mensile era quindi ben oltre i 100.000 euro.
Tuttavia, Mäkinen sarebbe riuscito a non pagare l’intera ammenda, facendosela ridurre. Avrebbe fornito al pubblico ministero un rapporto che mostrava che il suo reddito era diminuito sostanzialmente e il pubblico ministero avrebbe approvato la relazione di Mäkinen e avrebbe ridotto l’importo della multa giornaliera a 105 euro. Così restavano da pagare 2940 euro.
Secondo il pubblico ministero, Mäkinen ha fornito informazioni false o quantomeno fuorvianti sul suo reddito in relazione all’imposizione della multa per eccesso di velocità nel novembre 2019. Il pubblico ministero ritiene che Mäkinen fosse consapevole che tutti i proventi influivano sulla determinazione dell’ammenda e che le informazioni avrebbero dovuto essere fornite con trasparenza all’autorità. Secondo la procura, l’ex rallysta dovrebbe essere condannato a una multa di 40-50 giorni.
Lo stesso Mäkinen voleva essere ascoltato in tribunale e ha negato con veemenza di aver commesso una frode. “La fraudolenza non è nel mio vocabolario. Non lo accetto né da me né da nessun altro”, ha tuonato Mäkinen in tribunale. Aveva superato i camion sulla tangenziale quando è stato sorpreso e inseguito a Toivaka. Mäkinen dice che era nell’auto della polizia in uno stato di shock.