Lucy O’Reilly Schell: la signora delle corse
L’Ecurie Lucy O’Reilly Schell era principalmente associata alle auto Delahaye, verniciate di un caratteristico blu da corsa francese, ma la scuderia comprendeva anche una coppia di Maserati 8CTF per Indianapolis nel 1940. Queste vetture furono una forza temibile fino agli anni ’50, principalmente in gare come Le Mans, la 24 Ore di Spa e successivamente negli eventi di Brooklands.
Nelle corse riservate alle auto storiche nell’era contemporanea, è difficile incontrare una Delahaye, una Maserati o una Bugatti blu con la scritta “L O’R Schell”. Ma cosa significa L O’R Schell? In tanti certamente lo sanno, ma non tutti. L’irlandese-americana Lucy O’Reilly Schell è famosa soprattutto come la proprietaria del team semi ufficiale Delahaye a partire dagli anni ’30 in poi. Suo marito era un pilota ante-guerra, Laury Schell, e suo figlio Harry ha guidato in Formula 1 negli anni ’50. Anche la stessa Lucy era una brava pilota che aveva gareggiato con grande successo tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30.
Lucy nacque da una ricca famiglia franco-irlandese-americana nel 1896 o nel 1899, a seconda della fonte consultata. Essere un’ereditiera milionaria con una forte vena avventurosa era una grande risorsa per un pilota negli anni ’20. I nonni della O’Reilly erano emigrati negli Stati Uniti dall’Irlanda durante la Grande Carestia. Suo padre era Francis Patrick O’Reilly, ricco imprenditore edile e successivamente di investitore nelle fabbriche vicino a Reading, in Pennsylvania. Nel gennaio 1896 Francis sposò Henriette Celestine Roudet a Brunoy, in Francia. Nove mesi dopo nasce Lucy a Parigi. Sarebbe l’unica figlia della coppia.
Prima dello scoppio della prima guerra mondiale, Lucy incontrò Selim Laurence “Laury” Schell. Schell, nato a Ginevra e vissuto principalmente in Francia, era figlio di un diplomatico americano. Nei primi giorni della prima guerra mondiale Lucy O’Reilly lavorava come infermiera, si prendeva cura dei militari feriti in un ospedale militare parigino. Nell’aprile 1915 partì per gli Stati Uniti, accompagnata da sua madre, Laury Schell, e dal fratello di Schell. Due anni dopo lei e Laury Schell tornarono a Parigi per sposarsi. Quando le ostilità finirono si stabilirono a Parigi.
La coppia ebbe due figli. Harry nel 1921 e Phillipe nel 1926. Alla fine degli anni ’20 O’Reilly Schell iniziò a perseguire seriamente il suo interesse per le corse automobilistiche. Il maggiore dei due figli, Harry, sarebbe diventato uno dei primi piloti di Formula 1 degli Stati Uniti, gareggiando negli anni ’50 prima di morire in un incidente a Silverstone nel 1960.
La carriera sportiva di Lucy O’Reilly Schell
Lucy O’Reilly Schell ha corso principalmente nella patria di suo marito, la Francia, e soprattutto in pista, senza però disdegnare i rally. La sua prima uscita importante fu il Grand Prix de la Baule nel 1927, in cui arrivò dodicesima. Tornò a La Baule l’anno successivo, sempre su una Bugatti T37A, e questa volta si classificò ottava. Il 1928 fu probabilmente il suo anno di maggior successo, con un sesto posto nella classe Voiturette del GP de la Marne e una splendida vittoria nella gara Voiturette Coupe de Bourgogne, tutte con la Bugatti.
L’anno successivo riportò Lucy O’Reilly Schell a La Baule dove gareggiò nella classe 1500 cc, ma in questa occasione fu davvero sfortunata e non si classificò. Fu questo il momento in cui decise di guardare ai rally di quegli anni puntando alla Coupe des Dames e ottenendo un eccellente piazzamento complessivo al Rally di Monte Carlo, con la Talbot. Nel 1932 tornò a Monte Carlo, questa volta come navigatrice di Laury. Si piazzarono settimi con la Bugatti.
Nel 1936, lo stesso equipaggio centrò il secondo posto, sempre a Montecarlo, alla guida di una Delahaye. E qui bisogna fare un passo indietro. Nel 1934, Lucy era stata coinvolta dal Costruttore francese Delahaye, che era in evidenti in difficoltà. Lucy O’Reilly Schell e Laury ne avevano preparata una per correre a Monte Carlo e alla Coupe des Alpes, con Lucy al posto di guida questa volta.
Un modello sportivo appositamente messo a punto, il 135S, fu commissionato proprio da lei. Potrebbe essere stata questa macchina con cui si classificò quarta al Criterium Paris-Nice nel 1935. E presto ne avrebbe ordinate molte di queste vetture, fondando la famosa squadra corse a suo nome. Nel 1937, supervisionò lo sviluppo della 145, un’auto V12 da 4500 cc costruita per i Gran Premi. Piloti famosi e di successo transitarono nel team di Lucy O’Reilly Schell nel corso degli anni e tra questi Rene le Begue, che fu esentato dal servizio militare per gareggiare nella Indy 500 del 1940, e Rene Dreyfus, che fu aiutato nel prendere la cittadinanza americana proprio da Lucy per evitargli l’antisemitismo nazista. In cambio, il pilota vinse molte gare per la squadra.
L’Ecurie Lucy O’Reilly Schell era principalmente associata alle auto Delahaye, verniciate di un caratteristico blu da corsa francese, ma la scuderia comprendeva anche una coppia di Maserati 8CTF per Indianapolis nel 1940. Queste vetture furono una forza temibile fino agli anni ’50, principalmente in gare come Le Mans, la 24 Ore di Spa e successivamente negli eventi di Brooklands.
Negli anni ’50, il motorsport cambiò e Lucy O’Reilly Schell lascò tutto in mano a Harry Schell, a cui affidò anche il compito di mantenere alto il nome di famiglia nel motorsport. Morì in un incidente nel 1960. Il luogo della morte di Lucy è sconosciuto, la data è quella del 8 giugno 1952. Sembra scomparsa dalla scena sportiva dopo la morte del marito (nel 1939) e del figlio. Non gareggiò mai più seriamente dopo la morte di Laury.