Le 9 curiosità sconosciute sul campione Walter Rohrl

Walter Rohrl e Christan Geistdorfer con la Fiat 131 Sport 2000 TC

Walter Rohrl è famoso per il suo stile di guida molto pulito che gli ha consentito di mantenere integre le vetture anche in rally massacranti come il Safari o l’Acropoli. Uno stile di guida non innato ma acquisito col tempo. Agli inizi era ben nota la sua guida spettacolare con una tecnica da sciatore. Ma ci sono tante curiosità intorno al due volte campione del mondo rally.

Su Walter Rohrl si sa tanto, ma mai troppo. E non tanto perché ci fosse poco da raccontare sul personaggio, bensì perché ha passato un’intera carriera ad evitare i giornalisti. Eppure sono tante le curiosità che aleggiano intorno a lui. Specialista su tutti i tipi di terreno, viene soprannominato Re di MonteCarlo dopo le sue quattro vittorie in quel rally.

Vince il suo primo titolo nel 1980 con la Fiat 131 Abarth. Mentre il secondo arriva due anni dopo su Opel Ascona. Si tratta del primo pilota che riesce ad aggiudicarsi due titoli iridati. Debutta a metà anni Settanta con la squadra Opel e vince il campionato europeo rally nel 1974 con una Opel Ascona e con la stessa vettura si aggiudica la prima gara internazionale, il Rally Acropoli del 1975. Ecco 9 curiosità per lo più sconosciute su Walter Rohrl.

1 Tecniche di guida. Walter Rorhl ha sempre sostenuto che, all’inizio della sua splendida carriera, utilizzava una tecnica di guida tipica degli sciatori, visto che lui stesso era stato sciatore professionista e anche insegnante di sci: spostava il corpo. Applicata alla guida sportiva questa teoria significa: “Con gli sci non si deve andare di traverso e scivolare, ma scorrere…”.

2 Ieri e oggi, differenze. “Quando correvo con le auto da rally come con quelle da pista pensavo solo alla messa a punto dell’auto e cercavo di evitare il più possibile la stampa. Oggi è l’esatto opposto: mi relaziono con i giornalisti per conto della Casa automobilistica che rappresento e poi testo nuovi modelli di vetture, su neve, ghiaccio e al Nurburgring”.

3 Piloti preferiti. Un personaggio come il campione tedesco che ha emozionato e letteralmente infiammato gli animi di centinaia di migliaia di fans in ogni curva del Mondiale Rally in cui è transitato, è una persona strutturalmente semplice come tutti gli esseri umani che non vivono di complicazioni. Inevitabilmente, anche Walter Rohr ha una preferenza, un idolo, un pilota sopra tutti. Chi è? “Ayrton Senna”.

4 Affrontare una curva. Ci sono tante curiosità che gravitano attorno ad un pilota campione del mondo rally, che nella guida non si è mai risparmiato dando il massimo e a volte anche più del massimo, visto che queste sfide sono gare contro i limiti personali. “Mi piace affrontare le curve con un approccio pulito su strade asciutte, in drifting su neve e ghiaccio. Perché è il modo più veloce se c’è grip, quello più emozionante se non c’è”.

Le 9 curiosità che nessuno conosce su Walter Rohrl
Le 9 curiosità che nessuno conosce su Walter Rohrl

5 Auto e sentimenti. Non provate neppure a pensare silenziosamente che un’auto è un pezzo di metallo incapace di comunicare emozioni. “Mi intriga del controllo di una vettura il fatto che l’auto sia in grado di creare un sentimento, reagendo come una parte del nostro corpo. Il drifting è l’università della guida di un’automobile. La più alta espressione nel controllo di un veicolo a quattro ruote”. E non è un caso che Rohrl sia presidente onorario del club italiano Solocurveditraverso.

6 Giovani di ieri e giovani di oggi. Le auto di oggi, poco importa che siano da gara derivate dalla produzione di serie o stradali, sono in tutti i sensi più sicure di quelle del passato. Ma da ciò che vediamo sulle strade i guidatori di oggi non sono assolutamente migliori di quelli di ieri, anzi. E i giovani? “Sono diversi: oggi i giovani si divertono davanti a un videogioco. È davvero sconsolante…”.

7 Auto e marketing. Il marketing attuale delle Case automobilistiche è aggressivo. Al limite dell’insopportabile. Poi ci sono troppi modelli di vetture. “Il problema vero è che iCostruttori di oggi cercano di vendere ai clienti più accessori possibili. E poi le vetture stradali odierne sono troppo pesanti. Una vettura deve avere potenza, accelerazione, freni e sound. Deve essere precisa ai comandi e infondere fiducia”.

8 Piloti, doti e qualità. Argomento molto delicato ma inevitabile da toccare è quello delle doti e delle qualità che dovrebbe avere un pilota per potersi considerare tale, almeno secondo il parere del campione teutonico. Un parere che pesa tantissimo per la lucidità della riflessione, oltre che per il curriculum di chi lo esprime. Un pilota, per poter sperare di continuare ad esserlo, deve avere “vista generale, previsione, sovranità e padronanza del mezzo”,

9 Psicodrammi futuri. Il vero dramma dell’evoluzione dell’automobile nel Terzo Millennio per Walter Rohrl è un futuro fatto di supercar e auto da corsa con motori elettrici. Senza rombo non ci sono emozioni. “Lo immagino. Ma senza piacere, quindi non lo sogno. Se mi dicessero che ho a disposizione gli ultimi 100 litri di benzina rimasti sulla terra, prenderei l’auto e andrei al Nurburgring”.