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La squalifica delle Audi all’Acropolis Rally 1981

hannu mikkola, acropolis rally 1981

Le macchine 8, 17 e 20 sono nientemeno che le Audi quattro di Mikkola, della Mouton e di Wittmann. Vivaci le proteste dei responsabili del team tedesco e minacce di ricorsi: tutto inutile, il Rally dell’Acropoli parte senza le tre Audi che erano in prima, quinta e nona posizione assoluta. Ma questa è la decisione, destinata a far scalpore, e comunque a creare altre polemiche.

Alle 18 del 4 giugno 1981, al momento della partenza della terza tappa del Rally dell’Acropoli, arriva un inatteso colpo di scena. Lo speaker legge al megafono una breve comunicazione in inglese che a prima vista sembra una burla: “Le macchine numero 8, 17 e 20 sono squalificate”. Dispongono di due batterie in più e per i due fari supplementari – che portano il numero complessivo sopra quello consentito dai regolamenti internazionali – che in realtà nascondono due prese d’aria non comprese nella fiches di omologazione.

Le macchine 8, 17 e 20 sono nientemeno che le tre Audi quattro ufficiali di Mikkola, della Mouton e di Wittmann. Vivaci le proteste dei responsabili del team tedesco e minacce di ricorsi a tutto andare: ma è tutto inutile, il Rally dell’Acropoli parte senza le tre Audi che erano in prima, quinta e nona posizione assoluta. Questa è la decisione, destinata a far scalpore, e comunque a creare altre polemiche. Ari Vatanen e la sua Ford Escort si trovano al comando del rally quando comincia la parte più dura, il tour del Peloponneso, su strade infernali.

Alen e Bettega avanzano anche loro ed ora tallonano Vatanen con circa tre minuti di svantaggio. Ciò comporta una rivoluzione nei piani della Fiat che se prima poteva far da spettatore al probabile duello tra Vatanen e Mikkola ora non può attendere oltre. Nella notte, dunque, c’è battaglia: due Abarth 131 alle spalle della Ford esigono una condotta di gara meno prudente (nel senso che non avendo da difendere posizioni di classifica la Fiat può tentare di vincere l’Acropoli, una gara che per un motivo o per l’altro sembra sfuggire alla Casa torinese).

Il caldo e la polvere, al di là degli avversari, sono i pericoli maggiori che i concorrenti devono affrontare. Quanto alla Audi, a completare la giornata negativa è venuto un incidente di cui è stato protagonista Walter Treser. Il direttore sportivo della squadra tedesca è rimasto ustionato ad un posto di assistenza. Mentre i meccanici stavano rifornendo di benzina la macchina di Mikkola, alcune gocce di carburante sono finite sul tubo di scarico provocando un’improvvisa vampata. Treser, che seguiva da vicino le operazioni, è stato Investito al volto ed alle mani dalle fiamme.

Quattro giorni dopo, per la seconda volta consecutiva la Ford vince con Ari Vatanen il Rally dell’Acropoli, quinta prova del mondiale Marche. La Fiat, con Alen e Bettega, ha ottenuto il secondo e il terzo posto, risultato che conferma la validità e l’affidabilità della macchina. Al quarto posto troviamo la Talbot Lotus di Frequelin, che con i punti conquistati in Grecia consolida la sua posizione di leader nella graduatoria del campionato. Nella sfida fra Costruttori di gomme, successo netto della Pirelli.

Perdute le tre Audi quattro, ma soprattutto quella di Mikkola per le note vicende della batteria supplementare e delle prese d’aria non omologate (i commissari hanno meglio chiarito i motivi delle loro decisioni: multa di 25 dracme per la batteria e squalifica per le prese d’aria) il rally ha vissuto le sue ultime fasi sulla sfida tra Vatanen, Alen e Bettega. Vatanen ha vinto per miracolo: ha rotto un semiasse a mezzo chilometro dalla conclusione di una prova speciale.