,

La prima tuta ignifuga è di Sparco: nel 1978

La prima tuta ignifuga è di Sparco nel 1978

La prima tuta in grado di resistere per 11 secondi al fuoco è stata inventata da Sparco nel 1978, dopo che l’azienda era stata fondata a Torino nel 1977. La tuta era realizzata completamente in Kevlar e accoppiava una fodera in maglina al tessuto esterno. Successivamente vennero introdotti nuovi abbinamenti di materiali, con una struttura a sandwich, facendo largo uso di Nomex, un materiale costituito da fibre ignifughe che garantisce sicurezza e traspirabilità. L’altro step evolutivo è arrivato nel 2013.

L’abbigliamento tecnico indossato da tutti i piloti delle gare FIA, deve rispondere a precise normative di omologazione, in particolare alla ISO9151:2017 per quanto riguarda la trasmissione del calore. Ma prima di parlare del presente, vediamo un po’ di storia.

La prima tuta in grado di resistere per 11 secondi al fuoco è stata inventata da Sparco nel 1978, dopo che l’azienda era stata fondata a Torino nel 1977. La tuta era realizzata completamente in Kevlar e accoppiava una fodera in maglina al tessuto esterno. Successivamente vennero introdotti nuovi abbinamenti di materiali, con una struttura a sandwich, facendo largo uso di Nomex, un materiale costituito da fibre ignifughe che garantisce sicurezza e traspirabilità. L’altro step evolutivo è arrivato nel 2013, quando Sparco ha iniziato a utilizzare la tecnologia Hocotex I4L, completamente Made in Italy. È un materiale caratterizzato da una struttura a nido d’ape, che garantisce maggiore protezione contro il fuoco.

Miki Biasion, due volte campione del mondo
Miki Biasion, due volte campione del mondo

Il requisito di trasmissione del calore sulle tute, in conformità alla normativa ISO9151:2017, è stato portato da 11 a 12 secondi. In questo lasso di tempo, la differenza di temperatura tra il corpo umano e l’esterno sottoposto ad esposizione della fiamma, non deve essere superiore ai 24°C. Inoltre, con l’utilizzo obbligatorio dell’intimo ignifugo, si deve garantire una resistenza al fuoco aggiuntiva di 5 secondi rispetto alla tuta. In questo modo si arriva ad ottenere una resistenza complessiva di almeno 17 secondi.

Anche le spalline per l’estrazione di emergenza del pilota devono essere sottoposte a test di trazione specifici, in conformità alla norma ISO 13935-2. Con il trascorrere degli anni le lavorazioni delle tute sono cambiate, andando in contro alle richieste di piloti e team. Oggi la vestibilità è molto importante e si utilizzano cuciture extra piatte con trapuntature sempre più sottili, ma il focus principale resta quello della sicurezza.