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La gara thriller del Rally di Argentina 1990

Miki Biasion, Rally Argentina 1990

Anche se il Rally d’Argentina è solitamente un rally snobbato dai team più forti, quell’anno non sarà così e si vivranno tantissime emozioni regalate dallo scontro sul campo tra Lancia e Toyota. Questa battaglia trasforma la gara in un appuntamento irrinunciabile. Ed è proprio in Argentina, dove ha ottenuto la sua prima vittoria, che Biasion ottiene uno dei suoi più bei successi. Miki sconfigge infatti Sainz (che termina in seconda posizione dopo un cappottamento che poteva pregiudicargli la gara) e soprattutto un forte mal di schiena che lo costringerà comunque a fermarsi per un paio di mesi.

Tre Lancia Delta HF Integrale 16 valvole del Martini Racing Team difendono il primato della squadra italiana nel Mondiale Rally che vive in Argentina, per la settima prova iridata, uno degli appuntamenti decisivi della stagione. Le vetture della casa torinese sono affidate al francese Didier Auriol, al due volte campione del mondo Miki Biason e al finlandese Juha Kankkunen. Tutti e tre avranno il compito di portare la Lancia alla conquista del suo quinto successo consecutivo nella gara sudamericana.

L’impegno dei tre fuoriclasse sarà soprattutto quello di arginare l’attacco di Carlos Sainz. Lo spagnolo infatti, dopo avere ottenuto una serie di brillanti piazzamenti nella prima parte del campionato ed essersi imposto in Grecia, è andato a vincere in Nuova Zelanda (prova valida solo per la classifica Piloti) dove i rivali erano assenti e ha consolidato la sua posizione di leader della graduatoria iridata.

Da notare che in passato, per due volte, proprio la Lancia aveva ottenuto in questa corsa i punti necessari per conquistare matematicamente il titolo. In questa stagione però la situazione è differente e la concorrenza si è fatta sempre più agguerrita. Auriol, Biasion e Kankkunen dovranno vedersela con avversari qualificati e profondi conoscitori delle strade argentine.

Se il principale rivale, anche in questa occasione sarà Sainz, non bisogna dimenticare che la Toyota ha ingaggiato il corridore locale Jorge Recalde. Saranno questi due temibili concorrenti, uno in grande forma e con il morale alle stelle, l’altro profondo conoscitore degli sterrati che si dovranno affrontare lungo il rally a costituire la maggiore minaccia, insieme alla sempre più alta competitività della Toyota. In questa sfida testa a testa, nella quale Auriol, Biasion e Kankkunen dovranno anche tenere conto delle esigenze di squadra, non dovrebbero esserci altri concorrenti in grado di dare soverchi pensieri.

Anche se le Audi 90 Quattro del tedesco Siohl e dell’italiana Paola De Martini potranno disputare una gara senza troppe pressioni psicologiche, non si vede come possano inserirsi nella lotta per la vittoria. Oggi il rally prende il via da Buenos Aires, nell’Ippodromo Argentino, al cui interno è stato ricavato un circuito sul quale si disputerà la prima superprova speciale. Dopo un trasferimento a Cordoba (700 chilometri circa) partirà poi la gara, divisa in quattro tappe, per un percorso di 2119 km, con 30 prove speciali, pari a 564,140 km, tutti su terra.

Anche se il Rally d’Argentina è solitamente un rally snobbato dai team più forti, quell’anno non sarà così e si vivranno tantissime emozioni regalate dallo scontro sul campo tra Lancia e Toyota. Questa battaglia trasforma la gara in un appuntamento irrinunciabile. Ed è proprio in Argentina, dove ha ottenuto la sua prima vittoria, che Biasion ottiene uno dei suoi più bei successi. Miki sconfigge infatti Sainz (che termina in seconda posizione dopo un cappottamento che poteva pregiudicargli la gara) e soprattutto un forte mal di schiena che lo costringerà comunque a fermarsi per un paio di mesi. Didier Auriol, attardato da problemi ad una valvola nel sistema di aspirazione, termina terzo, mentre Kankkunen si ritira per un problema al cambio.

Tra l’altro in Argentina si è vissuto un thriller a causa del pauroso incidente, per fortuna senza gravi conseguenze, dell’elicottero dell’aeronautica militare sul quale viaggiava Ninni Russo, responsabile dell’assistenza Lancia, con quattro meccanici: un improvviso guasto meccanico li ha fatti schiantare al suolo nei pressi di Cordoba e poi, dopo un paio di minuti, ha preso fuoco ed è esploso. L’impatto, fortunatamente, non è stato molto violento: l’elicottero volava ad un’altezza inferiore ai dieci metri da terra. I cinque torinesi a bordo sono usciti velocemente dall’abitacolo e si sono allontanati subito. Tutti illesi, salvo qualche piccola ammaccatura.