Kimi Raikkonen: F1, Mondiale Rally, Nascar e ritorno
Ex pilota Ferrari in Formula 1, con la Scuderia di Maranello si è laureato campione del mondo nel 2007, al suo primo anno col Cavallino. Dal 2010 partecipa al WRC con la Citroen. Il suo soprannome è IceMan.
Me lo ricordo come fosse ieri. Il 15 ottobre 2010, Kimi Raikkonen diceva: “Non ho nessuna intenzione di tornare in Formula 1 nel 2011”. Lo diceva alla stampa finlandese. All’epoca erano girate voci insistenti su un possibile accordo tra Kimi e il team francese, alimentate dalle affermazioni di Eric Boullier, team principal della Renault.
E in effetti, nel 2011, non abbiamo rivisto l’ex campione del mondo di F1 al via dei Gran Premi. Ha preferito proseguire la sua esperienza con la Red Bull Citroën nel Mondiale Rally. Poi, però, nel 2012 è ritornato a correre con le monoposto a ruote scoperte.
Kimi-Matias Raikkonen è un altro straordinario personaggio che, come Robert Kubica, dalla F1 è passato nei rally, ha lasciato il segno ed è tornato in F1. Nato ad Espoo il 17 ottobre del 1979, Kimi è stato pilota di Formula 1 dal 2001 al 2009, poi pilota WRC nel 2010 e nel 2011, e ha fatto ritorno in pista nel 2012.
Ma hai ben compreso la portata del pilota di cui stiamo parlando, anche se non è nella top ten dei “simpatici”, per via di quel carattere chiuso, schivo e riservato (tranne se ha bevuto qualche bicchiere di troppo)? Pilota Sauber, McLaren, Ferrari, Lotus e Alfa Romeo in F1, Citroen nel WRC.
Ex pilota Ferrari in Formula 1, con la Scuderia di Maranello si è laureato campione del mondo nel 2007, al suo primo anno a Maranello. Dal 2010 partecipa al WRC con la Citroën. Soprannominato IceMan (uomo di ghiaccio) perché freddo in gara e restio a trattare con i media, è uno specialista dei giri veloci in gara, essendo attualmente terzo nella classifica generale dei giri più veloci, secondo come numero di giri veloci consecutivi, e primo, al pari di Michael Schumacher, come numero di giri veloci conquistati in una sola stagione.
È stato anche il pilota ad essere arrivato in Formula 1 con il minor numero di gare ufficiali disputate, solo 23 corse alle spalle, ed ha raccolto nella sua carriera più di 500 punti, risultando uno dei pochi insieme a stelle del calibro di Michael Schumacher, Ayrton Senna e Alain Prost.
Ad otto anni Raikkonen mosse i primi passi nel kart. Nel 1999 approdò nel campionato britannico di Formula Renault, con il team Manor. L’anno successivo conquistò il titolo grazie a 7 vittorie su 10 gare, 7 pole e 6 giri veloci. Nello stesso anno, gareggiò anche nella Formula Renault internazionale, dove ottenne 2 vittorie, 2 poles e 2 giri veloci. Su 23 gare alle quali aveva partecipato fino a quel momento in monoposto, Kimi aveva avuto successo in oltre il 50 per cento, ottenendo 13 vittorie, fatto che attirò l’attenzione di Peter Sauber dell’omonima scudera di Formula 1.
Quel test con Michael Schumacher
Quest’ultimo lo invitò ad una sessione di test sulla pista del Mugello, questa volta attirando anche l’attenzione del plurititolato Michael Schumacher, lì presente per un test con la Ferrari. Al test prese parte anche il collaudatore del team Enrique Bernoldi, fortemente spinto dallo sponsor Red Bull verso un posto da titolare per la stagione successiva.
I tempi sul giro del giovane finlandese furono eccellenti e migliori di quelli di Bernoldi, tanto che Sauber decise di ingaggiarlo per il Campionato di Formula 1 dell’anno successivo, pur contro il parere di Helmut Marko che continuava a spingere fortemente per il Brasiliano.
Per la prima volta nella storia esordiva in Formula 1 un pilota che aveva disputato sino a quel momento solo 23 gare, nessuna delle quali in formule propedeutiche alla Formula 1, quali la Formula 3 o Formula 3000. Il debutto in Formula 1 avviene nel Gran Premio di Australia, con una superlicenza provvisoria valida per le prime sei gare, al volante di una Sauber-Petronas.

Il suo debutto fu impressionante, arrivando al sesto posto e guadagnando il primo punto mondiale. Singolare un episodio: pare che Kimi si sia addormentato in macchina pochi minuti prima della partenza, dimostrando di non patire per nulla la tensione del debutto in Formula 1.
Dopo la corsa la federazione sportiva concesse definitivamente la superlicenza. Alla fine della sua prima stagione Kimi racimolò 9 punti complessivi, posizionandosi al decimo posto nella classifica finale del campionato del mondo, giungendo spesso davanti al suo compagno di squadra Nick Heidfeld, settimo a fine stagione.
Il finlandese fu vittima di un brutto incidente in Giappone a Suzuka insieme alla Jordan di Alesi ma fortunatamente ne uscì senza danni. Data la sua ottima stagione come debuttante, Ron Dennis lo scelse per sostituire in McLaren il posto lasciato vuoto dal due volte campione del mondo Mika Hakkinen, suo connazionale.
Nel 2002 passò alla McLaren-Mercedes, che versò la somma di cinquanta milioni di euro per averlo in squadra insieme a David Coulthard. Al debutto con la nuova scuderia, colse il primo podio della carriera giungendo terzo nel Gran Premio di Australia ed ottenendo il giro più veloce.
Nel Gran Premio di Francia a Magny-Cours sfiorò la prima vittoria ma, a pochi giri dalla fine, scivolò su una macchia d’olio non segnalata lasciata dalla Toyota di McNish alla curva Adelaide e venne sorpassato da Michael Schumacher, terminando la gara in seconda posizione.
Il finlandese diede buone prove anche sotto il diluvio a Silverstone, dove fu l’unico tra i piloti con gomme Michelin capace di reggere il ritmo dei piloti Ferrari con le più performanti Bridgestone mentre in Belgio, sulla pista di Spa-Francorchamps, riuscì a qualificarsi in prima fila, dietro al solo Schumacher.
Il finnico, nonostante le buone prestazione in estate, alla fine della stagione accumulò solo 24 punti che gli valsero il sesto posto finale. Per tutta la stagione si dimostrò molto più veloce del compagno di squadra David Coulthard, ma fu spesso colpito da guasti meccanici tanto da contare ben 11 ritiri.
Raikkonen e le rivalità con Alonso
Il 2003 fu estremamente positivo: pur disponendo della vettura dell’anno precedente seppur modificata, la MP4/18 non gareggiò mai, si ritrovò leader all’interno del suo team e si giocò la vittoria del mondiale sino all’ultima gara. Dopo un terzo posto iniziale ottenuto nel Gran Premio d’Australia, in Malesia arrivò la prima vittoria in carriera. Nel Gran Premio del Brasile venne dato per vincitore ma nei giorni successivi la vittoria fu assegnata a Giancarlo Fisichella per un errore dei commissari.
La stagione continuò con buoni risultati e grazie ai numerosi podi conquistati, Raikkonen rimase in lotta per il titolo mondiale fino all’ultimo gran premio, contro il ferrarista Michael Schumacher e il pilota della Williams Juan Pablo Montoya. Alla fine della stagione si classificò secondo con 91 punti complessivi, solamente due in meno del campione tedesco e davanti al colombiano.
La stagione 2004 fu meno fortunata, costellata da numerosi ritiri per guasti meccanici, a causa della scarsa competitività della vettura. Dopo poche gare il finlandese venne inoltre a conoscenza che per l’anno successivo avrebbe avuto un nuovo compagno di squadra: il colombiano Juan Pablo Montoya, proveniente dalla Williams.

A metà stagione il team fornì una vettura profondamente modificata e i risultati iniziarono a migliorare: a Silverstone ottenne la pole e insidiò Michael Schumacher fino all’ultimo giro, dovendosi poi accontentare del secondo posto. Due settimane più tardi in Germania, invece, fu costretto al ritiro mentre duellava con il tedesco quando era al comando, mentre nel Gran Premio del Belgio a Spa-Francorchamps riuscì a vincere dopo una gara esaltante in cui si rese protagonista di numerosi sorpassi anche ai danni di Michael Schumacher il quale, giungendo comunque secondo a traguardo, riuscì ad aggiudicarsi il titolo mondiale.
Dopo un inizio difficile, nel 2005 Kimi dimostrò di poter lottare per il mondiale con il rivale Fernando Alonso. Il finlandese, nonostante un forte ritardo dalla vetta del mondiale dopo le prime quattro gare, riuscì a ridurre il distacco con due vittorie consecutive in Spagna e Monaco, ed altre quattro in Canada, Ungheria, Turchia e Belgio. Nel Gran Premio d’Europa fu però vittima di un cedimento alla sospensione quando era leader della gara.
Il finlandese fu spesso colpito da rotture al propulsore ed è stato più volte costretto a rimontare, riuscendo comunque a portarsi per ben 7 volte sul primo gradino del podio. La stagione si concluse poi con una esaltante vittoria in Giappone, ottenuta a seguito di una delle più belle gare della sua carriera.
I problemi di affidabilità della McLaren, oltre che un inizio di stagione difficile in cui perse terreno in classifica nei confronti dei rivali, vanificarono gli sforzi consegnando il titolo ad Alonso e alla Renault. In questa stagione su 19 gare ha ottenuto ben 10 giri veloci in gara, record assoluto detenuto a pari merito con Michael Schumacher.
Il ritiro di Micheal, la riconferma di Kimi
Nel 2006 la mancanza di affidabilità e di competitività della sua McLaren-Mercedes lo esclusero subito dalla lotta per il titolo mondiale e non riuscì a vincere nessun Gran Premio, conquistando ugualmente 65 punti, 3 pole position e terminando al quinto posto alle spalle dei piloti Ferrari e Renault. Sfiorò la vittoria solo in Ungheria dove però fu costretto al ritiro per un incidente con il doppiato Vitantonio Liuzzi e a Montecarlo dove si ritirò ancora per guai tecnici, nonostante fosse l’unico pilota in pista a tenere il ritmo di Alonso.
A Monza, quando il tedesco ufficializzò il suo ritiro, la Ferrari confermò l’ingaggio di Raikkonen come successore e il finlandese concluse la gara secondo proprio dietro a Michael Schumacher. Il debutto al volante della Ferrari F2007, la nuova macchina della Scuderia Ferrari che ha utilizzato nel corso del mondiale di Formula 1 del 2007, avvenne il 30 gennaio 2007 a Valencia. Iniziò la stagione vincendo il Gran Premio d’Australia dove ottenne pole position e giro più veloce (solo Fangio e Mansell erano riusciti a fare altrettanto al debutto con una Ferrari).
Le due gare successive gli fanno conquistare due terzi posti, il primo in Malesia, dove il motore era stato limitato nei giri a causa di una piccola perdita d’acqua sul finire del GP d’Australia, ed uno in Bahrein. Le successive gare furono più travagliate con un ritiro in Spagna a causa di un problema elettronico, un ottavo posto a Monaco, dove era partito quindicesimo a causa di un errore in qualifica, un quinto in Canada e un quarto negli Stati Uniti.
Il finlandese centrò due vittorie consecutive nel Gran Premio di Francia, superando al via l’inglese Lewis Hamilton della McLaren e al quarantaseiesimo giro il compagno Felipe Massa grazie alla tattica dei pit-stop, e in Gran Bretagna, ma a questi risultati seguirono un ritiro e tre secondi posti. A Monza, inoltre, Kimi ebbe anche un incidente abbastanza grave nelle libere. In Belgio, dopo aver ottenuto la pole position, il finlandese tornò sul gradino più alto del podio, portando insieme a Felipe Massa alla Ferrari il quindicesimo titolo costruttori.
A Fuji, in una gara sotto la pioggia, il finlandese si ritrovò nelle ultime posizioni a causa di un’errata scelta delle gomme ma rimontò fino al terzo posto. Con 17 punti da recuperare ad Hamilton su 20 disponibili, il mondiale sembrava ormai chiuso, ma grazie alle vittorie in Cina e in Brasile e il conseguente ritiro di Hamilton in Cina ed il settimo posto in Brasile, il finlandese riuscì a conquistare il suo primo titolo mondiale. Nelle ore successive al termine della gara brasiliana venne aperta un’inchiesta dalla Fia sulle Williams di Rosberg, quarto in gara, e di Nakajima e sulle Bmw Sauber di Heidfeld e Kubica, rispettivamente sesto e quinto, per le temperature fuori norma della benzina.
Il titolo confermato dal tribunale sportivo
L’inchiesta comunque non portò alla squalifica dei piloti coinvolti, e il titolo di Raikkonen venne confermato, anche dopo l’udienza definitiva del 15 novembre. La stagione 2008 non iniziò sotto i migliori auspici per il finlandese: alla prima gara in Australia, sul circuito dell’ Albert Park, si ritirò a 4 giri dal traguardo e venne riammesso in classifica solo in un secondo tempo per via di una squalifica inflitta a Rubens Barrichello. Ritrovò prestazioni in Malesia, sul tracciato di Kuala Lumpur, vincendo la gara autorevolmente, superando con una sosta ai box ritardata il compagno di squadra Felipe Massa.
Sul circuito di Sakhir in Bahrein, tagliò il traguardo secondo dietro al suo compagno di squadra e davanti a Robert Kubica. Al Gran Premio di Spagna disputò la miglior gara della stagione, con pole position, vittoria e giro veloce. Nelle gare successive Raikkonen non ottenne prestazioni brillanti, in gran parte dovute a delle mediocri qualifiche, con un ritiro al Gran Premio del Canada (tamponato da Hamilton in corsia box durante una sosta con safety-car), un secondo posto in Francia, dove aveva anche conquistato la duecentesima pole position per la Ferrari e condotto più di metà gara in testa, quando fu vittima di un problema allo scarico che ne compromise le prestazioni, un quarto posto a Silverstone ed un sesto ad Hockenheim.

Kimi tornò sul podio al GP di Ungheria, conquistando il terzo posto, salvo poi disputare altre gare senza ottenere buoni risultati, con un ritiro a Valencia, un altro a Spa-Francorchamps, in cui era al comando fino all’uscita di pista a 2 giri dalla fine sotto la pioggia, un nono posto a Monza nella gara di casa della Ferrari ed un ennesimo ritiro (causa incidente contro le barriere) nella gara notturna di Singapore. Nelle restanti tre gare Raikkonen ritornò competitivo, accettando di fare da gregario al compagno Massa ed aiutarlo a conquistare il titolo, per cui il brasiliano era ancora in corsa assieme a Lewis Hamilton.
Al Fuji Speedway, a Shanghai e ad Interlagos concluse quindi con tre terzi posti, utili alla casa Ferrari solo per la conquista del Campionato Costruttori, poiché Felipe Massa, nonostante la vittoria nel Gp di casa in Brasile, non riuscì a conquistare il titolo, che andò invece a Lewis Hamilton. La stagione 2009 non si apre per niente bene per il finlandese. La Ferrari non è veloce e performante come quella degli anni precedenti e nelle prime tre gare della stagione, in Australia, Malesia e Cina, Raikkonen non riesce mai ad andare a punti.
I primi 3 punti arrivano con il sesto posto in Bahrain, mentre in Spagna, dove ha fatto segnare la sua ultima vittoria in Formula 1 nel 2008, si ritira per problemi di natura idraulica. Il primo podio stagionale arriva al Gran Premio di Monaco, con un ottimo terzo posto e in qualifica perde la pole a favore di Button per soli 40 millesimi, mentre in Turchia Raikkonen rimane ancora fuori dalla zona punti a causa anche di un danneggiamento dell’ala al primo giro, classificandosi nono. Le cose non migliorano nemmeno sul circuito inglese di Silverstone, dove termina la gara in ottava posizione.
Basta con la F1, è ora di WRC con Red Bull
Dal Gran Premio d’Ungheria, in cui la squadra perde Massa per infortunio, le prestazioni della Ferrari e parallelamente del finnico aumentano in modo considerevole: ottiene un secondo posto alle spalle di Hamilton all’Hungaroring dopo un’ottima partenza. La prima vittoria stagionale arriva nel Gran Premio del Belgio, suo circuito per eccellenza dove, partendo dalla sesta piazza, torna al successo davanti a Giancarlo Fisichella.
È la quarta vittoria di Raikkonen sul circuito di Spa-Franrchocamps in carriera e lo proclama ‘The King of Spa’. Nel Gran Premio d’Italia centra il quarto podio consecutivo piazzandosi terzo, approfittando dell’incidente di Hamilton all’ultimo giro.
Nella notturna di Singapore, il finlandese si deve accontentare del decimo posto dopo un weekend difficile per le Ferrari. In mezzo alla settimana viene annunciato il suo addio alla scuderia di Maranello, per far spazio al pilota spagnolo Alonso, a partire dalla stagione 2010. Subito si diffuse la voce di suo un ritorno alla McLaren per affiancare Hamilton, considerata dal pilota finlandese l’unica valida alternativa alla Scuderia di Maranello.
Nonostante questo aspetto legato al mercato, disputa un’ottima prova al Gran Premio del Giappone a Suzuka, in cui riesce a sfruttare al massimo un’auto poco efficace, ottenendo un quarto posto che permette alla Ferrari di mantenere ancora il terzo posto nella classifica costruttori. In Brasile, nella penultima prova del campionato, a causa di una collisione con la Red Bull di Webber a inizio gara, non riesce ad ottenere più del sesto posto. Durante il pit viene colpito in pieno dalla benzina della macchina di Kovalainen.
A fine gara dichiarerà di aver corso con gli occhi che gli bruciavano. Ad Abu Dhabi, la sua ultima gara, Kimi finisce dodicesimo contendendo fino alla fine il terzo posto costruttori con la McLaren. Nel 2010, insieme al suo copilota ed amico Kaj Lindström, Raikkonen fa il suo debutto nei rally all’Arctic Lapland Rally con una Grande Punto Abarth Super 2000 preparata dalla Tommi Mäkinen Racing dove finisce tredicesimo.
A febbraio partecipa anche al Vaakuna-Ralli, tappa del campionato finlandese, dove finisce diciassettesimo. A maggio debutta sull’asfalto del Rally della Marca, valido per il Trofeo Asfalto. Il 18 settembre, con la Citroën C4 WRC, vince il Rallye du Vosgien, al quale partecipa come test in preparazione del Rally di Francia.
Dal 30 luglio al 2 agosto debutta nel WRC partecipando al Rally di Finlandia, ritirandosi. Il 18 novembre 2009 il suo manager comunica l’intenzione del pilota di non correre nella stagione 2010 di Formula 1, e il 4 dicembre viene ufficializzato l’accordo per un anno con il Citroën Junior Team sponsorizzato dalla Red Bull, per la quale gareggerà, per dodici gare delle tredici in programma, nel Campionato del Mondo Rally. Ha fondato una propria squadra, l’Ice 1 Racing, nata per gareggiare nel WRC e poi confluita nel Mondiale Motocross.

Due stagioni nei rally, poi Nascar e F1
Il 3 aprile 2010, al termine del terzo rally della stagione, in Giordania, Raikkonen si classifica all’ottavo posto, diventando così il primo pilota finlandese nella storia (ed il secondo dopo Carlos Reutemann) ad aver conquistato punti iridati sia nel campionato di Formula 1 che in quello Rally. Il 18 aprile al Rally di Turchia conquista il suo miglior risultato nei Rally finendo in quinta posizione, a 6 minuti e 44 secondi da Sébastien Loeb.
Il 13 giugno con la sua Citroën C4 WRC partecipa al Rally della Lanterna conquistando la seconda posizione, battuto di pochi secondi dal compagno di marca Sébastien Ogier, vincendo la prima prova di tappa ufficiale, Laccio-Torriglia. Il 22 agosto 2010 durante il Rally di Germania vince la sua prima prova speciale nel WRC, e conclude al settimo posto nella classifica finale del Rally.
Diventa così il primo pilota di Formula 1 nella storia ad avere vinto una prova speciale del campionato del mondo rally. Il 18 settembre con la sua Citroën vince il Rallye du Vosgien (a Saint-Étienne-lès-Remiremont, in Francia), a cui partecipa come test in preparazione del Rally di Francia, undicesima tappa del WRC.
Dopo varie voci che lo davano una volta al Monster World Rally Team, un’altra alla Mini, un’altra al Citroën Junior Team e anche di un suo ritorno in Formula 1 con la Renault, Kimi Raikkonen spiazza tutti annunciando che correrà la stagione 2011 del WRC con il suo team, l’Ice 1 Racing, con una Citroën DS3 fornita dalla casa francese. Il finlandese disputerà dieci dei tredici rally previsti.
Dal 10 al 13 febbraio 2011 partecipa al Rally di Svezia vinto da Mikko Hirvonen; Kimi si distingue in alcune PS e finisce il rally in ottava posizione. Dal 24 al 27 marzo partecipa al Rally del Portogallo, terza tappa del WRC vinto da Sébastien Ogier, finendo il rally in settima posizione. Dal 14 al 16 aprile partecipa al Rally di Giordania vinto da Ogier. A causa di una foratura Kimi chiude il rally in sesta posizione.
Il 29 marzo 2011 viene annunciata la sua partecipazione ad alcune gare Nascar cominciando nella Camping World Truck Series, per poi passare alla Nationwide Series. Il 2 aprile successivo viene annunciata la vettura con cui disputa tali gare, una Toyota del team Kyle Busch Motorsports sulla Charlotte Motor Speedway, nella Carolina del Nord, il 20 maggio 2011. Il finlandese, nonostante fosse alla sua prima gara, dalla trentunesima posizione sulla griglia di partenza conclude la gara in quindicesima posizione, conquistando 29 punti.
Dopo l’incoraggiante debutto, il 28 maggio partecipa ad una gara in Nationwide Series, la “serie B” della Nascar, sempre a Charlotte. La sua seconda uscita in una gara Nascar lo vede al volante di una Toyota Camry della Nemko Motorsports, preparata dalla Kbm e sponsorizzata Perky Jerky, gli stessi partner del suo debutto nella Truck Series.
Partito ventiduesimo, termina la prova al ventisettesimo posto, dopo essere stato costretto ad un drive-through per aver lasciato in anticipo la propria piazzola a seguito di un pit stop, e poi per via di una riparazione straordinaria al muso della sua Toyota. Con quella gara non totalizza punti per il campionato Nascar Nationwide Series perché, per l’anno 2011, era già iscritto al campionato Nascar Camping World Truck Series ed il regolamento della Nascar consente ai concorrenti di competere per il titolo piloti di un solo campionato all’anno.
Dal 2012 fa ritorno in Formula 1 e disputa per la Lotus due stagioni. Torna in Ferrari nel 2014 e resta con la scuderia italiana fino al 2018 incluso. Nel 2019 viene ufficializzato il suo passaggio ad un altro team italiano: Alfa Romeo. Una non novità la predilezione di Kimi per i team italiani e per l’Italia in genere. Anzi, un altro aspetto che lo accomuna a tanti flying finn che hanno scritto pagine meravigliose della storia dei rally con la Lancia e con la Fiat, anche se lui proprio flying finn non è. Almeno non nel vero senso della parola.