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Herman Jenny, papà del Rally Costa Smeralda

Herman Jenny, addio al papà del Rally Costa Smeralda

Manager di fiducia del principe Karim Aga Khan, fondatore e allora presidente del Consorzio Costa Smeralda, Jenny ha scritto pagine fondamentali per lo sviluppo della Costa Smeralda. A cominciare proprio dal rally. Il Rally Costa Smeralda debuttò nel 1978 e dietro l’organizzazione dell’Aci di Sassari, del Consorzio Costa Smeralda e della Sacs, c’era l’idea di Jenny.

Ci sono personaggi che scrivono la storia e spesso restano dietro le quinte, mai a caccia di notorietà. Mai sopra le righe. Profilo basso e riservatezza. Alcuni di questi sono personaggi che, con le proprie idee, creano quello che gli appassionati vedono e, a volte, finiscono per amare. Anche il Rally Costa Smeralda ha un papà. Anzi, aveva. Perché, proprio nel mese del Rally Costa Smeralda, aprile del 2020, Herman Jenny, l’uomo che quella gara la creò, è passato a miglior vita.

Di origini svizzere, Jenny è stato per sei anni, dal 1976 al 1982, il direttore generale della Società Alberghiera Costa Smeralda, la Sacs, che è proprietaria dei più prestigiosi hotel in quell’angolo di paradiso – Cervo, Cala di Volpe e Pitrizza – e che è diventata un scuola molto apprezzata a livello internazionale.

Manager di fiducia del principe Karim Aga Khan, fondatore e allora presidente del Consorzio Costa Smeralda, Jenny ha scritto pagine fondamentali per lo sviluppo di quella zona costiera della Sardegna. A cominciare proprio dal rally. Il Rally Costa Smeralda debuttò nel 1978 e dietro l’organizzazione dell’Aci di Sassari (presieduta dal marchese Don Franco di Suni), del Consorzio Costa Smeralda e della Sacs (Herman Jenny, c’era il dirigente svizzero.

Quell’evento ha segnato la storia della Sardegna. La prova in Costa Smeralda era organizzata ogni anno in collaborazione con la Martini (allora impegnatissima, e con successo, nel motorsport) e, quindi, ha sempre rappresentato la “sagra” delle Delta, S4 prima e varie HF dopo, senza dimenticare ovviamente le Stratos e le 037, cha hanno comunque lasciato la firma. La gara smeraldina ha fatto parte del pacchetto di gare valide per il Campionato Europeo Rally fino al 1994. Dopo la ripartenza del rally, avvenuta nel 1998, ha fatto parte del Campionato Italiano Rally.

L’amicizia tra il Principe Aga Khan e l’avvocato Gianni Agnelli aveva fatto il resto, consentendo la nascita di uno dei rally più importanti e ambiti d’Europa. Ogni anno la Lancia Martini mandava a Porto Cervo i suoi piloti migliori, tutti impegnati nel mondiale: Attilio Bettega, Markku Alen, Juha Kankkunen, Didier Auriol, Yves Loubet e il leggendario Henri Toivonen.

La Lancia scelse la Costa Smeralda per il debutto della Lancia Rally 037: era il 1982, la gara partì alla mezzanotte del 1 aprile perché la macchina un secondo dopo era omologata. Nel 1983, la 037 vinse il Mondiale. La Lancia fece così anche 1985: lanciò a Porto Cervo la Delta S4, destinata, nelle varie successive versioni (HF 4WD, HF Integrale 8 valvole e HF Integrale 16 valvole) a dominare il Mondiale dal 1987 al 1992.

Il rally si svolgeva tra Porto Cervo, Arzachena e la zona della Gallura, nella parte nord-orientale dell’isola. A differenza dell’altro famoso rally su asfalto che si disputa sulla vicina Corsica, il Tour de Corse, il Rally Costa Smeralda è sempre stato un rally su terra, tra l’altro sempre dominato dagli italiani, con il pilota di maggior successo che risponde, ovviamente, al nome di Paolo Andreucci, che ha vinto in Costa Smeralda sette volte tra il 2001 e il 2013.

Tratto da 100 anni di Storie di Rally 2 – Marco Cariati