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Giro d’Italia Automobilistico: la seconda tappa di Patrese-Alen

Patrese-Alen, Giro d'Italia Automobilistico - foto Cattani

La seconda tappa del Giro Automobilistico d’Italia 1980 conferma la superiorità delle Lancia. Patrese-AIen si rafforzano al comando. Le macchine torinesi partono per il giorno successivo nelle prime tre posizioni della classifica. Ritirata la Porsche di Moretti-Schon, che ha cominciato a fumare vistosamente e ha dovuto rallentare, cosicché Patrese ha potuto riprendere la testa.

La Lancia ha costretto al ritiro la più forte delle sue rivali, la Porsche 935 biturbo di Giampiero Moretti e si è ritrovata saldamente al comando del Giro d’Italia Automobilistico, al termine della seconda tappa. L’episodio determinante è successo il 2 marzo 1980 sul circuito del Mugello, in una giornata quasi polare, quando i concorrenti si sono presentati in pista, avendo già disputato due prove su strada e attraversato gli Appennini dove hanno trovato sul loro cammino anche la neve.

Moretti, secondo in classifica dietro alla Montecarlo turbo di Patrese e Alen, perso ulteriore terreno nelle speciali “stradali” della Stia e di Sostino, ha tentato il tutto per tutto. Nelle condizioni più favorevoli ai 780 CV della sua Porsche, il pilota milanese ha avuto una partenza velocissima, superando alla seconda curva Patrese che era scattato per primo. Poi ha cercato di allungare, ma la veloce Montecarlo ha tenuto il ritmo, tallonandolo abbastanza da vicino. A pochi giri dal termine (erano previsti 15 passaggi) la Porsche 935 ha cominciato a fumare vistosamente e ha dovuto rallentare, cosicché Patrese ha potuto riprendere la testa.

Subito dopo essersi arrestata ai box, la poderosa macchina di Moretti ha quasi preso fuoco, mentre dalla parte posteriore si levava una densa colonna di fumo grigiastro. Dopo una lunga sosta nel parco chiuso i meccanici del milanese hanno tentato di rimettere in moto la vettura, per il trasferimento al traguardo della seconda tappa, a Firenze. Ma non c’è stato nulla da fare.

Tuttavia, ciò non toglie nulla alla Lancia, che al termine di una stagione durante la quale ha dominato in pista, sta dimostrando che la Montecarlo turbo, con opportuni accorgimenti, può andare fortissimo anche su strada. Lo testimoniano le belle affermazioni di Marku Alen a Sestine e a Stia. Il finlandese con 5’43” ha preceduto nella prima prova la specialissima Porsche di Almeras di 7″, di 9″ l’altra Lancia con compressore volumetrico guidata da Attilio Bettega e di 16″ la Porsche di Moretti. Alla Stia, invece, Alen è stato classificato alla pari con Moretti, ma si tratta di una parità a tavolino, in quanto sulla strada il bravo Marku è risultato più veloce.

La prova aveva un tempo imposto di 5’30” ed essendo andati entrambi i primi due concorrenti sotto questo risultato, sono stati accreditati appunto di 5’30”. Ma Alen ha fatto segnare ai cronometri 5’19”, contro 5’29” di Moretti. Dopo l’altro successo in pista al Mugello, ora il terzetto Patrese-Alen-Kivimaki guida la corsa con un’ora 32’3″03, con 6’31″8 di vantaggio sulla sempre sorprendente Lancia Stratos di Tabaton-Pirro.

Al terzo posto è risalita la Montecarlo con il volumetrico di Alboreto-Bettega-Bernacchini. Prima tra le Porsche è quella di Busseni-Rossi-Bondesan, in quarta posizione. Si è infatti ritirato Arturo Merzario, per la rottura del motore, mentre il secondo dei fratelli Almeras è stato staccato al Mugello per una clamorosa perdita d’olio (lasciava in pista una scia che ai concorrenti che lo seguivano sembrava una finta nebbia padana) e viaggia sotto il pericolo di una squalifica in quanto si è dovuto fermare ai box due volte per rabboccare il lubrificante, cosa proibita dai regolamenti.

Fra i ritirati della seconda tappa anche il campione del mondo di motociclismo Pier Paolo Bianchi, che viaggiava su una Talbot-Lotus, giunta fuori tempo massimo. Continua, invece, seppure con qualche difficoltà, l’italo-venezuelano Johnny Cecotto che guida in coppia con Leo Pittoni una Porsche turbo e si trova al dodicesimo posto. Sempre fra i primi dieci è la Fiat Ritmo Gruppo 2 di De Vito-Capone-Maran, che è salita alla settima posizione assoluta.