,

Gino Macaluso e lo stile italiano: dai rally agli orologi di lusso

A Gino Macaluso viene affidato lo sviluppo della Fiat X1/9 Abarth Prototipo

Nella sua carriera automobilistica, Macaluso è stato copilota negli anni ’60 e, nel decennio successivo, è diventato navigatore e collaboratore della Squadra Corse Fiat. Nel 1972 vince il titolo di Campione Europeo Rally e della Mitropa Cup come copilota di Raffaele Pinto sulla Fiat 124 Sport Spider, e nel 1974 il Campionato Italiano Rally insieme a Maurizio Verini sulla Fiat 124 Abarth. Allo stesso tempo, è stato direttore sportivo della Squadra Corse Fiat dal 1974, e responsabile del Progetto Rally Prototipo Fiat Abarth X1/9.

Il giorno in cui la moglie Monica Mailander e i figli Stefano e Massimo inauguravano la mostra organizzata dalla fondazione di famiglia era lo stesso giorno in cui, qualche anno prima, Gino Macaluso ci lasciava. Il 27 ottobre. Il 27 ottobre 2022 è stata inaugurata la mostra The Golden Age of Rally (la collezione privata di Gino Macaluso) e il 27 ottobre del 2010, l’imprenditore torinese ed ex presidente della Csai ci lasciava. Questa splendida mostra avrebbe dovuto debuttare a maggio del 2020, ma fu fermata dalle limitazioni imposte alla circolazione individuale volute dal Governo italiano per contrastare la pandemia di Covid-19.

Luigi Macaluso era nato in un caldo giorno di giugno, il 9 per la precisione, del 1948, un periodo storico povero per l’Italia del dopoguerra che era tutta da inventare. Macaluso era una persona elegante, fine, gentile, dava un grande senso al valore dell’auto, agli orologi e alla moda. Sicuramente un creatore di stile. Per lui era quasi un cliché dire che le auto d’epoca e gli orologi meccanici andavano a braccetto. E nel caso di Gino Macaluso, era stravolgentemente vero. Se poi aggiungete che oggi è diventato un imperativo categorico, meglio si comprenderà come Gino fosse un precursore dei tempi.

Luigi Macaluso, noto anche come Gino, è stato l’unico imprenditore italiano ad essere considerato tra i più autorevoli al mondo su tutti i mercati internazionali dell’orologeria di lusso. La filosofia del suo gruppo, che riunisce i marchi Girard Perregoux, GP Manufacture e JeanRichard, voleva nell’orologio un design italiana con il dogma della qualità e manifatturiera svizzera. Che significa che era al 100% un orologio svizzero molto solido, ma lo stile era ispirato dal sentimento italiano per l’architettura e il design automobilistico.

Sotto la sua guida il Gruppo Sowind ha rilanciato la maison di orologeria con forti investimenti nelle tecnologie e nel design. In particolare, la manifattura di La Chaux-de-Fonds, una delle ultime rimaste, possiede 110 movimenti di alta orologeria e 80 brevetti.

Nel 1975, dopo essersi laureato in architettura all’Università di Torino, inizia la sua lunga carriera nel mondo dell’orologeria, entrando nell’azienda distributrice italiana della SSIH, oggi Swatch Group. Nel 1982, a Torino, fonda insieme a Francesco Mantuano la Tradema e Accademy, una società di distribuzione di orologi in Italia che comprende i marchi Blancpain, Breitling e Hamilton, che raggiunse nel 1992 un giro d’affari di circa 60 miliardi di lire.

Nel 1987 diventa agente ufficiale della Girard-Perregaux per il mercato italiano e, nel 1989, entra nel consiglio di amministrazione dell’azienda. Il 15 settembre 1992 assume la presidenza dell’attuale Gruppo Sowind. Disegna personalmente, in collaborazione con il centro di design interno, le collezioni dei nuovi modelli, valorizzando lo stile italiano nel mondo. Unico imprenditore italiano a essere considerato tra i più autorevoli nel mercato internazionale dell’alta orologeria e del lusso, nel 1998 riceve il Premio Gaïa per la sezione Esprit d’Entreprise, il più prestigioso riconoscimento del mondo orologiero svizzero, assegnato dal 1993 dal Musée International d’Horlogerie a personalità che con la loro attività hanno fatto conoscere l’orologeria e la sua arte.

Nella primavera del 2009, dopo l’accordo strategico stretto con il Gruppo Kering, che fa capo al francese Francois-Henri Pinault, entra nel Management Committee di Gucci Group con la responsabilità del settore orologeria e gioielleria e nel Conseil de Surveillance di Boucheron, uno dei più grandi gioiellieri del mondo. È stato nominato per ben tre volte – nel 1999, 2001 e 2004 – presidente della Association Interprofessionelle de la Haute Horologerie (AIHH). È stato vice presidente della Camera di Commercio Italo Svizzera a Zurigo e consigliere della Camera di Commercio di Neuchâtel.

Fu uno dei tre membri fondatori della Fondazione dell’Alta Orologeria e del Salon International de la Haute Horlogerie di Ginevra, dove nel 2008 ha presentato in anteprima il “Constant Escapement”, un nuovo scappamento a forza costante rivoluzionario sotto il punto di vista tecnologico, del design e dei materiali utilizzati (silicio). Promotore di iniziative di formazione con le università elvetiche, si è impegnato con il Cantone di Neuchâtel in un progetto per la costituzione di nuovi corsi universitari e post-universitari per l’alta orologeria.

gino macaluso
Gino Macaluso

Gino Macaluso il rallysta

Nella sua carriera automobilistica, Macaluso è stato copilota negli anni ’60 e, nel decennio successivo, è diventato navigatore e collaboratore della Squadra Corse Fiat. Nel 1972 vince il titolo di Campione Europeo Rally e della Mitropa Cup come copilota di Raffaele Pinto sulla Fiat 124 Sport Spider, e nel 1974 il Campionato Italiano Rally insieme a Maurizio Verini sulla Fiat 124 Abarth.

Allo stesso tempo, è stato direttore sportivo della Squadra Corse Fiat dal 1974, e responsabile del Progetto Rally Prototipo Fiat Abarth X1/9. All’inizio del 1975 aveva già scritto e firmato la domanda che anticipava l’omologazione nel Gruppo 4 dal 1° aprile 1975, ma all’ultimo minuto, anziché presentare il documento, i dirigenti Fiat decisero di fermare il progetto per sono ragioni politiche. Cosa successe all’epoca con la X1/9 e la Stratos HF lo abbiamo raccontato in un altro articolo.

Dopo che Macaluso ricevette questa brutta notizia, rimase insoddisfatto della politica Fiat e presentò subito le dimissioni all’amministratore delegato, tornando alla sua professione di architetto. Questo incidente lo portò alla carriera di grande successo che abbiamo accennato sopra. Iniziò a lavorare per la società del suo defunto nonno SSIH, distributore italiano di orologi da polso Omega. Così facendo, l’occhio intrinseco di Macaluso per il design e il talento per il marketing venne alla luce.

Il cambiamento di lavoro fu un grande successo. Lo testimoniano gli accordi di sponsorizzazione con gli orologi Tissot e Lotus Formula Uno di Colin Chapman, dal 1979 al 1982 con piloti come Mario Andretti, Carlos Reutemann, Elio de Angelis e Nigel Mansell.

Il passo successivo di Macaluso fu quello di avviare la propria attività di distribuzione orologi in Italia, cosa che fece nel 1982, lavorando con marchi prestigiosi come Breitling e Blancpain. Nel 1987 diventa agente ufficiale della Girard-Perregaux per il mercato italiano. E quell’anno trova casualmente in un fienile la Fiat X1/9 Prototipo telaio n° 128AS0023003 e targa TOL65336, con cui aveva partecipato al Giro d’Italia Automobilistico del 1974.

La comprò e iniziò subito il restauro. Ha ricominciato la sua seconda vita, quella del collezionista, con un’auto piena di ricordi. La sua spettacolare collezione di automobili è iniziata da qui. Macaluso ha trascorso il decennio successivo collezionando quante più auto da rally originali e ufficiali poteva, dagli anni ’50 agli anni ’90. Nello stesso anno, Macaluso entra a far parte del Club Italia, associazione sportiva culturale senza scopo di lucro fondata nel 1985 per valorizzare il patrimonio storico dell’auto classica italiana, presidente per quasi due decenni.

Nel 1989, acquista la fabbrica di orologi Girard-Perregaux. E il 15 settembre 1992 assunse la presidenza del gruppo Sowind, sotto il cui tetto sono uniti i due marchi Girard-Perregaux e Jean Richard. Progetta personalmente, in collaborazione con il centro di design interno, le collezioni dei nuovi modelli, valorizzando lo stile italiano nel mondo.

La famosa partnership Girard-Perregaux e Ferrari inizia un anno dopo, nel 1993. Macaluso e Luca di Montezemolo decidono di non tirare fuori un orologio Ferrari, ma invece realizzano un Girard-Perregaux per Ferrari. Di tutti i vari orologi Ferrari tirati fuori negli ultimi 40 anni, quelli che Girard-Perregaux ha realizzato negli undici anni di collaborazione sono ancora oggi i più quotati tra i collezionisti.

Nel 1997, Macaluso entra a far parte della Csai (Commissione Sportiva Automobilistica Italiana), nel 2001 viene eletto presidente e presidente onorario per dieci anni fino alla sua scomparsa nel 2010. Sotto la sua presidenza nasce il cosiddetto Gruppo RS, le Racing Start, auto di serie a portata di tutti per un rallysmo propedeutico e a costo calmierato. L’idea è sua e del direttore Carlo Cavicchi.

Nel 1998 riceve il Premio Gaïa per la sezione Esprit d’Entreprise, il premio più prestigioso del mondo orologiero svizzero, assegnato dal 1993 dal Musée International d’Horlogerie a personalità che con la loro attività hanno realizzato orologiere ing e la sua arte conosciuta.

Nel 2000, Macaluso fonda la propria squadra che mira a competere nel Campionato Mondiale Junior Rally. Così nasce a Torino la “R&D Motorsport”, con Andrea Dallavilla alla guida di una Fiat Punto Rally Super 1600 conquista il titolo di vice campione del mondo junior nella stagione 2001 del JWRC.

Dal 2005 diventa presidente della Commissione Internazionale Karting, organo della FIA, e diventa rappresentante dell’Italia nel Consiglio Mondiale. Macaluso per una vita si è dedicato alla promozione dei valori culturali, sociali, estetici e storici dell’automobile. Inoltre, ha riscoperto e deciso di restaurare le auto da rally risalenti all’epoca d’oro. Quindi aveva una spettacolare collezione di automobili.

Dopo la sua dipartita a La Chaux-de-Fonds nel 2010, otto anni più tardi la famiglia – Monica e i figli Stefano, Massimo, Anna e Margherita) hanno creato la Fondazione Gino Macaluso per L’Auto Storica che, grazie alla collezione che appartenne a Gino, organizza, promuove e partecipa a manifestazioni, raduni, mostre, fiere, convegni, laboratori legati all’automobile storica, all’automobilismo e ai suoi protagonisti. Parallelamente, promuove studi, restauri e pubblicazioni sulle auto storiche.